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La strage di donne: deriva di malvagità [1]
[1] In origine era: "uomini che uccidono donne come fossero giocattoli rotti." Un titolo che, certamente, non avrà fatto storcere il naso a molti benpensanti, a molti naturalmente che non capiscono niente. A causa della continua criminalizzazione del genere maschile, diffusa dalla
cultura misandrica dilagante, la brutalità di certe espressioni non solo non è osteggiata, ma ascoltata e omaggiata. Possiamo quindi dire, in estrema sintesi, che c'è una vittimizzazione spropositata a carico delle donne e criminalizzazione a carico degli uomini.
In tre giorni, una strage. L’ultima è Alessandra Maffezzoli, maestra, 46 anni, uccisa ieri a Pastrengo, Verona, dall’ex convivente... [2]
[2] L'articolo inizia con una lista di episodi di violenza "contro le donne" (da condannare senza debolezza alcuna) ma usati a pretesto di critica "dell'intero universo maschile". Mai degli omicidi erano diventati così tanto una colpa collettiva. Tecniche psicologiche. Infatti tutti sanno che, la vergogna, unita al senso di colpa instillato, travalica i sentimenti personali e può portare all'accettazione incondizionata del "disegno proposto" e perfino alla morte.
Lo chiamano 'femminicidio', e a noi questa parola, che pure per brevità
usiamo, non piace - come se il 'genere' venisse prima dell’essere, una
donna, persona. [3]
[3] Il "femminicidio" semplicemente non esiste. Le femministe hanno coniato e diffuso questa parola apposta contro gli uomini, per
far credere che esista una strage di donne. Una sorta di criminalizzazione esplicita e di razzismo istituzionale. Ogni anno in Italia circa 100 donne muoiono per mano di un uomo. Vero. Tutto quello che si finta di non sapere, però, è che gli uomini sono circa 30.000.000 (in proporzione è una percentuale bassissima).
Anche io vorrei che in Italia non ci fossero più rapine, omicidi, infanticidi e suicidi ("zero all'anno") ma sono altresì convinto che, anche a dispetto di ipotetiche campagne di prevenzione, le "rapine, gli omicidi, gli infanticidi e scippi continueranno ad esistere". Zero omicidi (femminili e maschili), nell'arco di un anno, su una popolazione complessiva di 61.000.000, è utopia. Da qui la malafede...
Anche io vorrei che in Italia non ci fossero più rapine, omicidi, infanticidi e suicidi ("zero all'anno") ma sono altresì convinto che, anche a dispetto di ipotetiche campagne di prevenzione, le "rapine, gli omicidi, gli infanticidi e scippi continueranno ad esistere". Zero omicidi (femminili e maschili), nell'arco di un anno, su una popolazione complessiva di 61.000.000, è utopia. Da qui la malafede...