8 marzo, Giornata Internazionale della Donna: è “Sciopero globale”
L’8 marzo tornerà a essere un momento di mobilitazione femminista
attraverso lo strumento dello sciopero generale, indetto ad oggi dalle
sigle sindacali: Usi, Slai Cobas per il sindacato di Classe, Cobas,
Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb,
Flc Cgil, per garantire un’astensione reale dal lavoro produttivo e
riproduttivo e il coinvolgimento delle donne dentro e fuori i luoghi i
lavoro. Il movimento è nato in maniera assolutamente spontanea e virale
in tutta la penisola, non veste bandiere politiche e vi aderiscono donne
e uomini di ogni età e provenienza.
Non Una Di Meno, che continua a lavorare ad un piano femminista
contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, ha
indicato 8 punti per l’8 marzo, per ribadire, anche attraverso lo
sciopero, il rifiuto della violenza di genere in tutte le sue forme:
oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia.
Le donne, e non solo, scenderanno in strada ancora una volta in tutte
le città italiane con cortei, assemblee nelle piazze, nelle scuole,
negli ospedali, nelle università, per mostrare con forza che la violenza
maschile contro le donne è una questione strutturale alla società, che
attraversa ogni luogo, dalle case ai posti di lavoro, dagli ospedali
alle università, dai media alle frontiere, e che in ogni luogo va
contrastata. L’8 marzo si interromperà quindi ogni attività produttiva e
riproduttiva: la violenza maschile contro le donne non si combatte con
l’inasprimento delle pene ‒ come l’ergastolo per gli autori dei
femminicidi in discussione alla Camera ‒ ma con una trasformazione
radicale della società.
Sarà una protesta attuata con modalità differenti, durerà 24 ore, i
suoi colori saranno il nero e il fucsia e il simbolo la matrioska di Non
Una Di Meno, esposta nei luoghi in cui le donne sciopereranno. Sarà,
inoltre, realizzata a livello nazionale un’azione di twitter storm. Un
corteo partirà alle ore 18 da piazza Dante.
“Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo. #NonUnaDiMeno
#LottoMarzo” – Il 26 novembre scorso, una marea di donne da tutta
Italia, si stima circa 250.000, ha rotto il silenzio che accompagna la
violenza e la subalternità di genere, inondando le strade e le piazze di
Roma al grido di Non Una Di Meno, e gli ultimi mesi ci raccontano di
milioni di donne che, in America Latina, negli Stati Uniti, in Europa e
in Medio Oriente, si sono messe in cammino per abbattere il sistema
maschilista e razzista. Nel mercato del lavoro, i dati ci parlano di una
situazione in cui la donna continua ad essere sfruttata e discriminata
in base al genere.
Secondo l’ISTAT, infatti, al Sud lavora solo il 30% delle donne,
oltre alle forme di lavoro contrattuali, tante sono le forme di
sfruttamento a cui tutti i giorni siamo sottoposte: dal lavoro nero al
ricatto di licenziamento in caso di gravidanza, dalla cura della casa ai
sacrifici per la famiglia, subiamo i mille ruoli che questa società ci
impone.
3 marzo, 2017
Fonte: napolitan.it