"La democrazia è bella in teoria, in pratica è un fallimento".
— Benito Mussolini
La democrazia poggia i suoi valori politici sulla asserita uguaglianza della natura umana. Trovo inquietante e infido come certi agenti velenosi, che prima ti ammaliano con i loro colori sgargianti e poi ti guastano il sangue, sfruttino tale forma di governo per far marcire i popoli dall'interno. L'Europa sta morendo, ma non di Covid.
Le conquiste conseguite dal demoliberalismo, in meno di 80 anni: progressiva estinzione delle popolazioni autoctone europee mediante le battaglie per l'avanzamento civile — femminismo eugualitario, la disarticolazione dell'identità sessuale dal rapporto biologico, la liberalizzazione dei mezzi contraccettivi e, poco più tardi, dell'aborto, chiaramente ispirati da intenti riformisti —, accoglienza e integrazione di un numero sempre crescente di immigrati dal Terzo mondo, se la popolazione in età lavorativa diminuisce a causa della minore natalità, ne viene di conseguenza la necessità del ricorso alla manodopera straniera, così da accellerare la trasformazione dei popoli indigeni in meticci, facendo leva sul radicamento dell'antifascismo popolare, ciò non è che il frutto di una martellante propaganda di teorie autorazziste, giustificatrici del disprezzo di sé, promosse dai mass media. Eccessi in ogni campo, dalla diffusione delle droghe psichedeliche agli stimoli degli allucinogeni, per cercare rifugio nei cosiddetti paradisi artificiali. Un edonismo esasperato che ripone il supremo bene della vita nell'appagamento momentaneo del piacere, come animali schiavi dei più bassi istinti. Molti individui che soffrono di pedofilia, appartenenti alla corrente liberale, vorrebbero "normalizzarne" il comportamento. La sporcizia imperante che domina incontrastata tutte le espressioni della cultura odierna — oltre ad aver reso l'esistenza umana miserabile —, ha finito con l'avvizzirne i valori, in modo da disgregarne lo slancio vitale, ecco perchè l'Europa non è più la patria del genio. Qualcuno si è chiesto, forse, dove sono andati a finire i vari Heidegger, Schelling, Hegel, Schopenhauer o Nietzsche ? Oggi non c'è più nessuno come loro, in quanto costoro affondarono le radici in un humus culturale particolarmente fertile, molto diverso da oggi. Vorrei che a ciò si ponesse attenzione.
I popoli europei, in balia di governanti venduti ai potentati finanziari stranieri, si mostrano passivi alle trame oscure di una ruling class — aggressiva e proteiforme, che
si cela dietro mille volti — e che cerca in ogni modo di portarli alla dissoluzione. Perché di questo si tratta. L'aborto su vasta scala ("i diritti delle donne"), le pratiche anticoncezionali (esplose dopo l'affermazione del movimento marxista del 1968 che le considerava "riformiste"), la dissoluzione del legame familiare ("il pensiero femminista dell'uguaglianza"), la cancellazione dell'identità sessuale (ad opera del genderismo e "legislazione antidiscriminatoria di sinistra"), hanno concorso alla diminuzione della natalità. Quindi una volta ridotti di numero, per fronteggiare un'imponente mancanza di manodopera, si stà costringendo i popoli ad accettare una immigrazione selvaggia. L'obiettivo è di eliminare il sentimento nazionale. Da qui, allora, l'eccitamento — della ruling class — prodotto dal meticciato. È questa la disposizione principale del piano dietro tutte le tematiche liberali: non più italiani, non più tedeschi, non più portoghesi (...) ma meticci mezzo sangue contenuti all'interno del superstato europeo, fondamenta della pace perpetua. La ruling class cova sentimenti di vendetta e si batte per la messa in minoranza dei bianchi europei nel nostro Continente. Al giorno d'oggi, il razzismo anti-bianco è molto frequente ma, purtroppo, si preferisce mettere la testa sotto la sabbia e fare finta di nulla.
Vi
sembra normale che uno stato sovrano si faccia dettare le scelte, in
materia di immigrazione, da Ong pagate da chissà chi per fare chissà
cosa ?
Ritengo che la depravazione si è largamente diffusa a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, quando tutte le forze valide in difesa dei popoli contro le forze della disgregazione, sostenute dalle grandi potenze demoliberali, pedine nelle mani dei potentati finanziari, furono sconfitte nella seconda guerra mondiale. Il fascismo italiano si battè contro la disgregazione etnica, culturale, dei valori tradizionali, della legge morale e a sostegno dell'interesse popolare. L'antifascismo lavorò, invece, esclusivamente per i progetti dei grandi capitalisti internazionali, usando le prospettive politiche del liberalismo come specchietto per le allodole, per affascinare.
Essi fanno finta di essere buoni, ma non lo sono.
"La libertà senza ordine e senza disciplina significa dissoluzione e catastrofe."— Benito Mussolini
Non ho mai capito come la sinistra possa coltivare un immarcescibile senso di superiorità morale. Come il mistero della creazione dell'uovo e la gallina. Forse sarò stupido io, ma le loro politiche — portatrici del germe della disgregazione morale, etnica e culturale — stanno determinando la dissoluzione dei popoli. La stragrande maggioranza degli europei, la stragrande maggioranza degli italiani, logicamente, non li potrà mai supportare con una decisione di voto. D'altronde, chi è quel pazzo, che potrebbe sostenere una ideologia che mira alla distruzione della propria identità etno-culturale ? Ci sono solo due tipologie possibili o sono deficienti o sono affetti dalla sindrome antifascista. Salvo poi, quando le forze destrine, una volta vinte le elezioni, coerentemente con il mandato elettorale ricevuto, provano a mettere in pratica quanto enunciato durante la campagna elettorale, sistematicamente, gli altolà arrivano dal Fondo monetario internazionale, dalla Banca d'Italia — attenzione però a non lasciarsi
ingannare dal nome in quanto è una SPA privata — e, infine, a rincarare
la dose, ci pensano le agenzie di rating e i mercati con lo spread che torna sopra il muro dei 300 punti base. Alla
luce di questa mia analisi, il voto degli italiani, espressione
della sovranità popolare si dimostra del tutto illusorio. Comunque, resta il fatto che la sinistra liberale non può in alcun modo essere tollerata.
"Il
fascismo è definitivamente e assolutamente contrario alle dottrine del
liberalismo, tanto nella sfera politica quanto in quella economica." — Benito Mussolini
Soffermandomi ancora sul termine "antifascismo" facendo, un'ulteriore riflessione in merito, si può quindi dedurre che gran parte del programma liberale applicato alla vita sociale, religiosa, politica dei popoli, si ponga come obiettivo quello di dissolvere tutti gli istituti sociali che derivano direttamente dalla concezione romana, cioè italiana, cioè mediterranea. Ma io non parlo senza cognizione di causa: nel corso di 21 anni mi sono divertito a collezionare più di 100.000 articoli di giornale. La catalogazione è avvenuta in ordine cronologico. Questo blog è fatto male ma vi sono altri lidi, sconosciuti ai miei lettori, dove custodisco gelosamente tutto il materiale raccolto. L'ideologia antifascista è una tragedia per i popoli in quanto porta in sè il germe della disgregazione, sradicamento ed implosione.
Il sistema di informazione, che oggi chiamiamo sistema massmediatico, è una struttura di potere. La manipolazione è tale da arrivare a produrre una falsificazione della realtà non proponendo un'altra realtà, ma agendo sulla percezione stessa della realtà. Ciò che io sento è diametralmente opposto alla percezione comune delle persone che vorrebbero riversare nell'antifascismo "aspetti positivi". La mia ostilità non è per partito preso, ma è frutto di ricerche compiute nei decenni, analisi dei contenuti e inevitabili conclusioni. Il messaggio "di bene" veicolato dai mass media "non è buono". Io perchè adesso non ne ho voglia, tuttavia, mi piacerebbe sferrare un'offensiva, una Blitzkrieg — aprendo decine e decine di blog —, per mostrare al mondo intero l'alto grado raggiunto dalle civilissime democrazie, antitotalitarie e perciò antifasciste. Il primo passo verso la verità consiste in una presa di coscienza collettiva.
Un Occidente che ha abbracciato il multiculturalismo e che ha rinnegato, in questo modo, tradizioni e identità proprie (diretta espressione dell'autorazzismo che affligge le moderne società occidentali). Procedendo di questo passo, tempo un centinaio d'anni, l'aspetto
e le caratteristiche somatiche degli europeoidi si potranno ricavare
esclusivamente su statue antiche o attraverso la fruizione di altre
espressioni artistiche. La
colpa è di chi vota per gli italofoni del Partito Democratico.
Esponenti politici che condividono col popolo, la lingua, ma non sono
italiani e che non hanno nulla a che fare con l'Italia. Questo partito non può neanche essere considerato di sinistra, infatti, se si riflette meglio, ci si rende conto che è composto da monetaristi iperliberali. Sono semplici
marionette alle dipendenze della grande finanza internazionale, ed
eseguono le loro direttive su commissione. L'accoglienza è un termine edulcorato da loro usato, per descrivere il processo di sostituzione etnica attualmente in corso. Chiudo
questo commento ricordando che l'Unione Europea nasce a beneficio esclusivo di una élite globalista. Nessun stato sovrano può trarne vantaggio.
«
Quel che ci spinse in guerra contro Hitler non fu la sua dottrina politica; la causa stavolta fu il suo tentativo coronato da successo di dare vita a una nuova economia. La prosperità della finanza internazionale dipende dall’emissione di prestiti a interesse a nazioni in difficoltà economica. L’economia di Hitler significava la sua rovina. Se gli fosse stato permesso di completarla con successo, altre nazioni avrebbero certo seguito il suo esempio, e sarebbe venuto il momento in cui tutti gli stati senza riserve auree si sarebbero scambiati beni contro beni; così non solo la richiesta di prestiti sarebbe cessata e l’oro avrebbe perso valore, ma i prestatori finanziari avrebbero dovuto chiudere bottega. Questa pistola finanziaria era puntata in modo particolare alla tempia degli Stati Uniti. » Affermazione quest'ultima, pronunciata non di un pericoloso nazista dai sentimenti perversi, ma del generale, storico e stratega britannico John F. C. Fuller
L'antifascismo
come essenza della libertà va inquadrato all'interno di un'ottica di
retorica o poetica, la triste realtà dei fatti è questa: quasi tutte le
nazioni del mondo — con la vittoria degli alleati — hanno finito per
conformarsi al dominio dell'Alta finanza e imposto un sistema di
indebitamento perpetuo. Una dittatura finanziaria vera e propria. Per questa stessa
ragione, la versione dei fatti inerenti alla seconda guerra mondiale — imposta come resoconto dato
universalmente — risulta parziale e distorta.
Nell'analizzare
la situazione politica italiana, il dato che
salta all'occhio, è il rasserenamento dei mercati, con lo spread che è
sceso sotto i 90 punti base, sicché se ne deduce che il nuovo esecutivo formato da Mario Draghi è
stato accolto positivamente. L'ex presidente della Banca centrale europea è una personalità, come definita da molti, di alto profilo, pochi però sanno che è un fedele amico dei Rockefeller e dei Rothschild. In sostanza, il sistema democratico, così inteso, è assolutamente
falsato in quanto il mercato cerca di condizionare i governi nazionali
verso un orientamento politico specifico o figure compiacenti con il potere.
Quel che salta davanti agli occhi è il numero assai grande di persone che appaiono oggi disorientate, sguarnite di obiettivi che innervino la vita collettiva, che si divertono a trastullarsi con piacenti superficialità. Uomini e donne attratti e trascinati da una esistenza miserabile.
La società multietnica, composta da gruppi di persone ed esperienze diverse, è in realtà il punto di partenza per la disgregazione della società medesima, funzionale alla visione dei finanzieri globalisti. Pertanto,
per raggiungere il loro obiettivo, essi puntano a snaturare l'identità autoctona per favorire la nascita del cittadino cosmopolita, meticcio, privo di radici e dunque più facilmente manipolabile. Il cosmopolitismo si pone chiaramente in antitesi all'identità. Pertanto, i
politici della "sinistra" — monetaristi iperliberali — dei lacchè che ubbidiscono agli ordini dei potentati finanziari, rappresentano il nemico numero uno dei popoli. L'ossessione antirazzista stà producendo teorie autorazziste. Fra un centinaio d'anni, gli europei indigeni saranno una netta minoranza in Europa. Questo non significa essere antirazzisti.
Il
disegno che si palesa all'orizzonte è quello di una Europa
globalizzata, meticcia, deregolamentata, fluida, bi-genere, non binaria, pansessuale e dalle
marcate tendenze efebofile. Democrazie-fantoccio asservite al mercato. In quanto, in realtà, il potere, non apparterrà a questa miscela umana senza radici etnico-culturali. Gli strumenti che verranno usati per condizionarli verso un
orientamento politico o figure compiacenti con il potere, saranno lo spread, la tensione sul debito pubblico o le minacce delle varie agenzie di rating.
Vi confesso che sono molto preoccupato. La Costituzione della Repubblica Italiana si è appropriata interamente dei valori dell'antifascismo che, a mio giudizio, stanno incidendo seriamente sul processo di rapida disgregazione e distruzione della civiltà europea e dei valori tradizionali. In poco tempo, in meno di 80 anni, si è passati da singole entità monolitiche a società a carattere multiculturale. In altri termini, significa che è stato avviato un processo di mondializzazione dell'Europa. Dietro il frasario scintillante, sotto il cobalto azzurrissimo, l'ideologia antifascista ha dichiarato guerra alle popolazioni autoctone europee, per questa ragione, che è stato permesso alle varie forze politiche liberali di adottare tutta una serie di azioni, che hanno finito con il ridurne il numero. Quindi, pochi autoctoni, sotto scacco da parte dei mercati finanziari ed assimilati agli africani. Sostituire le popolazioni occidentali con masse di meticci non significa essere antirazzisti.
Sapete cosa ho capito in 21 anni di raccolta, catalogazione e ordinamento del materiale giornalistico ? Ho capito che il fascismo italiano si battè per l'autopreservazione della realtà etnica, culturale e delle proprie radici. Per l'idea che tutto il programma economico fosse di proprietà nazionale, e quindi per l'esclusivo interesse del popolo.
Anche se i mass media passano le giornate ad osannare un antifascismo retorico senza contenuto, e quindi a considerare come criminali tutti coloro che vi si oppongono, io continuerò a ripetere che l'antifascismo stà rappresentando una sciagura fatale per tutti i popoli europei. D'altronde, non posso fare affermazioni contrarie rispetto a ciò che intimamente sento. Attenzione però, la mia percezione non è maturata da un giorno all'altro, ma dopo una lunga investigazione (raccogliere articoli di giornale è il mio hobby preferito). I fiumi di misandria e il delirio eugenetico autorazzista veicolato sulle varie testate giornalistiche, per non parlare poi della depravazione-disgregazione-dissoluzione-distruzione sociale attualmente in atto in Europa. Per farla breve, l'antifascismo e tendenze affini sono tanta merda.