CHE FINE HA FATTO IL MASCHIO LATINO?

CHE FINE HA FATTO IL MASCHIO LATINO?
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Da un’indagine sulla campagna “Amare senza pensieri” emerge che il maschio italiano a letto è sempre più insicuro. Ansie da prestazione e disfunzioni erettili i maggiori problemi

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Ma che fine ha fatto il maschio latino, l’italiano passionale che tutte le donne del mondo andavano cercando, quello un po’ piacione e un po’ insistente, ma sicuramente affascinante, sicuro di sé anche se non troppo bello? Uomo spavaldo cercasi: il dominatore a letto è diventato un lontano ricordo. Gli uomini non solo non dominano più, ma non cominciano nemmeno il corteggiamento, figuriamoci un rapporto sessuale.

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Almeno questo è quello che emerge da un’indagine svolta nell’ambito della campagna “Amare senza pensieri”. I risultati disegnano un maschio insicuro, perennemente in ansia, convinto della propria inadeguatezza a letto. L’ansia da prestazione dilaga come un morbo e le cause sono reali e fisiche in alcuni casi, psicologiche in molti altri. Dalle vere e proprie disfunzioni erettili e dall’eiaculazione precoce, si passa alla timidezza a oltranza e all’ansia derivante dalle dimensioni quanto meno contenute degli attributi in questione.

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In pratica, se non si tratta di problemi di salute assodati, a spaventare in maggioranza i baldi giovani orgoglio della nostra terra mediterranea, sarebbero la paura di non risultare abbastanza soddisfacenti per partner che a volte hanno già navigato in molte altre acque, e soprattutto la paura di “averlo piccolo”. La cattiva informazione, l’educazione sessuale inesistente, la mancata costruzione di un rapporto consolidato e sereno col proprio corpo, le leggende metropolitane errate sulle dimensioni di un pene, sono le vere imputate, le vere cause delle ansie, delle condizioni psicologiche che precedono un quasi sicuro fallimento, date le premesse.

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Il numero verde della campagna “Amare senza pensieri” ha ricevuto in 40 giorni da maggio, 15.000 chiamate: le domande piu' frequenti hanno riguardato "l'eiaculazione precoce e le dimensioni dei genitali che ancora oggi rimangono una delle principali fonti d'ansia. Si tratta di una preoccupazione ingiustificata, perche' essa deriva dalla mancanza di un'adeguata formazione in fatto di educazione sessuale e dal rapportarsi a modelli sbagliati". A chiamare sono stati uomini di tutte le regioni italiane, con una netta prevalenza delle regioni del sud e delle isole, con il 42,3%. Ultimo in classifica il nord est con l'11,4%. Tra le citta', invece, Roma (1049) batte Milano (835) e Napoli, con 946 telefonate, sorpassa citta' come Palermo (321) e Firenze (221).

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Ma come far capire a un uomo che se si condiziona psicologicamente, le prestazioni saranno davvero scarse? Il cervello è tutto; lo stato d’animo, la predisposizione, le paure condizionano a tal punto la riuscita fisica di un rapporto, che anche se il pene funziona benissimo, finirà col fare cilecca soltanto a causa dei cattivi pensieri. Lo stesso vale per l’eiaculazione precoce. Per non parlare delle ansie da sottodimensioni, supposte o vere che siano: piccolo, grande, medio, largo, stretto, lungo o corto, l’importante è che ci sia, l’importante è che esista un’intesa coi partner tale da rendere fantastica qualunque unione, qualunque pene ci si ritrovi; il fatto che le donne, rispetto al passato, non arrivino più vergini al matrimonio e nemmeno al fidanzamento (e per fortuna direi), non significa fallire necessariamente rispetto ai partner precedenti: occorre ricordarsi che se ci sono le emozioni, se c’è il cuore, se c’è l’unione di anima e mente, se c’è dialogo, il sesso e il piacere vero vengono da sé e risultano meravigliosi e soddisfacenti, senza dover per forza fare confronti.

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E poi ci sono naturalmente gli anziani, quelli che forse hanno le maggiori ragioni di essere preoccupati, proprio per le premesse fisiche: racconta Bruno Giammusso che chiamano "specialmente cardiopatici e ipertesi, che sentono il bisogno di tornare ad avere una vita sessualmente attiva e soddisfacente. Per questo, hanno chiesto agli andrologi delucidazioni sui farmaci orali con indicazione per il trattamento della disfunzione erettile (come il Viagra, ndr) e su loro possibili effetti collaterali". In ogni caso il consiglio per tutti è quello di non vergognarsi a parlare con uno specialista, se si ritiene di avere seri problemi nel sostenere un rapporto sessuale. In tutti gli altri casi, vale la stessa regola: la sicurezza in se stessi migliora ogni prestazione!

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15\07\2008
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FONTE:http://www.girlpower.it/sex/tuo_corpo/uomini_italiani_ansia_impotenza.php