- INGRANDIMENTO E RIDUZIONE DEI CARATTERI - CORRETTA VISUALIZZAZIONE DEL BLOG

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MALE BASHING - PESTAGGIO MORALE ANTI-MASCHILE

MALE BASHING - PESTAGGIO MORALE ANTI-MASCHILE
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L'INUTILITA' DEL MASCHIO - 11\07\2001 - La Stampa

L'INUTILITA' DEL MASCHIO - 11\07\2001 - La Stampa
L' inutilità del maschio - Clicca sull'immagine per leggere l'articolo (sul sito) di riferimento...

VIETATO AI MASCHI - IMMAGINE - [Uomini_fuori.htm]

VIETATO AI MASCHI - IMMAGINE - [Uomini_fuori.htm]
-- Vietato ai maschi: spiagge e hotel - Gentlemen are not allowed, vietato... 03\08\2007 - [Grazia.blog.it] -- ---- Vietato ai maschi: Taxi, metro, parcheggi - Tutti pink. L’obiettivo è... 08\08\2007 - [Grazia.blog.it] ------ Vietato ai maschi: la palestra, la banca, il ristorante e il bordello - In... 10\08\2007 - [Gazia.blog.it] --

- UN FUTURO SENZA MASCHI? - GLI UOMINI PICCHIANO LE DONNE

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----- Gli uomini non servono più - Secondo una recente scoperta... 01\02\2008 - [Liberoblog.libero.it] ---- -- Maschio addio - Basta stupri. Giù gli obelischi. Fine dei sigari... 13\02\2008 - [Espresso.repubblica.it] -- -- Gli uomini non sanno soddisfare le donne - Troppo impegnati a... 05\06\2008 - [Donna.libero.it] --

MASCHIO ADDIO? ECCO LA FECONDAZIONE SENZA SPERMATOZOI

MASCHIO ADDIO? ECCO LA FECONDAZIONE SENZA SPERMATOZOI
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GENETICA, SI STUDIA IL METODO PER RENDERE SUPERFLUI I MASCHI

GENETICA, SI STUDIA IL METODO PER RENDERE SUPERFLUI I MASCHI
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SINDROME DI «POLLICINO»

SINDROME DI «POLLICINO»


---- Sindrome di pollicino in agguato - Uno dei pensieri che... [Dott. Zambello - (www.zambellorenzo.it)] ---- ---- Il maschio è in crisi - Ma non è questo l'unico problema... [Dott. Zambello - (www.zambellorenzo.it)] --- --- Testosterone è boom - Altro che Viagra. Al maschio in crisi vera... 19\04\2000 - [www.repubblica.it] -- ---- In calo la virilità dei maschi italiani - Fumo, alcol, sedentarietà... [(02\10) - italiasalute.leonardo.it] ----

MASCHIO ADDIO. FRAGILE E IN ANSIA PER LE PRESTAZIONI SESSUALI

MASCHIO ADDIO. FRAGILE E IN ANSIA PER LE PRESTAZIONI SESSUALI

GENETICA, MASCHIO SUPERFLUO. SI POTRÁ NASCERE SENZA PADRI

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UOMINI NON SERVITE PIÚ, ALLO SPERMA CI PENSIAMO NOI!

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L'ULTIMA FRONTIERA DELLA GENETICA: FARE FIGLI SENZA IL MASCHIO

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MASCHIO ADDIO? LO SPERMA RICAVATO DAL MIDOLLO DELLE DONNE


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" SPERMA DAL MIDOLLO DELLA DONNA " - IN FUTURO L'UOMO SARA' SUPERFLUO?

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COSI' FARO' NASCERE I BAMBINI SENZA BISOGNO DEL MASCHIO

«Sì, lo so. Le mie ricerche sono state criticate ovunque, me lo aspettavo. Ma spero di poter un giorno aiutare gli uomini sterili che vogliono avere figli e questo mi aiuta a lavorare. Se poi la mia scoperta verrà usata anche dalle coppie lesbiche, certo per me non sarà un problema». La dottoressa Orly LachamKaplan è tranquilla. Le notizie sul suo esperimento di fecondazione senza il ricorso a spermatozoi hanno fatto il giro del mondo spingendo giornali, scienziati e sociologi a interrogarsi sulle frontiere della genetica, mentre le associazioni di lesbiche hanno festeggiato l' alba di «una rivoluzione epocale», l' inizio di «un' era in cui si dimostrerà che il maschio non è più necessario». Ma nei laboratori dell' "Istituto per la Riproduzione e lo Sviluppo" della Monash University di Melbourne si ostenta distacco rispetto a tutto questo clamore. «Il mio ruolo di ricercatrice - ripete la LachamKaplan - è soltanto quello di impegnarmi per produrre risultati scientificamente sicuri. E questo è tutto». Eppure l' annuncio lanciato ai media ha fatto pubblicità all' ateneo australiano, fino a una ventina d' anni fa all' avanguardia nelle tecniche di riproduzione assistita, ma ora messo in ombra, nella battaglia della scienza da prima pagina, dai laboratori britannici, quelli insomma che hanno fatto nascere la pecora "Dolly". Dottoressa LachamKaplan, la maggioranza degli scienziati del mondo è scettica nei confronti del suo esperimento: viene messo in evidenza l' alto rischio di ottenere embrioni malformati. Come risponde alle critiche? «Le avevo previste. Confesso che io stessa sono molto preoccupata dalla possibilità che la tecnica che abbiamo messo a punto produca embrioni "difettosi". Al momento posso solo dire che quelli che abbiamo già ottenuto sembrano del tutto normali, almeno sotto il profilo morfologico». Quanto tempo ci vorrà prima di sapere se lo sono davvero? «Abbiamo bisogno di compiere ancora numerosi studi prima di poter essere certi che non presentino problemi, soprattutto dal punto di vista genetico. Ci manca un passaggio fondamentale: dobbiamo impiantare gli embrioni nell' utero delle cavie. Solo allora potremo verificare pienamente se siamo in grado di dare vita a creature sane». Questo significa che l' applicazione del suo esperimento sugli esseri umani è ancora lontana? «Ripeto: ancora non posso neanche dire se si arriverà a sperimentare sulle donne. In primo luogo deve essere coronata dal successo la ricerca sui topi. Soltanto in questo caso si potrà passare al genere umano e pensare di proporre questa tecnica di fecondazione come soluzione per la sterilità maschile. Se tutto andrà bene con le cavie, diciamo che ci vorranno altri due anni per passare all' uomo». Fare a meno dello sperma per la riproduzione, una vera rivoluzione. È convinta che il suo sia un esperimento eticamente accettabile? «Se questo tipo di fecondazione arriverà ad essere tecnicamente applicabile, saranno le leggi dei singoli paesi a stabilire se e come farlo». Le associazioni di lesbiche hanno salutato con entusiasmo la sua ricerca, che apre la possibilità a coppie di sole donne di riprodursi. Che ne pensa? «Naturalmente ero perfettamente conscia del fatto che le lesbiche avrebbero accolto con gioia la sperimentazione di questa tecnica di fecondazione. Il mio compito di scienziato è soltanto quello di verificare che il metodo sia al cento per cento sicuro. Se verrà poi utilizzato da coppie lesbiche che desiderano avere dei figli biologici, personalmente non vedo alcun problema». Da quanto tempo sta lavorando su questo esperimento? «Non è moltissimo. I primi passi risalgono a due, tre anni fa. Non ci sono solo io: i miei sudenti mi hanno molto aiutata. E poi non posso non ricordare che la struttura in cui lavoriamo, il Monash Institute of Reproduction and Development diretto dal professor Alan Trounson, ha offerto tutto il supporto necessario. Comunque, non è il momento di autocelebrarsi: abbiamo ancora parecchia strada da percorrere. Non ho ancora le risposte a tutti i dubbi che i colleghi hanno sollevato e io stessa mi sono posta. Non nascondo che mi aspetto più problemi che successi».

Stefania Di Lellis - 12\07\2001 - [(Sezione: POLITICA ESTERA) - Pagina 22 - (Repubblica)]

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IN CORTEO CONTRO IL «MASCHIO ASSASSINO» - 24\11\2007 - Liberazione

CIAO MASCHIO

BUONE notizie per quello che fu una volta il sesso debole. Nei paesi occidentali, e soprattutto in America, le donne lavorano sempre di più, occupano posti che sono socialmente sempre più rilevanti, e, quando studiano, sono molto più brillanti dei maschi. Guadagnano, in media ancora meno - è vero - ma la distanza si sta riducendo. Insomma, il futuro è rosa. Per loro. Perché, in modo inversamente proporzionale, il futuro si presenta invece nerissimo per il maschio occidentale. Della scuola abbiamo già detto: le ragazze di fine secolo sono più motivate e sveglie dei ragazzi. Ma non solo: gli uomini che lavorano (e la percentuale degli occupati scende) sono intrappolati in impieghi declinanti, non si riciclano perché non vogliono compiere lavori che considerano "femminili". Di conseguenza anche la loro affettività è insicura: se sono disoccupati o se hanno posti a rischio, sono partner senza attrattiva. Destinati alla solitudine. E infine, senza possibilità di riscatto. Il maschio solo, lasciato a se stesso tende a non rispettare le regole di comportamento sociale delle quali invece diventa un fiero paladino quando è un padre di famiglia con regolare stipendio. Questo foschissimo quadro viene dipinto, in una bella inchiesta, dall' Economist, che gli dedica la copertina e pubblica, come prova della tendenza in atto, una serie di tabelle molto eloquenti. La conclusione del settimanale inglese è desolante: a scuola, al lavoro e a casa gli uomini stanno fallendo. Non lo sono ancora: ma se la tendenza in atto continua, nel prossimo secolo diventeranno il vero sesso debole. Forse, tutto ciò può soddisfare le femministe. Una parte della loro rivoluzione si sta compiendo. Anche se prendere - sic et simpliciter - il posto degli uomini, non era esattamente l' obbiettivo di tutte loro. Perché il punto è questo: l' Occidente capitalistico ci sta dicendo che la parità sembra un sogno impossibile, se un sesso sale nella scala sociale, l' altro scende. Potrà anche essere un bene, chissà, ma se va avanti così il ministro delle Pari opportunità dovrà presto occuparsi più di maschi in crisi che di donne. E, seguendo la logica che ha portato Prodi a nominare una donna per quella inedita poltrona, ci vorrà, almeno lì, un uomo al comando.

Autore dell'articolo: Non specificato - 01\10\1996 - [(Sezione: COMMENTI) - Pagina 12 - (Repubblica)]

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GLI UOMINI SONO DONNE GENETICAMENTE MODIFICATE

Maschi "deteriorati" - "Il cromosoma Y si sta deteriorando e, secondo me, sparirà", dichiara Sykes intervistato da AbcNews. Sykes è un'autorità riconosciuta in tutto il mondo in campo genetico
e spesso aiuta la polizia ad analizzare il dna raccolto sulle scene del crimine. Attualmente il
suo team di ricercatori sta costruendo l'albero genealogico del dna della nostra specie. [...]

[...] Fertilità in calo - "Il cromosoma Y viene passato dal padre al figlio maschio. Il feto è
dapprima sempre una femmina, solo in un secondo tempo si insinua il cromosoma Y. Gli
uomini sono donne geneticamente modificate", per Sykes. Ma a differenza di altri cromosomi,
quello Y non è in grado di ripararsi da solo e, per questo, sparirà del tutto tra circa 125mila
anni.
"In ogni generazione, l'1% degli uomini avrà una mutazione che ne ridurrà la fertilità
del 10%", spiega Sykes.

Autore dell'articolo: Non specificato - 02\05\2008 - [Tiscali.Donna]

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TUTTA COLPA DEL TESTOSTERONE

«Le teorie di Darwin sono più valide che mai - continua Jones - ma un tema che merita
ancora un'indagine profonda è quello delle differenze a livello evolutivo tra i due sessi».
I maschi, infatti, in molte specie animali, presentano una mortalità molto superiore a quella
della femmina a partire dal raggiungimento della maturità sessuale: sono generalmente più
aggressivi e imprudenti e più esposti ai pericoli, come confermato da un sorprendente grafico
che paragona la mortalità umana femminile a quella maschile, molto più elevata. «Tutta colpa
del testosterone - continua Jones - l'ormone maschile che funziona come un veleno e ci fa fare
cose assurde, aumentando l'aggressività e abbassando anche le difese dell'organismo». [...]

Francesco Tomasinelli - 05\11\2005 - [Mentelocale.it]

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«IL MASCHIO? O IMPARA A CURARSI O RISCHIA L'ESTINZIONE»

Congresso a Vienna: il «sesso forte» va poco dal medico, non usa farmaci e non segue diete

Congresso a Vienna: il «sesso forte» va poco dal medico, non usa farmaci e non segue diete
«Il maschio? O impara a curarsi o rischia l' estinzione» «Il maschio rischia l' estinzione se
non impara a curarsi meglio: più controlli specialistici, medicine, diete». Allarme dal
congresso mondiale di Vienna sulla salute maschile.
A pagina 20 D. Monti e Piccolillo.

03\11\2001 - [Pagina 1 - (Corriere della Sera)]

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IL MASCHIO RISCHIA L'ESTINZIONE

[...] Gli esperti (andrologi e psicologi) riunitisi a Vienna hanno usato anche toni allarmanti:
"Il maschio rischia l'estinzione", è stato il succo del convegno. Ma in che senso? Secondo le loro
ricerche le troppe trasformazioni avvenute nel corso di questo secolo hanno inciso in modo
sensibile sull'uomo. Il sesso forte è più alto e più pesante rispetto a prima, ma per contro vive
meno a lungo della donna e, quel che è peggio, è meno... forte rispetto a qualche anno fa.
Tradotto in parole povere l'uomo è meno virile. [...]


Massimo Mencaglia - 16\11\2001 - [News2000.libero.it]

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IL MASCHIO? SI ESTINGUERÁ

LONDRA - I maschi sono destinati all' estinzione: presto le donne potranno fare a meno dell' uomo,
che si troverà sprovvisto di un ruolo sia biologico sia sociale.
L' impietosa previsione arriva da due ricercatori che hanno promosso un convegno a Vienna per analizzare lo stato di salute del sesso forte. Secondo Siegfried Meryn, professore dell' Istituto per l' educazione medica dell' università di Vienna,
e Alejandro Jadad dell' ateneo di Toronto, le nuove tecniche della fecondazione assistita stanno rendendo
il maschio sempre più inutile.
E anche nella società, o in famiglia, gli uomini sono in crisi verticale:
«Negli ultimi anni - dicono i due studiosi - c' è stato un netto aumento dei disordini psicosociali dei maschi». Da qui la catastrofica profezia.

Autore dell'articolo: Non specificato - 03\11\2001 - [(Sezione: CRONACA) - Pagina 22 - (Repubblica)]

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IL DECLINO DEL MASCHIO

Sesso forte? Ma per favore... E se in futuro, scrive Steve Jones, genetista, professore alla London University, accadesse che i maschi non saranno più necessari all' evoluzione della specie? E se
la pecora Dolly, insomma, venuta al mondo senza alcun contributo virile, fosse solo l' inizio della
fine del ruolo forte, portante, che i signori maschi si sono cuciti addosso da milioni di anni?
Partendo da questo interrogativo (e sulla spinta dell' «Origine dell' uomo» di Charles Darwin),
il professor Jones ricostruisce con brio e divertimento la storia del cromosoma Y, il portatore dei
caratteri maschili. E racconta di come si siano evoluti gli studi sulla virilità, soffermandosi anche
sulle false credenze che hanno portato il sesso maschile ad essere considerato, per l' appunto,
il «sesso forte». La morale di Jones è che il cromosoma Y è solo un misero residuo di un passato
glorioso: tempo qualche milione di anni, e sparirà nella polvere dell' evoluzione.
Il fuoco di
Prometeo, ormai, è soltanto una flebile fiammella. (C.Co.)


Colombo Claudio - 20\03\2005 - [Pagina 27 - (Corriere della Sera)]

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CROMOSOMA Y SOLITARIO E PERDENTE

Mentre ogni coppia di cromosomi contiene una duplice copia, ciascuna identica all’altra, i cromosomi sessuali hanno invece copie differenti: XY nel maschio, XX nella femmina. Il cromosoma Y – del quale solo di recente è stato completato il sequenziamento – ha caratteristiche molto inusuali : 1) ospita solo poche dozzine di geni, a fronte di migliaia presenti in X; 2) la maggior parte dei segmenti che lo compongono non si scambiano materiale genetico secondo il processo detto “ricombinazione”, che si verifica invece nelle femmine nelle quali X e X si ricombinano. Il cromosoma Y, in copia, non può ricombinarsi. Ne consegue che nel maschio la selezione naturale è meno efficace nel prevenire le mutazioni dannose e nel fissare quelle benefiche.

S. Cheli - 27\11\2003 - [Numedionline.it]

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QUEL POVERO MASCHIO RIDOTTO A MOZZO...

Gli uomini della classe medio alta di massa sono tranquillamente brutti vicino alle loro donne dalle tette in su e dal viso duro e un po' stralunato. Come si fosse giocata una grande partita estetico-erotica fra i due sessi e le donne avessero definitivamente vinto. Abbronzate, levigate, curvilinee risplendono al sole di Portofino o della Cte des Maures, mentre i maschi mansueti, un po' ridicoli nei loro bermuda da bambinone scemo, stanno alla ruota del timone incupiti dall' angoscia delle precedenze: ce l' ha lui o ce l' ho io? Ce l' ha chi va di bolina da destra o al contrario? Appena in vacanza sulla sua barca candida l' uomo della classe medio alta di massa viene retrocesso dalle sue donne energiche e silenziose ai lavori manuali e di trasporto. Lo vedi andar per ghiaccio, limare bulloni, pulire candele, compilare dichiarazioni portuali che risvegliano il suo senso del ridicolo non del tutto spento: "Nome dell' armatore" sarei io? "Stazza, larghezza, lunghezza". Così mentre lui cerca il libretto e gli occhiali e la penna, le sue donne, già vestite di pepli leggeri e trasparenti alle curve linee gli gridano dal molo: "Ti aspettiamo al bar, sbrigati". Anche il nudismo dell' uomo della classe medio alta di massa ha qualcosa di remissivo e ridicolo: quel battacchio che spenzola in giù, sotto una pancia che va all' ingiù, sotto i baffoni neri pure loro cadenti, quasi v' inteneriscono per questo maschilismo sconfitto ancora umiliato e pentito per i suoi trascorsi dopo la vittoria femminista. NON "dragano" più neppure i figli diciottenni della classe medio alta. Il padre-padrone della barca è a Roma per via della liquidazione-continuazione della Cassa del Mezzogiorno o a Parigi per la liquidazione-continuazione della Usinor o altro impero industriale che secondo la vecchia tecnica cerca di passare i debiti allo Stato e di tenersi gli utili. Sono partiti in otto senza donne perchè ogni fidanzata o ragazza ha detto pressappoco così: "Io con quella faccia di merda del tuo amico Giancarlo in barca non ci vengo". Vanno da Monaco a Cannes a Saint Raphael, Cte d' Azur, dove "dragare" dovrebbe essere facile come pescare le sardine al passo. Sembrano a motore perchè sono pigri e amano bere birrette. Attraccano, si sbarbano, mettono tutti otto la maglietta bianca con Topolino sul petto e poi li trovi in pizzeria che bevono birrette fino all' ora di tornare in barca con la loro maglietta bianca con Topolino sul petto. Dicevo il nudismo rassegnato e un po' ridicolo del maschio. Una barca candida arriva nella rada di Man a Port Cros in mezzo alle altre duecento o trecento barche candide della nuova classe medio alta di massa. Che appartenga a italiani o a francesi o a belgi o a tedeschi lo capisci solo dalla bandiera perchè per il resto son tutti eguali, educati ed efficienti, do it yourself e ognuno sulla sua arca familiare: stesse vele, stessi abiti, stessa contenta soddisfazione di stare fra quelli che guadagnano dai 200 milioni l' anno in su. Dunque la barca candida arriva nella rada di Man dove l' acqua color smeraldo splende all' ombra delle rocce e degli olivastri incombenti, lui alla ruota del timone, lei nuda a prua all' ancora. Lei molla, l' ancora fa splash, lui spegne il motore e scende sotto coperta perchè è l' ora del bollettino di corsa. Quelli delle altre barche candide che non si parlano mai, non si guardano mai direttamente faccia a faccia, ma non si perdono mai di vista, vedono che l' ancora non tiene, che la barca candida ultima arrivata sta scivolando di poppa verso le altre barche candide. Se ne accorge all' ultimo lei, nuda sulla tuga, balza in piedi con le sue natiche pulite e le tette rampanti. Non fa un gesto, non tocca una cima, lancia solo un grido tagliente e imperioso: Michel o Michele. E Michel o Michele, interrotte le quotazioni della Elf Aquitanie o delle Olivetti balza fuori con il suo battacchio ciondolante, si butta sulla catena dell' ancora, si gira con le sue chiappe pallide, corre ad accendere il motore, evita lo scontro e a cose fatte torna giù a leggere il giornale mentre lei fissa i suoi occhi di ghiaccio nel vuoto, un po' infastidita da quel battacchione inesperto. Il popolo femminista, familista, consumista, salutista della classe medio alta di massa si distingue nettamente dalla classe alta ed elitaria dei ricchissimi perchè non ha la servitù, ama far le cose da sè. Non c' è la minima invidia nella sua curiosità verso i ricchissimi superstiti. Le barche candide dei manager, dei tecnocrati e dei professionisti vedono passare l' ultima Gitane dei Rotschild e sanno benissimo che è Gitane VI, perchè leggono ' Uomo vogue' o ' Marie-Claire' . Deve essere dei Rothschild anche la villa prima di Saint Tropez. Col terrazzo protetto dai vetri blindati ed eliporto. E' appena atterrato un elicottero, le pale girano ancora e già dalla villa accorrono camerieri in giacca bianca e gorilla per raccogliere e proteggere l' ospite. No, la gente della nuova classe medio alta non ama questi privilegi, vuole sempre servirsi da sè, anche del vino al ristorante; è fatta di gente che i soldi se li è fatti con la professione, che sa direttamente di tecnica e di amministrazione, che ama i comfort ma non gli sprechi. NEI GRANDI porti turistici le due classi sono nettamente separate. I ricchissimi, con il posto fisso tutto l' anno, stanno nel cuore del porto, su barconi barocchi con il salottino a poppa, il fascio dei gladioli, i miliardi inglesi o benelux o canadesi o nostrani seduti in poltrona, esposti al pubblico piccolo borghese proletario che sfila sui moli come nel museo Grevin. Con quei marinai carissimi che tutto il giorno puliscono, lucidano, lavano i guasti di navigazione inesistenti. I ricchissimi che si conoscono tutti da anni e si fan visita vestiti come nei film di Grace Kelly. No, quelli della classe medio alta si sfiorano ma non si conoscono. Di porto in porto, di ristorante con stella che vale un viaggio, si ritrovano e vagamente si riconoscono: "Quelli", dice lui, "non erano da "Giannino" a Sanremo?". Lei li guarda e ammette: "Sì, mi pare che fossero di fronte a noi, anche a "Les Mouscardins" di Saint Tropez". Ma non si va oltre, c' è il problema più serio di scegliere fra le fettine di spada crudo al limone con caviale e il branzino alla salsa di ribes. Appartengono alla classe medio alta di massa anche quelli delle vacanze intelligenti che conoscono i posti meravigliosi e neanche tanto cari che non bisogna mai nominare per non trovarci gli amici. Così vanno nella piazza del Governatore spagnola a Finalborgo o in una delle Cinque Terre o al Manoir di Port Cros che ha sedie di legno color turchese, asini bianchi che ragliano nel prato, gelsi con le more mature misti a pini e querce e i tavoli per la cena su uno spiazzo che domina la piccola baia; e arrivano terrine di pesce e maigre d' anatra, mentre il tramonto accende di rosso e di viola il mondo felice delle vacanze intelligenti, finchè: "Anche voi qui? E a questo punto direi di prenderla bene. Facciamo finta di non vederci". Anche spiritosi quelli della classe medio alta di massa.

Giorgio Bocca - 10\08\1984 - [Pagina 1 - (Repubblica)]

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CIAO MASCHIO, CHE CRISI LA TUA...

SANTA MARGHERITA LIGURE - Fino ad oggi il problema della sessualità era prevalentemente femminile, ma adesso ci si accorge che c' è anche un problema della sessualità maschile "tutto da scoprire". Qualcuno lo pone anche in termini provocatori, come il professor Abraham, uno dei "padri" della sessuologia, che racconta l' apologo del Babbo Natale e dice che l' uomo oggi è ridotto a quel ruolo, marginale, di portatore di doni e di "buon garante". Tutto il resto è donna. Al VII congresso della Società italiana di sessuologia clinica, cominciato ieri a Santa Margherita, esperti e studiosi scandagliano dubbi e propongono nuove teorie di varie discipline (psicologia, sociologia, ecc.) oltre alla medicina per
cercare di capire il cambiamento anche in questo campo. Nella tavola rotonda di ieri sulla "Identità e il ruolo maschile nella società di oggi" è emersa la crisi del maschio, in gran parte legata al mondo del lavoro. Dice il professor Enzo Spaltro, psicologo all' università di Bologna: "L' uomo sta riscoprendo la sessualità come risorsa abbondante, dopo averla resa scarsa per dare abbondanza a un' altra risorsa fondamentale, il cibo. In tal modo ha represso la sessualità, attraverso i tabù, mettendo una serie di "coperchi" pesanti alla sessualità. Uno dei più significativi è quello del "ruolo", che in questa cultura e in questa società non consente di arrabbiarsi, di imprecare e di fare all' amore. Quanti dirigenti di
azienda sono stati licenziati per avere messo incinta la segretaria? Tanti, troppi. Nello stesso tempo l' uomo si è creato un' immagine apollinea della sessualità: la mitologia del dio del Sole, bellissimo e omosessuale, si è tradotta nel manager, asettico e perfetto. Ma il Dioniso barbuto e col maglione dove lo mettiamo?". Ecco perchè, secondo Spaltro, si riscopre il problema sessuale sul fronte maschile, mentre il lavoro non è più il punto centrale vitale e diventa invece fondamentale la risorsa "tempo". Ma la sociologia non è d' accordo: Alberoni, ad esempio, dice che sono i grandi bisogni di massa a obbligare l' uomo alle invenzioni e alle fantasie, che in campo sessuale possono compensare, ad esempio, i grandi momenti di paura. Dice: "Nei rapporti tra i sessi sono cambiate alcune cose, le donne sono più autonome e meno passive, non si affidano come prima al matrimonio per ragioni economiche, l' uomo si sente meno importante e non più indispensabile, la maggiore uguaglianza rende possibile l' amicizia uomo-donna accanto a erotismo e innamoramento. Ma restano le differenze: ad esempio, le fantasie femminili riguardano principalmente il corteggiamento e non l' atto sessuale, mentre per il maschio è il contrario". E ancora: "Nelle donne persiste il modello dell' amore romantico, conservato come un' ascesi criticata tuttavia da entrambi i sessi. Da qui, per la donna, frustrazione e delusione: non sarà mai realizzato. Però dopo la rottura un tempo c' erano divorzio e nuovi matrimoni, oggi restano sfiducia e solitudine. Il futuro quindi riserva una monogamia sequenziale, con intervalli di solitudine o promiscui". E' un sintomo di sviluppo dell' omosessualità? "Non credo - dice Alberoni -, oggi si stanno sviluppando rapporti tra maschi e femmine che un tempo erano possibili solo nella comunità gay". Spaltro sostiene che la sessualità nuova è "progetto", non più "destino". Alberoni riprende il discorso in termini di morale: "A quella codificata subentra quella autocostruttiva, ciascuno cerca ciò che è bene e le tecniche per realizzarlo". E conclude: "L' Occidente evolve come società di èlite, ritornano perciò le buone maniere, l' etichetta, i segnali di differenziazione sociale, l' egemonia. Ci sarà un' elaborazione seducente del potere e del successo femminile, ci saranno nuove versioni del valore seducente del potere e del successo maschile". Il congresso ieri si è occupato anche, sotto la guida del presidente scientifico Jole Baldaro Verde, dei problemi dei transessuali e degli handicappati. Oggi si parlerà della fisiopatologia sessuale e di contraccezione e si discuterà della donna di fronte alla sessualità maschile. Domani infine ultima giornata con le conclusioni del professor Pasini di Ginevra, sull' uomo di fronte alla paternità e alla maternità.

Piero Valentino - 02\11\1984 - [(Sezione: CRONACA) - pagina 14 - (Repubblica)]

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GLI UOMINI SONO SCEMI, DEFICIENTI ED " INFERIORI CEREBRALMENTE "

GENTIL SESSO

Difficile discorrere di sessualità maschile: prima di tutto, perché gli uomini di sessualità capiscono assai poco. Nessuno si offenda: siamo vittime inconsapevoli di una cultura plurimillenaria - quella, per capirci, che mette le donne intorno al focolare a preparare il cibo e gli uomini in giro per la savana a cacciarlo. Questa ancestrale divisione dei ruoli, se lì per lì sembrerebbe premiare il maschio offrendogli una libertà (anche sessuale) che alle donne è invece negata, in realtà può considerarsi la catastrofe inaugurale del genere umano maschile. Il terremoto, che sulle ali del femminismo d'antan ha messo in discussione, ridicolizzato, esorcizzato e in parte trasformato la divisione dei ruoli fra uomo e donna, può forse aver fatto bene alle signore: di certo ha confuso i signori. I quali, abituati a cacciare e cioè a seguire l'istinto, sono decisamente impacciati e tristemente inadeguati quando incontrano non una gazzella in fuga, ma una donna. Mettiamola così: il cacciatore è veloce, ha poco tempo a disposizione e s'affida all'istinto; la cuoca ha invece molto tempo per sé, intorno al focolare e per ingannare l'attesa sogna, progetta, ascolta. In una parola, usa il cervello. E proprio qui sta il punto: nell'ineguale sviluppo, attraverso i millenni, dell'organo sessuale più importante. Che è, come ognuno sa, il cervello. E' frase comune, al bar come negli uffici, allo stadio o nelle aule universitarie, quello che confessa, vuoi con ironia vuoi con disperazione, che le donne non si riescono proprio a capire. Vero. Non però perché siano incomprensibili, bensì perché gli uomini sono scemi: noi non capiamo le donne perché, letteralmente, siamo deficienti. Ci manca cioè una quantità sufficiente di cervello per essere all'altezza del cervello femminile (allenatosi, come abbiamo visto, attraverso secoli e millenni di "schiavitù domestica"). Quando dalle chiacchiere si passa al sesso, la débacle diventa davvero imbarazzante. Perché mentre con le chiacchiere si può anche imbrogliare(persino un idiota può apparire, se non intelligente, almeno gradevole o addirittura spiritoso), con il sesso la mancanza di cervello si fa sentire e può rivelarsi decisiva. La famigerata "ansia da prestazione", che condanna all'impotenza interi battaglioni di dongiovanni, è l'eco della nostra stupidità: voglio dire che il poco cervello che abbiamo è tuttavia abbastanza efficiente per farci comprendere che con le donne non c'è match: di conseguenza ci invia preoccupanti segnali d'allarme, che si trasformano poi in timore, paura, imbarazzo, ansia. Da prestazione, dunque: ma da prestazione intellettuale. Facciamo bene a provare quest'ansia: perché è proprio così, siamo inadeguati; e perché essere coscienti della propria inadeguatezza è forse il solo modo per fare qualche piccolo passo in avanti.

Fabrizio Rondolino - Maggio 2004 - [Mensile (CAPITAL)] - [U3000]

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UOMINI, OLTRE AD ESSERE STUPIDI...

UOMO ATTENTO, IL NO DELLE DONNE E' NO

Noi uomini, oltre ad essere stupidi, siamo anche dei gamberi impenitenti e le donne sono ingenue a tempo determinato, ovvero fino a quando desiderano far finta di nulla. Quando una donna dice “no”, è per sempre. Puoi provare a scardinare quella porta blindata che ti si è chiusa improvvisamente davanti, ma non ci riuscirai. Non basteranno cento rose rosse al giorno per addolcirla e indurla alla ragione. A poco serviranno gli interventi di amici, parenti o conoscenti affinché si ravveda dalla sua ferma presa di posizione. Una donna, quando è il caso, sa tirare fuori gli attributi. Noi uomini, o meglio omuncoli, lasciamo sempre due o tre porte aperte, siamo possibilisti fino a rasentare l’idiozia pura. Diciamo “no” alla nostra compagna e dopo nemmeno un giorno siamo lì col cellulare in mano per dirle con voce mielosa che quel “no” è stato forse un po’ troppo avventato e che se ne può parlare, tornare di nuovo insieme. Ma la storia si ripete puntualmente, e la donna è costretta ancora una volta a deglutire rospi e ripensamenti altrui senza neppure masticare. Nel frattempo colui che si crede un uomo intesse tele di ragno per adescare altre prede con cui ripetere l’ennesimo gioco del “ti amo e poi ti odio, ma amo comunque e solo te”, confidando nella buona fede delle povere illuse e nel collaudato cammino a ritroso del gambero. L’uomo non sa, o finge di non sapere, che i conti prima o poi si pagano, e con gli interessi. Se poi questi debiti sono stati contratti nei confronti del gentil sesso, allora che si prepari al peggio. Nemmeno per intercessione divina potrà mai riavere quel che prima gli era concesso anzi dovuto. Quando una donna realizza di essere stata ferita nei sentimenti, turlupinata alla luce del sole, di aver dato tanto per un fedifrago oltretutto infantile e bizzoso, non esita a tirar fuori gli artigli e a lacerare l’anima di chi l’ha delusa. Poi l’uomo si dispera, piange, chiama ininterrottamente a tutte le ore del giorno e della notte cercando il perdono, l’assoluzione, promettendo la redenzione dai propri peccati, di chiudere tutte le altre relazioni bollandole come effimere, e in alcuni casi arrivando addirittura a proporle di voler convolare a nozze per concretizzare il profondo amore che nutre esclusivamente nei suoi confronti. Non ragiona più, smarrisce la sinderesi, inscena patetiche tragedie shakespeariane, si appresta a chiamare tutte le altre partners occasionali confessando loro di volere una donna soltanto, quella che ora lo respinge, assicurandosi così l’uscita di scena dalle loro vite senza possibilità di ritorno; altre porte che si chiudono a doppia mandata con tanto di catenaccio: di male in peggio. Ma la donna, caro uomo, non cede. Quando dice “no” vuol dire semplicemente quel che ha detto, punto e basta. Tu resti solo e incapace di fartene una ragione, gridando il tuo dolore anche ai muri. Lei si rimbocca le maniche e volta pagina con stoico silenzio, tenendo per sé lacrime e dolore. Hai fatto caso, caro uomo, che dopo è ancora più bella?

Filimario Dublè - 11\11\2005 - [Prima pagina (Libero) Rubrica "Storie Private"]

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TRASMISSIONE - L'Italia sul Due: " GLI UOMINI COME I CANI "

TRASMISSIONE - L'Italia sul Due: " GLI UOMINI COME I CANI "
Ospite fisso de “L' Italia sul due”, il Professor Alessandro Meluzzi.

L'Italia sul 2, programma di Roberto Milone, Sergio Bertolini, Manuela Cimmino, Sonia Petruso,
Michele Presutti, Silvia Salvucci e Vito Sidoti, era un contenitore pomeridiano di RaiDue in onda
dal lunedì al venerdì dalle 14:00 alle 15:50. È andato in onda per la prima volta nel 2002
condotto da Monica Leofreddi, dal settembre 2003 affiancata dal giornalista Milo Infante. [...]

[(L'Italia sul 2) - Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.]

Nella puntata sopra indicata, è stata mortificata la dignità umana e, più precisamente,
la dignità degli appartenenti al genere maschile. Gli uomini sono stati ripetutamente
paragonati a dei cani. La misandria, nella trasmissione, ha superato ogni limite.

GLI UOMINI SONO UNA " RAZZA INFERIORE " AL PARI DEI QUATTROZAMPE

"CARO, A CUCCIA!" [Primo articolo (01)]

Un romanzo-manuale per addestrare il proprio uomo

Tratta il tuo uomo come un cane e ti amerà. È questo il principio di Love Trainer, manuale di addestramento per fidanzati scritto da Julia Llewellyn, edito in Italia da Mondadori. La tesi è semplice: essendo gli uomini una “razza inferiore” al pari dei quattrozampe, tanto vale utilizzare anche per loro degli incrollabili cino-precetti. Che l’autrice dissemina qua e là nel corso del romanzo-vademecum incentrato su due donne e il loro rapporto con gli uomini: Katie è alla ricerca di un lavoro e, in mancanza d'altro, diventa la cameriera di Rebecca, una nota agente letteraria e di spettacolo. Ma la prima scopre che la seconda, dietro l'immagine di donna in carriera, nasconde una profonda insoddisfazione dovuta alla sua incapacità di costruire rapporti sentimentali stabili: ossessionata dal terrore di restare zitella, permette infatti al suo fidanzato di trattarla in malo modo. È così che Katie comincia a darle consigli ispirandosi a un vecchio manuale di addestramento per cani. E i risultati non tardano ad arrivare… «Osservando il genere maschile mi sono accorta delle profonde similitudini che ha con quello canino» spiega la Llewellyn, sposata felicemente con un collega giornalista. «Entrambi scodinzolano. Amano essere coccolati. Sono bravi amanti e sono leali, ma per dare il meglio di sé devono essere addestrati come dei cuccioli». Il primo precetto che Rebecca deve imparare è che, in amore come tra cani, non vige la democrazia: dovrà quindi stabilire chi comanda (lei) e chi obbedisce. Da qui, le prime regole: non permettere al tuo uomo o al tuo cane di oltrepassare una porta prima di te, non alzare la voce, impara a usare il guinzaglio, fruga nel suo pedigree per risalire al suo passato e scoprirne il carattere, sfrutta al meglio la sua ridotta capacità di attenzione e così via. Non si spaventino gli aspiranti cuccioli: c’è anche qualche regola che gioca a loro favore. Come quella che prescrive alle padroncine di non insistere nel voler trasformare a tutti i costi un chihuahua in un golden retriever.

Carlotta Magnanini - 17\05\2004 - [La Repubblica delle Donne]

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UOMINI E ANIMALI SELVATICI? SI AMMAESTRANO CON LE STESSE TECNICHE

CARO, A CUCCIA! [Secondo articolo (02)]

Applicare al partner le stesse tecniche che si utilizzano per ammaestrare gli animali selvatici.
Funziona: niente più calzini sul pavimento, niente corse in auto a velocità folli, niente nervosismi,
niente ritardi agli appuntamenti. I trucchi in un libro.

Le persone non cambiano, questo è vero, ma le abitudini quelle sì, si possono modificare. Secondo Amy Sutherland, giornalista e ricercatrice americana, gli uomini sono addomesticabili esattamente come gli animali. Basta utilizzare le stesse tecniche dei domatori. Tutto è nato quando, per ragioni di lavoro, Amy ha dovuto studiare da vicino e per mesi il lavoro degli addestratori di animali selvatici. Delfini che imparano a girare su se stessi a comando, elefanti che dipingono con la proboscide, gattopardi che porgono la zampa per farsi tagliare le unghie, iene che piroettano a ritmo di musica, babbuini che vanno sullo skateboard. «Se loro riescono a far fare a una bestiolina tutto quello che vogliono - ha pensato - io posso riuscire a far raccogliere a mio marito i calzini sporchi che lascia regolarmente sul pavimento».

Tornata a casa Amy ha immediatamente messo in pratica le tecniche che aveva imparato e poi ha scritto un libro ("What shamu taught me about a happy marriage", ovvero quel che le orche assassine mi hanno insegnato per un matrimonio felice). Se l'animale - o il marito - mette in pratica un comportamento negativo e/o che si vuole modificare, lo si deve ignorare completamente. È importante che non ci sia alcun contatto visivo. Se invece fa qualcosa di gradito, gli si deve dare una ricompensa. «Prima mi infuriavo quando lasciava i calzini in giro, lo sgridavo, lui se ne fregava e io mi sentivo offesa e non rispettata. Poi ho usato il metodo dell'ammaestratore di delfini. Quando ho visto i suoi vestiti sul pavimento li ho scavalcati tenendo lo sguardo alto, come se non li avessi visti. Non ho detto nulla e non li ho raccolti. Dopo un po' lui timidamente ha preso qualcosa dal mucchio e l'ha messo nel cestino accanto alla lavatrice. Allora gli sono andata incontro festante, gli ho dato un bacio e gli ho detto "grazie amore!". Da lì in poi ha cominciato a farlo sempre più spesso e io lo premiavo sempre più. Risultato? Niente più calzini in giro per casa».

Stessa cosa quando gli uomini cercano qualcosa che hanno perso e poi magari ce l'hanno davanti al naso: se chiedono aiuto bisogna fingere di non sentirli. In men che non si dica si arrangeranno e impareranno a non chiedere più. Se ritardano a un appuntamento, nessuna sceneggiata, nessuna sgridata, nessuna lamentela. Ma se arrivano in tempo, li si premia con tante moine. Se gironzolano in cucina mangiucchiando tutto quel che trovano mentre la cena è in preparazione, li si tiene lontani con una ciotolina di stuzzichini (carote crude, olive, patatine, salatini...) appoggiata sul tavolo nell'altra stanza esattamente come si fa con gli animali, li si attrae dove si vuole col cibo. Il risultato è strabiliante, dice la Sutherland.

In Inghilterra la BBC qualche anno fa ha mandato in onda un documentario in cui le donne, a insaputa dei mariti, utilizzavano sui coniugi ignari le tecniche insegnate loro da una addestratrice di cani. La riuscita era ottima, ma gli uomini si sono offesi e hanno sommerso di proteste l'emittente, che s'è dovuta scusare ufficialmente.

Autore dell'articolo: Non specificato - 10\03\2008 - [Donna.libero.it]

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GLI UOMINI VANNO TRATTATI, ADDESTRATI E CURATI COME UN CANE

LOVE TRAINER E LUI SARA' TUO

ROMA - C' era una volta il lettino di Woody Allen. Lontani anni Ottanta. Ora a soppiantare le
lezioni degli allievi del dottor Freud arriva un' amica del cuore a pagamento, che non esita a sbatterti in faccia il castello di illusioni sui tormenti del lui di turno. Si chiama "love trainer" quest' invenzione della narrativa post-pollastrelle, quel rosa che si colora di vita vera e condensa in qualche centinaio di pagine le serie tv, i film e i romanzi che negli ultimi anni hanno subissato le trenta/quarantenni nel mondo. Da Bridget Jones alle amiche di Sex and the city, da Una donna in carriera a Friends. Ragazze anni 2000. Quelle che adorano far carriera ma non troppo, che cedono alle avventure ma non smettono di sognare il principe azzurro, che credono nell' amicizia e si consolano sognando un paio di scarpe nuove, meglio se dal costo proibitivo come quelle di Manolo Blanik. La trama: Katie, trentenne disoccupata, piomba nella vita della cinquantenne Rebecca, manager fallita in amore. Niente di meglio per sperimentare le sue teorie sugli uomini: vanno trattati, addestrati e curati come un cane. Obiettivo, diventare il capobranco. E lui sarà tuo. Julia Llewellyn, l' autrice, è una giornalista londinese di 34 anni che definisce la sua vita sentimentale un po' noiosa. «Io sono stata love-trainer con la mia amica Victoria che ora è fidanzata. C' è un personal trainer per l' attività fisica, c' è chi ti insegna a vestirti, perché non pensiamo a un allenatore per gli affari di cuore?». La love trainer del libro (Mondadori) è cattivissima: sequestra telefonini per impedire di chiamare, nasconde passaporti per bloccare le partenze, fa telefonate notturne per intimare alla paziente o al paziente (sì, anche gli uomini) di non concedersi. Tutto ciò che ogni ragazza almeno una volta ha chiesto alla sua migliore amica.

Autore dell'articolo: Non specificato - 08\06\2004 - [Sezione: CRONACA - Pagina 30 - (Repubblica)]

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LA FEMMINILITA' È IL MODO NATURALE DI ESSERE

TUTTI NASCIAMO DONNE.
LO DICE IL GENE "VIRILE"

È un frammento del DNA del cromosoma " Y " che determina il sesso maschile.

LONDRA - All' inizio fu la donna. Almeno secondo le ultime scoperte sul Dna dell' e' quipe del professor Peter Goodfellow dell' Imperial Cancer Reaserch Fund britannico che, in uno studio pubblicato in questi giorni, sostiene che il "maschio" e' frutto dell' interferenza di un gene "repressore". Anzi di un frammento di gene battezzato con la sigla di Sry, identificato nello stesso laboratorio gia' alcuni anni fa. In sintesi, Goodfellow sostiene che l' embrione sarebbe naturalmente portato a sviluppare caratteri sessuali femminili, se non fosse per l' interferenza, alla settima settimana di vita del feto, di questo "fattore" estraneo, ereditario, preordinato a scatenare nell' embrione la produzione del testosterone necessario a modificare la morfologia del nascituro. Lo scienziato ama descrivere la sua ricostruzione genetica come un "incidente di percorso" per la femmina al momento del concepimento. Lo Sry e' un frammento del Dna del cromosoma "y", chiave della differenza tra sessi. Quando fu scoperto, gli scienziati si convinsero inizialmente che la donna fosse un "uomo difettoso". Invece, secondo Goodfellow, non esiste - come si riteneva forse per preconcetto mentale - una "passivita' " del genere femminile. La femminilita' e' il modo naturale di essere, e solo un "repressore" la trasforma in mascolinita' .

Autore dell'articolo: Non specificato - 30\07\1992 - [Pagina 9 - (Corriere della Sera)]

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GIORGIO ALBERTAZZI: " GLI UOMINI SONO INFERIORI. SONO EREZIONEDIPENDENTI "

FEDELTA' E TRADIMENTI: L'INFERIORITA' DEL MASCHIO

Ieri al teatro Filodrammatici di Milano Giorgio Albertazzi, Lella Costa, Gianna Schelotto
hanno presentato il libro di Carlo Castellaneta "Le donne di una vita", editore Mondadori

Ieri al teatro Filodrammatici, davanti a un pubblico soprattutto femminile, pubblico in eta' di sogni d' amore dai 20 agli 80 anni, e' stato presentato da Giorgio Albertazzi, Lella Costa e Gianna Schelotto l' ultimo libro di Carlo Castellaneta "Le donne di una vita" (ed. Mondadori). La serata, che aveva il titolo malandrino "Gioie della fedelta' e piaceri del tradimento", si e' risolta in un' analisi di Stefano, il cinquantenne protagonista del libro, che in 308 pagine affronta il suo turbolento passato amoroso raccontando appunto le donne della sua vita. Donne che si sono ben guardate dal comparire a quel sezionamento dell' anima e del corpo. Deliziosamente assorta sedeva invece, in seconda fila, l' ultima compagna dello scrittore che chiaramente tentava d' imparare la lezione per non entrare anche lei presto a far parte delle donne della vita passata. Stefano e' piaciuto ai relatori. La Schelotto l' ha definito un uomo coraggioso che finalmente ha la forza di guardarsi dentro. "Quando un amore va male le donne si raccontano, gli uomini mai. Ci voleva uno che cominciasse". Visto che il pubblico era in maggioranza femminile Giorgio Albertazzi [Biografia] non ha perso il colpo di conquistarsi la sala ed ha esordito con un "Gli uomini sono inferiori. Sono erezionedipendenti". Le signore che avevano l' aria di saperla lunga si sono soffermate piu' sul travaglio psicologico denunciato da Castellaneta: "Sono fedele fino a quando sono innamorato. Poi conscio di aver dato quello che avevo da dare sono spietato". Irresistibile Lella Costa ha concluso fra le risate del pubblico: "Stefano ha confermato la mia idea. Gli uomini da noi vogliono una cosa sola. Il piu' delle volte non sanno che farsene".

Sotis Lina - 23\11\1993 - [Pagina 17 - (Corriere della Sera)]

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" Hanno più agilità intellettiva. Sono più duttili, curiose, serie e competitive. "

SHAKESPEARE OGGI SAREBBE UNA DONNA

ROMA (m.g.) - "Shakespeare, fosse stata donna ai suoi tempi, non avrebbe scritto nulla. Non
sarebbe stata... Shakespeare. Oggi, sì". Luigi Maria Lombardi Satriani [Biografia] , docente di antropologia culturale e di etnologia alla Sapienza, ha sotto gli occhi, in aula, il sorpasso delle donne. Sono più intelligenti? "Hanno più agilità intellettiva. Sono più duttili, più curiose, più serie, più competitive. I maschi? Cercano una complicità amichevole. A volte, però, soffrono di un eccesso di spregiudicatezza femminile. E allora si coalizzano fra loro". Per ributtarle ai margini? "Ci provano, a ricacciarle nello stereotipo della femminilità come unica carta da giocare nella vita. Qualcuna ci sta, ma la maggioranza no. Il riscatto femminile non è più borghese elitario, come nel ' 68. È massiccio, generalizzato". Lei si fida più delle colleghe donne? "No, ma so che da loro posso ottenere più impegno e creatività". Matematica e scienza non sono più "tabù" per le donne. "Una volta i maschi sostenevano che la razionalità non è femmina perché il ciclo mestruale la mette a rischio. Chi ancora avesse dubbi, pensi a Rita Levi Montalcini". Qual è l' handicap delle ragazze intelligenti? "Rassegnarsi a un' opinione che non condividono: che il corpo, in fondo, sia l' unica strada per avere il consenso maschile".

Autore dell'articolo: Non specificato - 27\11\2000 - [(Sezione: CRONACA) - Pagina 10 - (Repubblica)]

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PIGRI, EGOISTI, INCAPACI DI DIALOGO E FISSATI CON IL SESSO

PIETA' PER GLI UOMINI. Parola di femminista

Un' indagine mette sotto accusa i maschi: pigri, egoisti e
incapaci di dialogo. Ma la scrittrice Fay Weldon li difende.

In Inghilterra, racconta il "Guardian", sempre meno coppie desiderano figli maschi, perche' i maschi sono piu' difficili da educare, piu' disordinati, violenti o prepotenti, perche' molto piu' delle femmine rischiano di morire, per incidenti di moto o auto, per risse o droga, prima dei 25 anni, perche' a scuola prendono voti peggiori delle loro compagne, perche' piu' difficilmente trovano lavoro, perche' raramente accettano di accudire gli anziani genitori e perfino perche' sono piu' difficili da accasare: i maschi sono pigri, egoisti, incapaci di dialogo, fissati con il sesso, dicono le giovani donne. Per non parlare della crisi generale nella quale sta precipitando il maschio, sfiancato da anni di femminismo, impaurito, frustrato, insultato e che neppure sul lavoro riuscira' a mantenere il suo predominio. Proiezioni annunciano che tra vent'anni in Inghilterra ci saranno piu' donne che uomini nelle fasce alte delle professioni e la differenza salariale comincera' a penalizzare i maschi. L'allarme non viene da un uomo, ma da una donna, la scrittrice Fay Weldon, femminista di provata fede e autrice di un feroce e divertente romanzo sui rapporti tra i sessi ("Vita e amori di una diavolessa", Feltrinelli). "Pieta' per gli uomini - chiede adesso - Avevamo combattuto contro le ingiustizie, non per una nuova oppressione e tantomeno per una vendetta". Questa e' l'Inghilterra, non ancora l'Italia. Tuttavia i prodromi di quello che potrebbe avvenire gia' si fanno sentire. Non sono forse le rubriche di posta sui giornali invase da messaggi di lettrici che si lamentano: gli uomini sono tutti pigri, egoisti, incapaci di dialogo, fissati con il sesso?

Bossi Fedrigotti Isabella - 10\12\1997 - [Pagina 33 - (Corriere della Sera)]

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UOMO FRA I 25 E I 44 ANNI - SINGLE DEGLI ETERNI, IMPAURITI RAGAZZI

IL NUOVO SINGLE ? UOMO FRA I 25 E I 44 ANNI.
IL SORPASSO DEGLI ETERNI, IMPAURITI RAGAZZI.

[...] Dove sono al netto dei gay tutti questi uomini, e perchè non si accasano con simpatiche coetanee? Dove e chi sono si sa, a pensarci. Sono gli eterni ragazzi esasperanti; i lasciati dalla moglie diventati serial killer per vendetta; quelli grazie ai quali le morose di maschi sposati si giustificano dicendo "gli uomini ancora liberi sono tutti psicopatici"; quelli con problemi sessuali (in aumento), i mammoni (stabili) i raramente fidanzati che scaricano pornografia da Fastweb; quelli che motivano lo scaricamento con la scarsità di ragazze affidabili, non troppo prese da se stesse e dal lavoro - lamento maschile classico - e disinteressate. Lamento maschile storico di nuovo di moda. In questi giorni - autocitazione, chi scrive lo modera - il "avanti Pop" del Corriere.it è pieno di messaggi di singoli infuriati con le donne che badano ai soldi, alle vacanze di lusso, alle Suv; e che, dicono, come marito vorrebbero un commercialista. Al netto delle smentite femminili e dei nervosismi in periodo di tasse: c'è un pò di verità o una proiezione da maschi impauriti ? Certo se va così , con la recessione continueranno ad esserci molti s-coppiati in giro, anche commercialisti, visto che possono scegliere.

Maria Laura Rodotà - 26\05\2005 - [Corriere della Sera]

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SUPERIORITA' FEMMINILE - FIN DALL' INFANZIA

Gb: bambine più intelligenti di maschietti già all'asilo

LONDRA - Le bambine sono più intelligenti dei bambini e hanno un apprendimento più veloce già all'età di quattro e cinque anni quando sono ancora all'asilo. È quanto emerge da un nuovo progetto sperimentale di statistiche realizzate dagli insegnanti nelle scuole inglesi che è stato però criticato come eccessivamente burocratico dai sindacati degli insegnanti.

I dati si basano su una serie di 117 punteggi dati ad ogni bambino divisi in 13 categorie che giudicano l'apprendimento del piccolo secondo parametri come sviluppo personale, sociale, comportamentale, abilità numeriche, di scrittura e comprensione del mondo esterno. [...]

Autore dell'articolo: Non specificato - 24\06\2004 - [Italy.indymedia.org]

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PERCHE' E' UN PO' SCEMO E MENO INTELLIGENTE

PERCHE' E' UN PO' SCEMO
[(Dall'inserto Salute) del Corriere della Sera del 21\05\2000]

In prima pagina, a caratteri di scatola, il titolo:

PENSATE COME LEI. LA DONNA RAGIONA MEGLIO DELL'UOMO.
RECENTI STUDI HANNO SCOPERTO LA PARTICOLARITA' DEL
CERVELLO FEMMINILE.

Nelle pagine interne il servizio di Adriana Gasparini proseguiva,
con un altro titolo ancora più esplicito:

PERCHE' LEI E' PIU' INTELLIGENTE

Nei vari box, presumibilmente scritti della stessa autrice, erano riportate le dichiarazioni del professore Paolo Pancheri. Il quale affermava: "Il cervello femminile é più raffinato, più sofisticato di quello maschile, più completo. In sintesi è come una macchina altamente sofisticata. Quello dell'uomo é più paragonabile ad un trattore. Entrambi servono, ma i meccanismi e le funzioni sono notevolmente diversi".

[www.maschiselvatici.it]

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LA STRUTTURA DEL CERVELLO FEMMINILE RENDE LA DONNA DOMINANTE SULL'UOMO

UOMO FATTI PIU' IN LA' IL POTERE SARA' DONNA

"Il terzo millennio si veste di rosa. Dominatrici nel lavoro, nel sesso e nella famiglia, le donne finiranno per relegare i maschi in una riserva piena di agi da cui potranno assistere ad una società gestita dal "gentil sesso". A rendere la donna dominante sull'uomo la struttura del suo cervello, come dimostrano quattro studi condotti presso le università di Roma, Napoli, L'Aquila e Genova. "La comunicazione tra l'emisfero destro e sinistro - ci informa Paolo Pancheri, psichiatra all'Università La Sapienza di Roma, nel corso del convegno "Cervello maschile e femminile" - è più rapida e completa nel sesso femminile". Questo consente una migliore integrazione tra pensiero ed emotività, sensibilizza e potenzia i processi di intuizione nella risoluzione dei problemi e stempera la rigidità sequenziale del pensiero maschile. Più attiva anche la parte del lobo frontale del cervello che soprintende al comportamento e alla valutazione critica. "Queste differenze - afferma Pancheri - suggeriscono una maggiore possibilità di adattamento e sopravvivenza della donna, anche in virtù del fatto che il cervello femminile ha programmi riproduttivi più complessi in grado di ottimizzare il prodotto del concepimento e migliorare la specie".

Autore dell'articolo: Non specificato - 28\05\1999 - [Repubblica]

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IL CERVELLO DELLE DONNE STA SUPERANDO QUELLO DELL'UOMO

LE DONNE SONO PIU' INTELLIGENTI NEL 2000 IL SORPASSO SULL' UOMO

ROMA - Idee più lucide, riflessi più veloci, maggiore capacità di creare connessioni fra gli eventi. In sintesi, più intelligenza. Il cervello delle donne sta superando quello dell' uomo. E il terzo millennio sarà dominato da loro. Lo rivela uno studio condotto da ricercatori italiani che per diversi anni hanno preso in esame dati biologici e sociali. Il risultato sarà presentato a fine mese a Roma dagli stessi studiosi. "Il sorpasso della donna sull' uomo - anticipano i ricercatori - è tanto imminente che si può ipotizzare un solo protagonista sul palcoscenico del prossimo millennio: la donna, con l' uomo in uno stato di sudditanza". Secondo un altro studio sul cervello, realizzato da ricercatori inglesi, le donne hanno una più alta percentuale di materia grigia degli uomini anche se il cervello maschile ha dimensioni più grandi: i due sessi sono comunque dotati di pari abilità intellettuali, nonostante le differenti "taglie" cerebrali. Il cervello maschile - sostengono Ruben e Raquel Gur sull' autorevole "Journal of Neuroscience" - presenta rispetto a quello femminile una più alta densità di materia bianca, composta dalle estensioni a forma di dito delle cellule cerebrali. Quello femminile, rispetto a quello maschile, ha invece più materia grigia: ovvero più parti centrali delle stesse cellule. "La materia grigia - spiegano i due studiosi - è più attiva di quella bianca: di conseguenza, il cervello femminile, anche se più piccolo di quello maschile, ha una composizione più efficiente".

Autore dell'articolo: Non specificato - 20\05\1999 - [(Sezione: CRONACA) - Pagina 19 - (Repubblica)]

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CERVELLO DONNE FUNZIONA MEGLIO E PIU' RAPIDAMENTE

Gran Bretagna, la BBC annuncia " L' irresistibile ascesa delle donne "

Le studentesse di oggi destinate a occupare i posti chiave nella societa' al posto dei maschi

LONDRA - Cari uomini, preparatevi a cedere il passo alle donne. Non per cavalleria, ma perche' l' epoca della supremazia del maschio sta definitivamente per chiudersi: le studentesse di oggi sono destinate a occupare i posti chiave della societa'. Altro che sesso debole: le ragazze sono in media decisamente piu' intelligenti e studiose dei ragazzi. Questa volta "e' provato", assicura la Bbc. E non sara' facile contestare i dati della televisione britannica, da sempre presa ad esempio per l' autorevolezza ed il valore scientifico delle sue trasmissioni culturali. Proprio in una di queste e' stata prevista "l' irresistibile ascesa delle donne", sulla base dei risultati di complesse ricerche ed accurate statistiche. E gia' noto da tempo - e comunemente accettato - che lo sviluppo intellettuale delle femmine e' piu' precoce. La frase "le bambine maturano piu' in fretta" e' un luogo comune tra i piu' banali. Ma finora una societa' maschilista aveva permesso ai ragazzi di recuperare senza difficolta' il "ritardo" e raggiungere quasi sempre livelli superiori, in campo professionale e in termini di prestigio. Molti indizi rivelano che presto non sara' piu' cosi' . Alcuni dati sono incontestabili. Quest' anno, ad esempio, le ragazze che hanno conseguito la maturita' nei licei britannici sono state per la prima volta piu' numerose dei ragazzi. E presto sara' lo stesso anche nelle universita' , dove solo vent' anni fa c' era solo una donna ogni dieci laureati. Ma alcuni autorevoli studiosi invitati alla trasmissione della Bbc sono andati ben oltre i numeri delle statistiche. "Da un po' di tempo a questa parte - ha affermato il professor Richard Kimball, della London University - le femmine si dimostrano molto piu' dotate dei maschi. Tra i migliori studenti di ogni facolta' quasi due terzi oggi sono donne". E un esperimento condotto con speciali sensori avrebbe dimostrato che il cervello delle donne funziona meglio e piu' rapidamente di quello degli uomini.

Autore dell'articolo: Non specificato - 26\10\1994 - [Pagina 9 - (Corriere della Sera)]

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" CARO MASCHIO SEI FINITO, È INIZIATA L'ERA DELLA SUPREMAZIA FEMMINILE "

L' ALTALENA DEI SESSI

ROMA - "La svolta è epocale" ci segnala, senza lesinare l' enfasi, la Bbc. La Rai inglese, nota per il suo appeal serioso e "attendibile", spesso oggetto di ingrati paragoni con l' etere nostrano, stavolta si sbilancia. Scivola sul sentenzioso: "Caro maschio sei finito, è iniziata l' era della supremazia femminile". Sarebbe questo il risultato, "incontrovertibile", del monitoraggio di un bel po' di esperti a cura della tivù d' oltremanica. Le donne, apprendiamo dalla trasmissione, sono di gran lunga più intelligenti, studiose, geniali degli uomini, quindi destinate in breve tempo a occupare posti chiave. Altro che bambole e casalinghe, s' avanzano manager e scienziate tramortendo la concorrenza maschile già arrancante. In sintesi, ci informa il reportage, tra i migliori studenti di ogni facoltà universitaria quasi due terzi sono femmine. E secondo il professor Richard Kimball, della London University, "le donne sono più dotate anche nei settori tradizionalmente feudo dell' altro sesso". "Gli uomini sono precipitati nel baratro", conferma un altro "esperto". Vent' anni fa, su dieci laureati uno era donna. Adesso sono la metà, e per la prima volta quest' anno il numero delle studentesse universitarie inglesi supera quello dei colleghi uomini. Un test, inoltre, su un numero non precisato di campioni avrebbe dimostrato che il cervello di lei funziona meglio e più velocemente di quello di lui. "Che è successo ai ragazzi?", si interroga la Bbc. Risposta: "Eccoli là, tutti compiaciuti, immersi nel comodo cliché della virilità vinci-tutto, si solo lasciati andare per generazioni, perdendo terreno mentre le signorine hanno risalito la china e ora si trovano a essere tra i primi posti tra i manager delle grandi società". Sfottente, una laureata di Manchester: "I maschi sono sciocchini e ingenui: quando li sento parlare mi viene da ridere, anzi mi fanno pena". Perentorio un sondaggio fra le grandi banche della City, dove metà dei dirigenti sono ormai donne. L' entusiastico annuncio del primato rosa è uno di quegli "scoop" che solleticano una legittima aspirazione di rivincita, magari trascinata da noi dall' "effetto-Pivetti", primadonna del parlamento. Ma suggeriscono altri esperti, italiani stavolta, di andarci piano. "La società cambia, si gioca di più ad armi pari, ma la supremazia mi pare ancora più un desiderio che non una realtà", nota scettico Alberto Oliviero, psicobiologo. Il quale suggerisce prudenza di fronte agli azzardi e alle semplificazioni, che regalano sempre un titolo. La prova? Un altro "scoop" di neanche venti giorni fa, americano stavolta. Uguale per enfasi, opposto nel messaggio: i sondaggi, unanimi, davano lo stop alla scalata rosa. Il ' 94 veniva decretato anno del maschio dal New York Times, con quel che ne consegue: l' effetto-Hillary è stinto, il contrattacco maschile più forte si consuma proprio in politica, dalla Camera dei rappresentanti verranno spazzate via un bel po' di donne (elette anche in virtù del loro sesso?). "Mi lasciano sospettoso questi proclami così alterni - confessa Oliverio - Comunque è un fatto che le donne studiano più di un tempo, ma è altrettanto vero che il loro dinamismo professionale resta ancora frenato dalle maternità. Le donne sono più intelligenti? Non ci sono dati scientifici che lo dimostrino". Come la vede il neurologo fiorentino Luigi Amaducci? "Lo svantaggio sociale ed economico si va colmando. L' educazione è appannaggio delle femmine come dei maschi. Una rivincita c' è, anche se non la vedrei con tanto ottimismo. Ci vuole tempo". E sull' intelligenza? Si può parlare davvero di primato feminile? Osserva Amaducci: "Ci sono studi che, basandosi sulla maggiore estensione nella donna del corpo calloso che unisce i due emisferi cerebrali, le attribuiscono una, come chiamarla, visione più globale della realtà. Cioé una maggior duttilità, la capacità di superare meglio lo stress, di mediare tra razionalità ed emozioni. Insomma, una chance in più di sopravvivenza. Tant' è che la donna vive in media 80 anni e il maschio 73. Sì - riflette Amaducci - di superiorità parlerei se così si intende un maggior controllo emotivo che aiuta nella competizione. E' una risorsa in più. Il maschio, spesso, o è estremamente razionale, freddo, calcolatore, oppure fa esplodere l' aggressività. Non ha vie di mezzo. La femmina è più equilibrata. Una carta vincente anche nella carriera".

Autore dell'articolo: Non specificato - 26\10\1994 - [(Sezione: CRONACA) - Pagina 22 - (Repubblica)]

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DONNE GENETICAMENTE PIU' INTELLIGENTI DEGLI UOMINI

L' INTELLIGENZA E' DONNA MERITO DI QUELL' "X"

SIDNEY - Le donne, secondo due ricercatori australiani, sono geneticamente più intelligenti degli
uomini: o meglio, meno esposte dei maschi al rischio di presentare ritardi mentali. Lo sostengono i professori Gillian Turner, dell' ospedale pediatrico di Sidney, e Joun Mulley della clinica pediatrica di Adelaide. In uno studio finanziato dal consiglio nazionale australiano della ricerca medica, i due professori sostengono che, in base alle loro ricerche, l' intelligenza ha una sua base genetica sul cromosoma X, sul quale dei geni presiederebbero ad alcune delle funzioni più elevate dell' attività cerebrale. Turner e Mulloy affermano di avere individuato l' ubicazione di uno dei geni addetti a queste funzioni, appunto sul cromosoma X, e di avere da ciò ricavato la convinzione di avere scoperto perché i maschi soffrono più spesso delle femmine di ritardi mentali: le donne, infatti, dispongono di ben due cromosomi X, e se uno dei geni è difettoso, c' è sempre un gene di ricambio per sopperire alle loro eventuali deficienze. Al posto della doppia X che caratterizza il gentil sesso, i maschi invece dispongono di una XY, e quindi di un solo cromosoma X: con la conseguenza che se il gene intelligente è difettoso, il maschio non ha nulla con cui sostituirlo e dovrà rassegnarsi al cretinismo. I due medici affermano nella loro relazione di avere individuato l' ubicazione del gene esaminando i profili genetici di 180 persone, membri di quattordici famiglie nelle quali molti maschi soffrivano di gravi forme di ritardo mentale. Alcune delle donne di questi gruppi familiari avrebbero dimostrato di essere portatrici sane, disponendo nel loro patrimonio cromosomico di una X col gene difettoso, ma anche di un cromosoma sano: non soffrirebbero quindi di ritardi mentali, ma potrebbero trasmettere ai loro figli maschi il cromosoma contenente il gene difettoso, che in assenza di ricambi renderebbe manifesto il disturbo nel figlio. La scoperta dei due medici australiani è stata accolta con un certo scetticismo negli ambienti dei genetisti e in quelli dei neurobiologi. Per gli scienziati, infatti, è difficile ipotizzare un gene dell' intelligenza, essendo questa in gran parte prodotto di fattori ambientali, delle connessioni sinaptiche che si producono nel corso dello sviluppo, a loro volta innescate dai condizionamenti sociali e culturali. Diverso naturalmente il discorso sui ritardi mentali, che possono spesso avere origine genetica: è probabile, si dice, che i due ricercatori abbiano individuato un gene portatore di disturbi strutturali mentali allocato sul cromosoma X, che trasmesso alla prole maschile ha maggiori possibilità di rendersi manifesto. Forse non è vero che le donne siano geneticamente più intelligenti degli uomini, ma questi ultimi hanno più possibilità di divenire deficienti.

Autore dell'articolo: Non specificato - 06\06\1991 - [(Sezione: CRONACA) - Pagina 25 - (Repubblica)]

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DONNE PIÚ INTELLIGENTI, SICURE E BRAVE A SCUOLA

"RINASCERE FEMMINA? MAGARI..."

PER SEI su dieci adolescenti, femmine e maschi, il vantaggio dell' essere donne è sicuro:
più intelligenti, sicure, brave a scuola. Mentre le ragazze che si augurerebbero di risvegliarsi
nei panni di un maschietto vedono con favore allontanarsi la schiavitù del cibo e del look.
«Lo vivono come un fatto transitorio, poi per fortuna si svegliano, dicono in molti»
chiarisce la psicologa Gianna Schelotto [Biografia], che ha promosso la ricerca, che sarà
presentata a Genova il prossimo 10 marzo con I Buonavoglia. A PAGINA XI

Autore dell'articolo: Non specificato - 29\02\2008 - [(Sezione: GENOVA) - Pagina 1 - (Repubblica)]

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MARISA LAURITO: " Noi donne siamo superiori agli uomini "

MA LE DONNE SONO MEGLIO!

ROMA - "Non si può avere tutto dalla vita, ma neanche niente però". La frase non è tratta dalla
piccola enciclopedia dei motti celebri, ma è il titolo della rubrica di Marisa Laurito [Biografia] che
andrà in onda, a partire dal prossimo 9 marzo, sulle radio del circuito Sper. Sono 146 emittenti,
distribuite su tutto il territorio nazionale, che già da qualche anno hanno sperimentato un programma
del mattino (dalle 9 alle 11) dal nome Obiettivo donna. Lo ripropongono ancora una volta, con una
veste parzialmente nuova e con tante rubriche diverse. Se Obiettivo donna parlerà al pubblico
femminile di dietetica, moda, cosmesi, cronaca, cultura, la Laurito ha preso per sè un incarico
diverso. Nei cinque minuti della sua rubrica che andrà in onda tutti i giorni per trecento puntate,
realizzerà una sorta di "candid camera" radiofonica. Si servirà soprattutto del telefono, ma anche di interviste fatte ai passanti per strada, per fare emergere alla luce del sole il vero mondo delle donne. E lo farà attraverso le parole delle donne e anche quelle degli uomini. Una Laurito femminista? Lei non usa questo termine sul quale d' altra parte ormai la confusione è grandissima. Però spiega: "Amo il mondo delle donne ed è perciò che, nonostante gli impegni, ho accettato di avere un ruolo fisso nella trasmissione. In realtà ho sempre pensato che noi donne siamo superiori agli uomini". Poi, temendo di essere fraintesa aggiunge: "Non parlo del cervello naturalmente, intelligenti e scemi sono categorie che attraversano i due sessi. Però è certo che le donne, allevate alla sofferenza, acquisiscono presto una forza interiore che la maggior parte degli uomini non ha". Ma in Obiettivo donna discorsi di stampo così serio non ce ne saranno. "La mia sarà una "telefono-novela" divertente, piacevole e un po' demenziale" dice ancora Marisa. "Per strada mi riconoscono quasi sempre e perciò userò di più il collegamento telefonico. La Sper ha predisposto tutto un macchinario qui in casa mia e io ho già cominciato a registrare le prime puntate. Che risate! Ho fatto anche litigare una intera famiglia intervistandone separatamente tutti i componenti! Incredibile a dirsi, ma padre, figlio e perfino il nonno, alla domanda che pensate delle donne, hanno risposto che sono tutte puttane. Quando l' ho detto alle loro donne, non sapete che rissa e quante preghiere di non mandare in onda!" E il fatto di iniziare il giorno successivo a quello della festa della donna è simbolico? "Un po' sì, ma che delusione scoprire che la maggior parte della gente non sa ancora cosa sia l' 8 marzo".

Autore dell'articolo: Non specificato - 26\02\1987 -
[(Sezione: RADIO E TELEVISIONE) - Pagina 27 - (Repubblica)]

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VITTORIO SGARBI: " LE DONNE SONO PIU' INTELLIGENTI E SENSIBILI DEGLI UOMINI "

SGARBI ATTACCA LE DONNE IN POLITICA

ROMA - Vittorio Sgarbi [Biografia] non perde occasione per risultare sgradevole. Intervenendo
(a pagamento, come lui stesso ha precisato) ad un' assemblea di artigiani ha espresso pesanti giudizi
su alcune donne parlamentari. Ricordando un suo viaggio in Iran ha detto che in quel paese "per
dimostrare che sono democratici, mi hanno fatto vedere due donne che partecipano alla vita
politica". "Io gli ho detto che sono dei pazzi poiché le donne, che sono sicuramente più intelligenti
e sensibili degli uomini, non sono adatte ad una funzione pubblica, ma solo domestica. Basta
guardare - ha aggiunto - le nostre donne politiche: Pivetti, Bindi, Anselmi, che tra l' altro sono
tre racchie...". Frase che ha raccolto gli applausi della sala. Frecciata anche a Veltroni: "Non è
nemmeno laureato e dirige i Beni culturali...".

Autore dell'articolo: Non specificato - 07\11\1997 - [(Sezione: CRONACA) - Pagina 19 - (Repubblica)]

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FRANCOIS OZON: " LE DONNE SONO PIU' INTELLIGENTI DEGLI UOMINI "

LE DONNE, SPLENDIDI MOSTRI DA GUARDARE SOLO AL CINEMA
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ROMA - «Le donne sono più intelligenti degli uomini, sono splendidi mostri che, a qualunque età, non perdono fascino e mistero», dice Francois Ozon, [Biografia] il trentenne regista parigino che ha catturato l' interesse di otto tra le più acclamate attrici francesi, le ha chiuse in una villa isolata dalla neve a beccarsi e litigare per scoprire chi di loro ha ucciso l' uomo sul letto con un coltello nella schiena. Il film è Otto donne e un mistero, un giallo alla Christie che si stempera nella leggerezza di un elegante gioco musicale, visto che, dice Ozon, «per amore di democrazia, ciascuna delle attrici canta una canzone in cui riassume le caratteristiche del suo personaggio, il perbenismo borghese per la Deneuve, la solitudine da zitella per la Huppert, l' ambiguità della Béart, la seduzione della Ardant, e così via». Ozon ha scritto i personaggi addosso alle attrici: «Ho cercato di ricreare il modello di donna che evocano nell' immaginario. E ho ambientato la vicenda negli anni 50, quando la moda esaltava il fascino femminile meglio che in altre epoche, la costumista si è ispirata a Christian Dior. E avendo Deneuve e Ardant, due attrici di Truffaut, non ho resistito alla tentazione di coinvolgerle in un lungo bacio lesbico. Forse Truffaut si rivolta nella tomba, ma tra Fanny e Catherine è nata un' amicizia». Preceduto dal successo in patria, Otto donne e un mistero è uscito ora in Italia, contemporaneamente a un altro film al femminile, I sublimi segreti delle Ya-Ya sisters: un' occasione, sia pur casuale, per bilanciare la preponderante presenza di eroi maschili sullo schermo. Del film, tratto dal romanzo di Rebecca Wells che spazia dagli anni 40 a oggi, è donna anche la regista, Callie Khouri, texana, Oscar per la sceneggiatura di "Thelma & Louise", alla sua prima regia. Anche qui un cast di varie generazioni di attrici, con Ellen Burstyn, Ashley Judd, Sandra Bullock, Maggie Smith. E anche qui un mistero: dove ha origine il difficile rapporto tra la figlia Sidda e la madre Vivi? «Il conflitto madre-figlia è un tema universale, spesso deriva dall' impossibilità di vedere l' altra non solo come madre o figlia ma come donna, con la sua storia, i suoi problemi», dice la Khouri, che ha presentato il film al festival di Marrakesh e ha visto con piacere l' attenzione di un pubblico di donne islamiche, cresciute in una cultura distante dal profondo sud americano in cui è ambientata la storia. «L' influenza della madre sulla figlia non conosce confini. Nel film Vivi è stata una madre «cattiva», ha segnato il carattere della figlia e questo può accadere in ogni famiglia, ed è solo grazie all' amicizia di altre donne che madre e figlia affrontano la verità scomoda del passato e superano il conflitto. La solidarietà femminile è un altro tema universale. Che oggi spesso, almeno nella società americana così sfrenatamente competitiva, è un bene sempre più raro».
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Maria Pia Fusco - 21\10\2002 - [(Sezione: SPETTACOLI) - Pagina 36 - (Repubblica)]

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" NEI MIEI LIBRI LE DONNE PIU' INTELLIGENTI, PIU' FORTI, PIU' SENSATE DEGLI UOMINI "

JAVIER CERCAS
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La felicità come illusione, la realtà come eterna finzione, la vita che assume spesso le caratteristiche di una tragicommedia. Javier Cercas [Biografia] riflette a voce alta sulle contraddizioni del genere umano, riguardo al quale si dichiara, senza esitazioni, «completamente pessimista». Davanti a un bicchiere di vino bianco, nella smoking room dell' Hotel Majestic, l' autore di Soldati di Salamina sembra quasi fingere di avere un ricordo ormai sbiadito di quel romanzo, El vientre de la ballena, l' ultimo a essere pubblicato - nel 1997 - prima che raggiungesse la fama a livello internazionale, e che ora esce in Italia con il titolo La donna del ritratto (Guanda). Il tempo non ha offuscato in alcun modo, in realtà, l' essenza di quella storia, che riflette la visione stessa della vita e delle miserie umane che Cercas ha, oggi come allora. El vientre de la ballena e La donna del ritratto: perché due titoli, almeno in apparenza, così diversi per uno stesso romanzo? «In realtà non sono così diversi, perché una parte del romanzo si intitolava proprio La donna del ritratto: è il titolo del film di Fritz Lang che il protagonista vede all' inizio del romanzo: rappresenta l' inizio della storia, da lì parte tutto. Però mi piace anche Il ventre della balena, perché il libro parla di un uomo che si immerge in una situazione, proprio come Giona nel ventre della balena, e ricompare cambiato. Che in fondo è quello che succede in tutti i romanzi: un tipo che si vede coinvolto in una circostanza, e questa circostanza lo cambia». Quando questo romanzo si pubblicò in Spagna, non aveva ancora raggiunto la notorietà attuale, che arrivò solo con il libro successivo, Soldati di Salamina... «Accadde allora quello che succede con quasi tutti i romanzi, che raccolgono critiche molto buone, ma non li legge nessuno. Anzi, questo in realtà andò meglio dei precedenti, perché arrivò a vendere cinque o seimila copie, ma non di più». È possibile che, ora che si pubblica in Italia, lo stesso romanzo venga letto in un modo diverso? Cambia l' atteggiamento del lettore di fronte all' opera di uno scrittore di fama? «Sicuro. Oggi lo stesso libro si legge in un modo diverso rispetto al passato, anche alla luce delle cose che ho pubblicato in seguito. Ed è possibile che il lettore italiano veda cose che lo spagnolo non ha visto. Per esempio, questo romanzo è anche una riflessione sulla scrittura. Come del resto lo sono tutti i miei libri: tutti parlano di come si scrive un romanzo, della difficoltà o persino dell' impossibilità di raccontare una storia, di come raccontare una storia trasforma non solo chi la legge ma anche chi la scrive. La scrittura come qualcosa che permette se non di dare un senso alla realtà, quantomeno di darle un' illusione di senso. Che è moltissimo: il romanzo ci permette qualcosa di impressionante, che è il vedere come coerente ciò che è incoerente, ovvero la realtà. Ci raccontiamo le nostre stesse storie per capirle, perché altrimenti non le comprenderemmo. Quando la racconto (e la falsifico, perché raccontare è falsificare) allora la capisco». Il narratore, il protagonista de La donna del ritratto, è specialista nell' interpretare a suo modo la realtà. «Un personaggio del quale non ti puoi mai fidare. Ti racconta quel che ti vuole raccontare. Ciò che lui interpreta che sia accaduto, non ciò che è accaduto veramente. è tutto filtrato attraverso la sua sensibilità. È uno che cerca spesso di giustificarsi: perché mi sono messo in questo pasticcio, perché ho perso mia moglie, perché ho perso il figlio che aspettavo?». Un uomo che mente a se stesso per non riconoscere la realtà? «Io penso di sì. Mente per poter continuare a vivere. E forse anche per poter dare un' immagine positiva di se stesso». Nel ' 97, quando si pubblicò questo libro, lei era già uno scrittore conosciuto a apprezzato, però non tanto come ora, e soprattutto non fuori dalla Spagna. È mai riuscito a individuare il motivo per cui, un giorno, riuscì a dare il grande salto verso la fama? «Chi lo sa (risponde in italiano). C' è molta gente che se lo è chiesto, io stesso me lo sono chiesto: non lo so. Francamente io penso che Soldati di Salamina sia un romanzo migliore rispetto a questo, però mi sembra anche che La velocità della luce sia migliore di Soldati di Salamina. Spero sempre che ogni libro che scrivo sia migliore rispetto al precedente. Il fatto è che quel romanzo si trasformò in un fenomeno che chiamerei quasi extra-letterario. Perché toccò un tasto, che non sappiamo bene qual è, che bisognava toccare in quel momento. Eppure io penso che non si può capire bene senza aver letto i libri precedenti. La donna del ritratto è un romanzo comico-filosofico, cosa che Soldati di Salamina non è: e però hanno parecchi elementi in comune». Ne La donna del ritratto si parla di un professore universitario, e la prima cosa che viene da pensare è che, ancora una volta, ci sia un fondo di autobiografia. Poi però si rimane spiazzati quando questo personaggio si incontra proprio con lo stesso Javier Cercas. «Già. Un Javier Cercas che viene presentato come un imbecille. Io penso che l' autoironia sia importante. Se non sei capace di ridere di te stesso non ridi di niente. E d' altra parte, in questo romanzo ci sono vari personaggi che contengono elementi di persone che io conosco: alcuni dei miei professori, per esempio. E allora ho pensato: già che mi burlo di tutti, tanto vale burlarmi anche di me stesso. Mi sembrava fondamentale». Uomini deboli, fragili, bugiardi: sembra di intravvedere persino una concezione poco edificante del sesso maschile in generale. «In realtà, è vero che nei miei libri le donne sono sempre più intelligenti, più forti, più sensate degli uomini. Sarà forse perché sono cresciuto circondato di donne: quattro sorelle e una madre, potenti, con una personalità forte. Però d' altra parte ho anche sempre avuto l' impressione che le donne sono più legate alla realtà, più attente a risolvere i problemi concreti della vita».
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Alessandro Oppes - 21\06\2008 - [(Sezione: ALMANACCO DEI LIBRI) - Pagina 29 - (Repubblica)]

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DONNE PIU' INTELLIGENTI DEGLI UOMINI

MARITI IN AFFITTO.
Gli uomini vanno presi a piccole dosi.

Regia: Ilaria Borrelli
Attori\ci: Maria Grazia Cucinotta, Pierfrancesco Favino,
Brooke Shields, Chevy Chase

Quanto serve davvero un uomo, nell'arco di una vita? In fondo, non così spesso. E allora perché prenderne uno per sempre? La risposta è nel film "Mariti in affitto", scritto e diretto da una donna: Ilaria Borrelli [Filmografia]. Nel film Francesco (Pierfrancesco Favino), scultore di belle speranze, lascia la famiglia per volare a New York in cerca di successo e lì sparisce. Stufa di aspettare, Maria (Maria Grazia Cucinotta) parte alla sua ricerca per scoprire che lui ha un'altra vita, un'altra moglie, Charlene (Brooke Shields) e una figlia in arrivo. In più non ha fatto per niente fortuna. Maria è furiosa, anche Charlene. La rabbia innesca una serie di gag tra il drammatico e l'esilarante, ma anche un'inevitabile complicità tra le due protagoniste. Alla fine, sarà proprio Maria a trovare una soluzione "economica" al tutto, mentre Vincenzo tenterà di riconquistare la fiducia e gli affetti facendosi ingaggiare presso un'agenzia di "Mariti in affitto". Ironica e romantica, questa commedia, girata negli States ma tutta italiana, mostra le donne per quel che sono: più forti, più intelligenti e, insomma, francamente migliori degli uomini. Con un umorismo leggero, Ilaria Borrelli dimostra che cosa una donna è in grado di fare, per sé ma soprattutto per quelli che ama. E' pur vero che i maschi, in fondo, non sono cattivi: semplicemente, valgono meno. E allora? Meglio prenderli in piccole dosi e quando servono, piuttosto che regalare loro tutta una vita.

Il produttore è Massimo Cristaldi, Medusa film.
Dal 2 aprile [2004] nelle migliori sale.


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LE DONNE SONO SUPERIORI

DONNA È MEGLIO, IL GIOVANE MASCHIO PERDE IL CONFRONTO

Sono superiori gli uomini o le donne? Io personalmente non ho dubbi: oggi le donne sono superiori. Negli ultimi decenni hanno dovuto superare difficolta' incredibili per entrare nel mondo del lavoro, per farsi accettare alla pari, per abbattere i pregiudizi e l' arroganza maschile. Hanno combattuto su cento fronti e hanno imparato a fare moltissime cose contemporaneamente. La donna lavora, studia, legge, si tiene informata, si occupa della sua casa, della pulizia, della bellezza del suo corpo, dei suoi capelli, del suo trucco, ma anche dei figli, dei rapporti emotivi, degli amici. Crea un tutto armonico fisico e psichico, un ambiente vitale. L' uomo non sa farlo. Per questo, senza l' aiuto di una madre o di una moglie, non riesce a sopravvivere. Quando resta solo la sua casa diventa una caverna. Quando va in pensione crolla e, senza una donna che lo aiuta, si abbrutisce e muore. Il maschio separa gli ambiti vitali. Da un lato la sessualita' , dall' altro la tenerezza, da un' altra parte ancora i figli. L' erotismo femminile invece ingloba tutto: l' uomo, il figlio, la casa, i vestiti, i fiori, le luci. Il puro rapporto sessuale e' percio' per lei meno importante, mentre l' uomo ne e' schiavo, ossessionato. Le dive porno, come delle brave mamme, cercano di soddisfare, almeno nella fantasia, questa sua avidita' infantile. Le donne sono decisamente meno aggressive degli uomini. Non organizzano bande di rapinatori, non vanno in giro a compiere vandalismi, non amano la guerra, non urlano, non lanciano insulti. Tendono a costruire, ad armonizzare. Guardate la pubblicita' dei giocattoli alla televisione. I maschi cercano carri armati, armi spaziali, samurai e guerrieri Ninjia con scontri, esplosioni, duelli. Le bambine giocattoli che riproducono tutte le situazioni dalla vita adulta, se stesse, il bambino, la casa, l' uomo amato, la famiglia, i viaggi, l' ufficio, le feste. Oppure oggetti deliziosi e delicati come un cavallino dalla lunga criniera bionda. A dieci anni la bambina ha gia' imparato a gestire le piu' importanti relazioni amorose della sua vita. Arrivata alla puberta' potrebbe mandare avanti una casa come la sua bisnonna. Il maschio della stessa eta' e' un essere primitivo, scoordinato e ben poco attraente. E infatti le ragazzine sognano i cantanti, gli attori, i divi, cioe' personaggi piu' ricchi di vita, piu' interessanti per loro. E li studiano, esaminano il loro carattere, li valutano sotto tutti gli aspetti. Hanno un progetto ideale di vita amorosa, famigliare e sociale. Poverette. E' incredibile quanto poco sappiano e capiscano i giovani maschi. Di solito non hanno gusto nell' abbigliamento, non sanno decifrare i gesti e i sentimenti delle loro compagne, non riconoscono nemmeno la bellezza femminile. Quando fanno bene una cosa pensano di aver esaurito ogni dovere, e si aspettano solo applausi e riconoscimenti. Anche gli uomini migliori tendono a concentrarsi su un solo campito, e ottengono grandi risultati attraverso l' eccesso, la dismisura. E' una strada che puo' condurre alla violenza intellettuale o fisica. La storia e' piena di filosofi e di inquisitori fanatici, di despoti senza sentimenti morali. Di personalita' unilaterali. E' per questa tendenza alla dismisura che gli uomini riescono bene nel comico. Si deformano, si rendono grotteschi, mostruosi. Le donne no, cercano sempre di conservare un minimo della propria integrita' , della propria armonia. E nel mondo moderno, rimpicciolito, sovrappopolato, fragile non abbiamo bisogno di eccessi e di violenza, ma proprio di armonia. Domani un libro in regalo con il Corriere "Guidare sicuri": piacevole guida al nuovo codice.

Alberoni Francesco - 11\01\1993 - [Pagina 1 - (Corriere della Sera)]

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" IL BENE SI E' IMPOSTO SUL MALE "

Guerra dei sessi. La lotta per la superiorita' si e' conclusa con il trionfo
delle donne. Un esercito di scrittrici americane lo sostiene a spada tratta.

VINCITRICI E VINTI

Maternita', altruismo, talento e amore: con le armi di sempre lei ha sbaragliato il maschio.
Qualcuno teme il ritorno al matriarcato, ma le post femministe replicano: " e' solo il Bene
che finalmente si impone sulle forze del Male " . E cosi' , per gli uomini, non resta altro che
partecipare a mesti raduni di autocoscienza e piangere il potere perduto.

NEW YORK - Le donne sono migliori degli uomini? Si scrive questa domanda e gia' si immagina la lettrice sorridente, "certo, che scoperta!" e il lettore un po' seccato "ma che sciocchezze adesso?". Eppure la questione sta impegnando in America filosofi e saggiste, studiose e giornaliste. La rivista "The Nation" dedica la sua copertina all' interrogativo: "Le donne sono moralmente superiori agli uomini?", mentre "Utne Reader", il piu' intelligente mensile statunitense, offre la prima pagina al tema "Uomini e donne: possiamo andare d' accordo, o non vale la pena di tentare?". I rotocalchi lanciano le basi di pettegolezzo al dibattito culturale, Anna d' Inghilterra divorziata e risposata, Andrea e Sarah lontani, Carlo e Diana gelidi, Edoardo, l' ultimo rampollo, misogino, Woody e Mia in odio, il giovane Kennedy e il pugile Tyson processati per stupro, il giudice Thomas accusato di molestia sessuale, la teorica Camille Paglia che predica l' ineluttabilita' della violenza carnale. Mai come ora i segni di Marte e Venere sembrano opporsi, detestarsi, scontrarsi. Ed ecco arrivare in libreria eruditi tomi che spiegano come la guerra dei sessi si fondi sulla superiorita' delle donne, creature migliori dell' uomo e vittime, sempre meno imbelli, della sua dittatura. La filosofa Carol Gilligan, autrice del best seller In a different voice, sostiene che la supremazia etica delle donne deriva da un differente criterio di scelta: gli uomini decidono secondo la "morale dei diritti", le donne secondo la "morale della compassione". Un uomo tende al gelo della legge, chi ha torto e chi ragione, la donna al calore della pieta' , chi ha sofferto di piu' ? Prove della tenerezza intrinseca nella condizione femminile sono il ruolo materno, i giochi non aggressivi delle bambine, l' eccellere delle donne nelle professioni dedite agli altri, maestre, infermiere, fisioterapiste. A chi invoca gli esempi d' acciaio di Golda Meir, Indira Gandhi e Margaret Thatcher, Gilligan replica che sono gli uomini a stabilire le regole della politica e dunque solo donne con carattere "maschile" raggiungono il potere, le altre restano a irradiare tenerezza in casa o sul lavoro. Il successo delle confortanti teorie di Carol Gilligan si spiega facilmente, da una parte fa leva sul senso di colpa maschile, dall' altra e' deliziosa conferma per l' identita' femminile, "diversa perche' migliore". La tesi accademica e' popolarizzata da un libretto che sta avendo un' enorme diffusione You just don' t understand, non capisci davvero, scritto da Deborah Tannen per scoprire come mai Lui e Lei parlano linguaggi opposti. Quando Lui parla cerca di farsi ragione, non ascolta, tende a cospargere il dialogo di trappole, misura "chi ha vinto e chi ha perduto". Lei, invece, vorrebbe comunicare, capire, intendersi ed esce amareggiata, isolata, umiliata dallo scontro verbale. Lui e Lei, spiega la Tannen, non si capiscono perche' esprimono culture diverse, come un Ayatollah faticherebbe a dialogare con Moana Pozzi. Non solo le donne sono diverse, argomentano Tannen e Gilligan, sono anche migliori. La spiegazione piu' razionale viene dalla filosofa Sara Ruddick, autrice di "Maternal thinking", pensiero materno, il debutto della Mamma tra Platone, Kant e Hegel. A giustificare la supremazia morale delle donne non c' e' , secondo la Ruddick, un fattore genetico, non dobbiamo accusare o elogiare il Dna per i comportamenti diversi tra maschietti e femminucce, ma l' esperienza materna. Restare incinta, portare il figlio in grembo, partorire, nutrire il poppante, svezzarlo, cambiarlo, rende la donna assai piu' sensibile ai bisogni degli altri di quanto un uomo, impegnato nel freddo mondo della competizione sul lavoro, riuscira' mai a essere. Se il Padre accettasse di prendersi cura dei pargoli, potrebbe diventare una Madre, scrive la Ruddick, cosi' come una Madre professionista, distante e indaffarata, rischia di trasformarsi in Padre, vocabolo che denota vizi e non virtu' : egoismo, grettezza, sterilita' affettiva. Cambia la ragione, non l' esito: per Gilligan e Tannen le donne sono moralmente superiori agli uomini per genetica, per la Ruddick vince l' educazione, ma che Eva sia di gran lunga migliore di Adamo nessuno dubita. Contro la volgare divisione del mondo in razionalita' maschile e irrazionalita' femminile, sorge l' Arcadia della cura Materna, opposta alla violenza del mondo Paterno. A dare dignita' storica alla Donna Stella Polare, arriva da Harvard la studiosa Theda Skocpol, da tempo considerata la piu' importante scienziata sociale d' America. Nel suo volume: "Protecting soldiers and mothers: the political origins of social policy in the United States" (proteggere soldati e donne: origini politiche della legislazione sociale negli USA, edito da Harvard University Press) la Skocpol scrive: la vera differenza tra Stati Uniti ed Europa sta nell' assistenza sociale del nuovo continente, che dal 1830 assicura benessere e promozione sociale agli ex combattenti e alle donne. Solo grazie al movimento delle donne, gia' dall' Ottocento, i politici americani si convinsero a creare quello che la Skocpol definisce "un welfare state matriarcale". Mentre le donne francesi, tedesche e italiane ancora pativano in cucina, Rheta Childe Door, protofemminista americana, scriveva nel 1910: "Il posto della donna e' in casa, vero, un luogo comune da cui nessuna donna dissentira' . Ma la Casa non finisce tra le quattro mura della propria abitazione, Casa e' la comunita' . La citta' piena di gente e' la Famiglia. La scuola pubblica e' la stanza dei bambini. E la Casa comunita' , la Famiglia citta' e la Stanza dei bambini scuola hanno tanto bisogno della loro Madre". Sentenza dopo sentenza, legge dopo legge, scatto di pensione e salario anno per anno, Theda Skocpol documenta in 714 pagine come gli Stati Uniti abbiano creato, in parrocchia, sezione di partito, associazione delle Vedove di Guerra, il "matriarcato sociale" che ha difeso generazioni di donne e sostenuto una lobby femminile, immensa e nascosta. Non solo le donne sono migliori degli uomini, geneticamente o per cultura, ma hanno partorito l' assistenza sociale d' America, vera e profonda radice che assicura agli USA stabilita' e ricchezza che continuano a mancare all' Europa, ideologica, balcanica, faziosa e maschile. La battaglia per l' uguaglianza e' finita, agli uomini non restano che i piagnucolosi raduni organizzati dal poeta Robert Bly, dove energumeni tinti con i colori di guerra si abbracciano e baciano seminudi alla ricerca del "Padre perduto". Gilligan, Tannen, Ruddick, Skocpol disegnano un mondo, biologico, storico e emotivo, in cui il Bene deriva sempre dalle donne e il Male dagli uomini. E le aule universitarie, come le classifiche dei libri, si schiudono attente. Stona, nel coro, la polemica di Karen Lehrman, impegnata a finire un ponderoso tomo sul "Futuro del femminismo": in un' epoca in cui i politici maschi finiscono a ripetizione accusati di molestie sessuali, le femministe devono riconoscere che alcune donne usano il sesso per la loro carriera personale. Sul "Washington Post" la Lehrman cita la lobbista in minigonna di leopardo, la funzionaria progressista che elenca gli amanti senatori nei colloqui di lavoro, la cronista che amoreggia a caccia di interviste e notizie, "parliamoci chiaro, femministe, non solo c' e' complicita' da parte di alcune donne in parlamento, ma c' e' anche chi considera sesso e sessualita' legittime armi professionali... e quando una donna usa il sesso come merce di scambio con un uomo, finisce sempre con il danneggiare le altre donne". Impiegare "il sesso anziche' il talento", argomenta la Lehrman, perpetua il maligno equivoco del Senatore Porcellone, sii gentile e farai carriera. Ma dove finisce cosi' la superiorita' morale della Madre? Il mensile "Utne Reader" se lo chiede da pagina 52 a pagina 82, tra grandi firme e citazioni, ma la risposta e' evanescente: Uomini e Donne possono andar d' accordo?

Riotta Gianni - 07\01\1993 - [Pagina 23 - (Corriere della Sera)]

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PAPA' È SUPERFLUO

PAPA'? NO, GRAZIE

La prima fu Madonna, che usò il personal trainer come "donatore". Da allora, a Hollywood, le
madri single sono sempre di più: perché stanno con una lei (Jodie Foster), perché vogliono
un figlio ma non un marito (Angelina Jolie), perché lui scappa (Liz Hurley)...
Un capriccio da star? [...]

Generazione M: ne fanno parte le (tante) donne di Hollywood che hanno deciso di crescere uno o più figli facendo a meno del papà. Negli Usa sono diventate un modello da imitare e una bandiera del femminismo. In Italia sono l’invidia di tutte quelle single che vorrebbero un figlio senza la collaborazione di un marito, ma non possono per via della nostra legislazione. Intanto c’è chi sospetta che il fenomeno della generazione M più che sociale, sia l’ennesima eccezione che regola il mondo strampalato di Hollywood. È così o la famiglia non è proprio più quella di una volta? [...]

[...] Negli ultimi anni, Sharon Stone ne ha passate parecchie. Ha rischiato la vita per aneurisma.
Ha divorziato dal giornalista Phil Bronstein. Ha adottato due bambini, Roan e Laird. Nella prima
intervista, dopo la seconda adozione, e dopo aver girato Basic Instinct 2, dice che "adottando il
secondo bambino, mi sono autoespulsa dal circo delle relazioni uomo-donna. Il migliora favore
che potessi fare a me stessa!".

Autore degli articoli: Non specificato - Anno: 2005 - [Voguevanity.it]

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GLI UOMINI? POSSIBILI AGGRESSORI

LA STONE: " Gli uomini, tutti possibili aggressori.
Ti vogliono, ma dopo ti lasciano sola nel letto "

Conferenza stampa di Sharon Stone che parla di se' e del rapporto con gli uomini.

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI CANNES. Placati i "Basic instinct" della star con gli applausi ricevuti al gala' inaugurale, bersagliata fino all' ultimo flash, frugata da occhi golosi fino in fondo alla scollatura che offriva generosi assaggi del bel seno, Sharon Stone il giorno dopo pare finalmente appagata e sazia. La domanda che adesso si pone e' : ora, che fara' ? "Per prima cosa - risponde - cercherò di liberarmi di Catherine, un personaggio cui devo molto ma che potrebbe catturare anche me nella sua ragnatela. So che non sara' facile togliermi di dosso l' immagine di mantide del sesso, di divoratrice d' uomini, ma devo riuscirci". In totale disaccordo con la tesi femminista che il corpo non va speso per far carriera o ricevere favori, Sharon sostiene: "Non vedo proprio che male ci sia a usare il sesso per ottenere qualcosa. Viviamo in un universo tutto maschile e le donne hanno fatto un tremendo errore decidendo di voler somigliare ai maschi. Viva la differenza, e facciamone un nostro punto di forza". Degli uomini ha una bassissima opinione: "Quelli veri sono una specie in via d' estinzione, tutti gli altri li sento come dei possibili aggressori. E' triste sapere che tutti vorrebbero venire a letto con te e alla sera ritrovarsi sola tra le lenzuola. Certo, mi piacciono, ma se tornassi indietro forse sarei lesbica. Le donne sono infinitamente migliori, con loro mi trovo sempre a mio agio". E a conferma di come degli uomini non ci si debba mai fidare racconta che, mentre stava sul set di "Basic instinct",talora avrebbe anche voluto dire la sua, ma ogni volta che tentava di aprir bocca il regista e Douglas la zittivano bruscamente. "In cambio, tutto quello che ho ottenuto e' stato di essermi fatta la fama di vera rompiballe. Una che, pur essendo donna, bella e non ancora famosa, si permette di dire la sua. Il mio compito era di spogliarmi. Il cervello potevo lasciarlo a casa". E difatti la sua attrazione deve esserle proprio fatale, se e' vero quel che si racconta esserle accaduto durante la lavorazione de "Le miniere di re Salomone", quando qualcuno, infastidito dal suo atteggiamento, pare abbia addirittura fatto pipi' nella sua minestra. Quando si dice basic instinct... G. Ma.

Manin Giuseppina - 09\05\1992 - [Pagina 37 - (Corriere della Sera)]

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" NON MI FIDO DEGLI UOMINI, SONO TUTTI BASTARDI "

SU «IO DONNA»

JOSS STONE: "Fidarsi degli uomini? Mai"

Vent' anni e il cuore infranto: «Non mi fido più degli uomini, sono tutti dei bastardi»,
confessa Joss Stone a Io Donna (domani con il Corriere). La cantante da 10 milioni
di dischi rimanda la prossima relazione al 2012. Con un dubbio: «Non
è che allora
sarò troppo vecchia?».

Autore dell'articolo: Non specificato - 27\07\2007 - [Pagina 45 - (Corriere della Sera)]

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" SUPERIORITA' FEMMINILE "

Egregio Dottor Gervaso [Biografia], le chiedo di trattare l'argomento della "superiorità femminile" nei rapporti di coppia, e non solo, e la sua evidente manifestazione sia in privato che in pubblico. Per "superiorità femminile" intendo come prendere decisioni o convincere gli uomini a fare o non fare determinate cose. Quando si affronta questo argomento, molte persone, naturalmente uomini, pensano e asseriscono che non è vero, che sono io ad avere una visione distorta. A me sembra un nascondersi o un non voler ammettere tali situazioni forse perché imbarazzano l'intera specie maschile. Personalmente le dico che con mia moglie c'è un ottimo rapporto di coppia, sotto ogni aspetto. Però, ad esempio, se lei decide di andare da sola con le amiche a cena o in discoteca, io devo necessariamente rimanere a casa a guardare le bambine e a fare altro. Fino a qualche anno fa erano le donne che di solito restavano a casa e gli uomini andavano all'osteria (siamo una coppia rispettivamente di quaranta e trentasei anni). Non so se sono stato chiaro, ma desidero essere aiutato da lei che ha sempre risposte convincenti. Lettera firmata

Non è stato chiaro: è stato chiarissimo. E io cercherò di aiutarla, ma non più di tanto. E sa perché? Perché ormai hanno vinto le donne, ormai la partita è chiusa. Ma le dirò che non mi dispiace. Io, nella vita ho comandato poco. Quando conobbi mia moglie nel secolo scorso, per qualche tempo comandai, o ne ebbi l'illusione. O, piuttosto lei, Vittoria, me lo fece credere. Quanto era faticoso prendere le decisioni, soprattutto quelle importanti. Che sforzo, e che coraggio, dire l'ultima parola. Poi, le cose sono cambiate. Un po' perché le ha volute cambiare mia moglie, un po' perché io non vedevo l'ora che qualcosa, nel nostro rapporto di coppia, cambiasse. Oggi, e non da oggi, chi tiene in mano il bandolo della matassa domestica, e non solo domestica, è Vittoria. Io, che ho sempre temuto di essere incapace, mi sono accorto di esserlo davvero. L'unica cosa che so fare, e penso abbastanza bene, è scrivere. Per tutto il resto, e il resto è tanto, sono negato. Non so attaccare un chiodo o un bottone, sturare un lavandino, svitare o avvitare una lampadina, cuocere un uovo à la coque o all'occhio di bue, lavare un paio di calzini o stirare una camicia. Sono una nullità e, quel che è peggio, o meglio (per me, meglio), non ho alcuna intenzione d'imparare ciò che mia moglie vorrebbe insegnarmi. Sono completamente nelle sue mani. A volte, per mia scelta, in sua balia. E' lei che decide cosa devo fare e cosa non devo fare, chi devo vedere e chi no. E' lei che seleziona gli amici e gli inviti. E' lei che mi accompagna dal sarto, scieglie le stoffe e il taglio degli abiti che al suo fianco, fiero di lei e un po' anche di me, indosserò. E' lei che mi dice: "Quest'anno andremo in vacanza a Capri o a Taormina o resteremo a Roma" per non lasciare solo il burino Poldo, il nostro meticcio raccolto vicino a una discarica a Reggio Calabria. E' lei, insomma, che fa e pensa a tutto. Io non conto niente, e meno ancora voglio contare. Io credo, anzi ne sono convinto, che le donne oggi comandano non solo perché fino a ieri hanno ubbidito. Oggi le donne comandano perché i tempi si sono fatti difficili e, quando i tempi richiedono sforzi maggiori, più grinta e più fantasia, se la cavano meglio, molto meglio di noi, che spesso ci perdiamo in un bicchier d'acqua. E non in un bicchiere d'acqua mezzo pieno: in un bicchier d'acqua mezzo vuoto. Mia figlia ha trent'anni, vive e lavora a Milano al Tg5, e se la sera mia moglie andasse a cena o in discoteca con un'amica, io non dovrei badare a nessuno, o solo al cane. Ma mia moglie a cena da sola con un'amica non ci va. Se ci va mi porta con sé perché non si fida di lasciarmi a casa, temendo, a torto, che, profittando della sua lontananza, per quanto breve, esca a mia volta con un'altra (ma chi?). Le discoteche le detesta, non ci ha mai messo piede, come non ci ho mai messo piede io per la stessa ragione. Viaggia molto, questo sì, ma non per divertirsi, anche se viaggiare le piace: per lavoro. Fa le pubbliche relazioni per grandi multinazionali e questo la porta spesso fuori casa. Anch'io, come lei, non mi lamento. Un po', le ripeto, perché Vittoria, pensando a tutto, mi consente di pensare solo a lei e al mio lavoro. E poi perché ha non una marcia, ma un motore turbo, in più. Se non sono il suo schiavo è perché lei non è una tiranna. Ma se dovessi diventarlo, benedirei il mio stato. E adesso devo proprio lasciarla. L'ora di cena si avvicina e non ho ancora apparecchiato la tavola. L'unica cosa, oltre a scrivere, che so fare. Me l'ero dimenticato.

Roberto Gervaso - 29\06\2004 - [Lettera Pubblicata su Ilmessaggero.it]

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A TU PER TU

ARCANO FEMMINILE

Caro Signor Gervaso, sono un uomo ormai maturo che da qualche anno ha varcato (come dice lei) le colonne d’Ercole dell’andropausa. Non sono più il fulmine di un tempo come, a sessant’anni, credo non lo sia nessuno, ma le donne mi piacciono ancora. Da una ventina d’anni sono separato da mia moglie e non mi sono mai legato ad altre compagne. A farmi temere un’eventuale convivenza è il fatto che non credo di conoscere bene le donne e non vorrei che una simile scelta mi procurasse brutte sorprese. Lei ha fama, invece, di essere un gran conoscitore dell’altro sesso e per questo le scrivo: per cercare, con le sue parole e i suoi consigli, di penetrare meglio nel misterioso mondo femminile. Aristide De Giorgi - Milano

Caro De Giorgi, ogni tanto qualcuno mi attribuisce meriti che non ho e conquiste che non ho mai fatto e che temo, a settant'anni suonati (non da molto, ma suonati), di non fare più. Anch’io, come lei, ho amato, e devo dire con fortuna, molte donne. Ma un conto è amare una donna, un conto è capirla. Le donne, per me, ma credo non solo per me, sono sempre state un arcano, non meno fitto di quello della Trinità. Le donne sono un arcano e devono restarlo perché è proprio la loro indecifrabilità a renderle intriganti, conturbanti, irresistibili. Oscar Wilde le definiva “sfingi senza segreti” e io sono d’accordo. Con una piccola chiosa: sfingi lo sono solo per noi uomini, e a ragion veduta. Niente incuriosisce e affascina di più un uomo quanto la volubilità e l’imprevedibilità femminili. La forza delle donne è la nostra debolezza. Le donne custodiscono solo i segreti che gli conviene custodire, e questi li blindano. Ma se ritengono utile rivelarli, lo fanno con somma circospezione, scegliendo confidenti ciarliere, che rendono di pubblico dominio ciò che a parole, ma solo a parole, dovrebbe restare riservato. Non è facile, forse impossibile, comprendere le donne e chi cerca di carpirne le intenzioni e le scelte strategiche, soprattutto in amore, perde il suo tempo. E ne perde tanto. Donne settarie e superficiali, fuorviate da certe ideologie, mi hanno sempre giudicato e condannato come un maschilista. Ma io non sono mai stato un maschilista. Oltre alla volontà, me ne mancano lo spirito e l’aspetto. Io, le donne, tutte le donne, di tutte le età, di tutte le etnie, di tutte le taglie le ho sempre amate perché le donne devono essere sempre amate. Le più spregiudicate biblicamente; le più virtuose (ma la castità è davvero una virtù?) platonicamente. Le donne, tutte le donne, vanno amate perché le donne per un uomo, un vero uomo, sono tutto. Fisicamente meno forti di noi, sono più coraggiose, generose, determinate. Se vogliono una cosa o un uomo, questa cosa o quest’uomo, prima o poi, diventerà loro. Io, a una donna, nella fattispecie a mia moglie, con cui vivo da decenni, do sempre ragione. Le do ragione anche se ha torto. Anzi, soprattutto se ha torto. Se mi mettessi a discutere con lei, se contestassi una sua frase o un suo gesto, si avvierebbe una diatriba insostenibile. E poi, detto fra noi, credo che le donne abbiano sempre ragione. Il buon senso le rende infallibili. Hanno poi una qualità che gli invidio, e che le rende più pugnaci di noi e più vittoriose: l’ottimismo. Possono vedere grigio, ma non vedono mai nero, mentre io vedo solo nero (e non mi dia del nostalgico). Vedo nero perché sono pessimista (ma chi è il pessimista se non un ottimista bene informato?). Mi consolo con il lavoro, un lavoro, quello di giornalista e di scrittore, che amo alla follia e che, in cambio di una dedizione totale, quasi ossessiva, ai limiti della monomania, mi ha dato il successo. Finché lavoro non mi perdo mai d’animo, anche nei momenti più difficili e drammatici. Nella vita quotidiana, nella routine sono, invece, un inetto, una nullità. Completamente privo di senso pratico, non so fare niente e, se costretto, lo faccio malissimo. Non so avvitare né svitare una lampadina, non so sbucciare una mela o una patata, non so stappare una bottiglia di vino o di champagne. Se non avessi a fianco la moglie che ho sarei uno sbandato e vivrei come un barbone. Le donne (non me ne vogliano i compagni uomini) sono superiori a noi. Non hanno, come si dice, una marcia in più: hanno in più un motore. E non un motore a scoppio. No: un motore da Ferrari o da Tornado. Teniamocele buone, le donne, tutte le donne. E se non ci è permesso di buttarci fra le loro braccia, gettiamoci ai loro piedi. Augurandoci che non ci calpestino.

atupertu@ilmessaggero.it
P.S. Devo rimettere a nuovo un ginocchio avariato. Arrivederci fra un paio di settimane.

Roberto Gervaso - 25\04\2008 - [Lettera Pubblicata su Ilmessaggero.it]

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CALPESTATA LA COSTITUZIONE ITALIANA

Legalizzata la misandria nei mass media
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La misandria è una parola rara e sconosciuta. Provate a domandare in giro (o in rete) ................... .............. il significato del termine. La maggioranza delle persone non saprà darvi una risposta e la .............. .............. parola risultaterà pressoché incomprensibile. Questo è strano, perchè la misandria ci .................. .............. circonda «eppure non esiste» si tratta di un sentimento, il cui nome, non si osa pronunciare. ....... .............. Il femminismo è un' ideologia che attribuisce la colpa (e le difficoltà) che le donne hanno .............. .............. avuto ad integrarsi all' interno della società al "sistema patriarcale" ma soprattutto è .................... .............. un' ideologia che privilegia i diritti delle madri su quelli dei padri con una totale disparità ............. .............. di trattamento nei confronti dei figli. Gli uomini sono diventati il nemico e l'oggetto del ................ .............. disprezzo da parte delle donne. Di conseguenza la sessualità maschile è diventata il ...................... .............. bersaglio del sospetto (e del rancore) un fenomeno che può essere descritto con una .................... .............. sola parola: misandria. Culturalmente, la misandria, è uno dei più preoccupanti prodotti ............. .............. della rivoluzione femminista. L'odio che si è radicato nella nostra società sarà difficile .................. .............. da sradicare (completamente) perchè non viene percepito dalla popolazione come una ................ .............. discriminazione da coloro che la praticano. Al contrario, il sistematico disprezzo (e ..................... .............. pregiudizio) sul valore degli uomini viene percepito positivamente nella società. In ..................... .............. televisione, nella pubblicità o nei programmi di intrattenimento, le donne sono ........................... .............. rappresentate come buone, capaci, belle e intelligenti mentre gli uomini come "eterni ..................

UOMO - (RAPPRESENTAZIONE NEGLI ARTICOLI DI GIORNALE)

UOMO - (RAPPRESENTAZIONE NEGLI ARTICOLI DI GIORNALE)
[Fonte dell' immagine: Anti-Feminist.altervista.org]

CENTRO DOCUMENTAZIONE DELL' EURISPES - (ARGOMENTO UOMO)

Dal 1989 il Centro documentazione dell’Eurispes comprende anche l’argomento “uomo”, costituito da 691 articoli. Rispetto a quelli catalogati sotto la voce “donna” (3.614), a partire dallo stesso anno, sono quasi il 20% di meno. Un’altra differenza sta nel fatto che mentre la buona metà degli articoli sulle donne sono presenti nelle pagine politiche o di cronaca politica (italiana ed estera) perché relativi a questioni di rappresentanza femminile nelle istituzioni, di “pari opportunità”, di leggi che interessano le donne (o che si presume riguardino esclusivamente le donne) e di leggi che “puniscono” gli uomini, gli articoli sugli uomini-maschi sono praticamente assenti nelle pagine politiche. Di loro si scrive prevalentemente nelle pagine di costume, talvolta in quelle culturali, oppure negli spazi dedicati ai commenti che, nella maggior parte dei casi, fanno il punto sulla questione maschile in termini apocalittici. [...]

[Centro documentazione dell'Eurispes] - [Per maggiori informazioni (sull'argomento) visita il sito U3000]

Christina Hoff Sommers - PAROLA DI FEMMINISTA

Equity Feminism è stato coniato da Christina Hoff Sommers [Biografia] nel suo libro
Who Stole Feminism? (Simon & Schuster, 1994) che si oppone al termine Gender
Feminism [01] che lei usa per descrivere l' idea della teorie femministe accademiche
e dei movimenti femministi che mirano all'abolizione totale dei ruoli di genere e della
struttura della società che loro considerano ancora dominata da strutture patriarcali.
Hoff Sommers considera questo come ginocentrismo e misandria che lei crede essere
pervasive nei movimenti femministi contemporanei.

Christina Hoff Summers sostiene "Molte donne americane aderiscono filosoficamente al
femminismo della "prima ondata" il cui principale obiettivo è l'equità specialmente nella
politica e nell'educazione". Anche se lei capisce che la sua visione non è la corrente principale
di pensiero nelle accademie o nei movimenti femministi, lei le considera la corrente principale
di pensiero nella popolazione delle donne degli USA. - [Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.]

[01] Secondo l'analisi delle Equity Femininist il Gender Feminism è responsabile
dell tradimento degli ideali di uguaglianza e di correttezza che dovevano essere alla base
dell'impegno per l'uguaglianza ed ha preferito al loro posto una lotta di parte per tutele,
privilegi e "discriminazioni alla rovescia". - [Digilander.libero.it]

DOPPIO STANDARD TELEVISIVO

Gli uomini in televisione vengono dipinti come inferiori e meno intelligenti ma possono migliorare
la loro condizione accettando i consigli delle donne che sono, intrinsecamente, più sagge e civili.
Nelle trasmissioni viene permesso ad una donna deridere un'uomo (come altri uomini possono farlo)
ma, in generale, è inaccettabile per chiunque, maschio o femmina, deridere una donna.
Quando
vengono fatte delle affermazioni misandriche, il pubblico appalude e si diverte ma, qualora fossero gli
uomini a fare delle affermazioni misogine, quello stesso pubblico si erge a moralizzatore ed è pronto
a deridere l'autore di quelle affermazioni.
Le donne hanno la possibilità di criticare e di ridicolizzare
un uomo mentre, al tempo stesso, gli uomini non possono farlo.

LEGALIZZARE LA MISANDRIA

LEGALIZZARE LA MISANDRIA

LA MISANDRIA COMPRENDE:


1) Il desiderio di soggiogare, opprimere, punire, danneggiare, ferire o uccidere gli uomini a causa del loro sesso.

2) La deliberata misitificazione femminile delle menzogne contro la verità. [Articoli di giornale]

3) La convinzione che il padre non può essere un buon genitore.

4) L' idea che la mascolinità ed il sesso maschile (più in generale) sono il male della società e, quindi, portatori di violenza e oppressione.

5) Il presupposto che ogni uomo è (o può diventare) sessualmente violento e\o oppressivo.

6) L' idea che le donne non possono essere sessualmente violente e\o oppressive.

7) L' attribuzione di tutte le atrocità della storia al genere maschile ignorando, al tempo stesso, tutte le azioni femminili.

8) La promulgazione di false statistiche contro gli uomini per quanto riguarda lo stupro e la violenza in famiglia.

9) La creazione di informazioni false nei confronti di un qualsiasi uomo per via del suo apparato genitale.
La deliberata distorsione o repressione dei fatti che mostrano la colpevolezza femminile.

10) La negazione del contributo maschile al progresso umanitario, spirituale e intellettuale. Tutti quei fattori che hanno portato all' evoluzione della nostra civiltà.
.
[home.earthlink.net/~elnunes/misandry.htm]

LEGALIZZAZIONE DELLA MISANDRIA

Un mondo basato sul femminismo ideologico, che presenta tutti i problemi dal punto di vista delle donne e, al tempo stesso, attacca esplicitamente (o implicitamente) gli uomini come gruppo. Il femminismo ideologico a silenziosamente ridefinito il diritto, politica pubblica, l'istruzione, e il giornalismo. La legalizzazione della misandria offre le prove per dimostrare la pervasività di questo nuovo modo di pensare...

[Mqup.mcgill.ca]
.
"Il femminismo non è mai morto è molto più presente di quanto sembra: è entrato nelle istituzioni migliorando la qualità della vita delle donne". Emanuela Moroli [Presidente - Differenza donna nella Casa]
.
[Uomini_fuori.htm]

NON VEDO, NON SENTO E NON PARLO

NON VEDO, NON SENTO E NON PARLO
"Il comportamento diffuso da molte donne (oggi) è quello di negare il femminismo riservandolo alle manifestazioni di 40 anni fa. Non vogliono riconoscere che le manifestazioni femministe erano solo la punta di un iceberg ben più profondo. La rivoluzione non è avvenuta nelle piazze. La rivoluzione è avvenuta nel quotidiano. In televisione, radio, sui giornali tramite la propaganda. Oggi che sono arrivate a ciò a cui aspiravano ossia la sottomissione morale del maschio, negano il femminismo come ideologia dominante e praticata ovunque, perchè così facendo, gli uomini non possono prendere coscienza della loro reale situazione. Oggi, le donne, non hanno nessuna intenzione di rinunciare al potere morale. "Basta che non se ne accorgano" questa è la parola d'ordine..." Renato [U3000]
L'odierna cultura "politicamente corretta" cosente solo un giudizio: la misandria. I casi di misoginia vengono osservati da vicino e sono moralmente e legalmente condannati.
Agli uomini viene chiesto di essere rispettosi nei confronti delle donne mentre, contemporaneamente, la mancanza di rispetto nei confronti degli uomini è prevista, condonata, perpetua e anche insegnata. La misandria è ammissibile, scusabile e non viene percepita come un problema.
Sulla base di questa premessa che viene diffusa.
Tuttavia, i messaggi veicolati, sono deleteri e influiscono negativamente sullo sviluppo psicologico maschile con effetti catastrofici...

Odio, in breve, non è rabbia. Non è un sentimento (anche se a volte assume le "sembianze" di rabbia). E 'un modo di pensare che più persone promuovono deliberatamente attraverso articoli o libri, film o romanzi, talk show o sitcoms, notizie o editoriali, pubblicità o gli annunci stampa e così via.

L' influenza ideologica del femminismo su certi argomenti è forte e non è possibile discuterne. I mezzi di informazione vengono usati per sostenere le "tesi del giorno", e sempre più in casa, mariti e padri sono identificati come pericolosi e fonte di tutti i mali. Demonizzare gli uomini, questo è il modo in cui agisce la misandria.

MORTI LAVORO: OLTRE MILLE MORTI OGNI ANNO

MORTI LAVORO: OLTRE MILLE MORTI OGNI ANNO
LAVORO: 1.328 MORTI PER INFORTUNI OGNI ANNO, L'8% SONO DONNE
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850 per cadute dall'alto in edilizia, ribaltamento trattore
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ROMA - Ogni anno in media muoiono 1.328 persone per infortuni sul lavoro. Di questi l'8% sono donne. Due terzi, circa 850 lavoratori, perdono la vita per cadute dall'alto in edilizia; ribaltamento del trattore in agricoltura o in un incidente stradale nel trasporto merci per le eccessive ore alla guida. In media ogni morto perde 35 anni di vita, per un totale di 45 mila anni di vita persi ogni anno. La denuncia arriva da Cgil, Cisl e Uil, che alla salute alla sicurezza sul lavoro hanno dedicato un'assemblea nazionale al teatro Brancaccio di Roma, dove hanno partecipato circa mille quadri provenienti da tutte le Regioni.
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12\01\2007
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[padovanews.it]


lunedì 6 ottobre 2008

DATI ALLARMANTI

SE LUI IMITA LEI
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In Austria, dove il rapporto tra vedove e vedovi non deve essere molto diverso da quello italiano (4 milioni contro 700 mila), si sono infine svegliati, preoccupati dall' impressionante disavanzo maschile, che, da anni ormai, si va accentuando un po' dovunque. E dal megacongresso medico - il primo del genere - dedicato alla salute dei maschi, i luminari hanno annunciato al mondo l' allarmante novità: a meno di non cambiare vita, di far una vita più simile a quella delle donne, gli uomini rischiano l' estinzione.
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Ovviamente potrebbe essere che, timorosi di venire trascurati dai media, non troppo interessati all' ennesimo simposio di dottori, i professori riuniti a Vienna stiano un poco esagerando, tuttavia l' esemplare e consolidata sproporzione tra vedove e vedovi resta un dato concreto e minaccioso. Darwinianamente si sa che, quando una specie animale comincia a indebolirsi, a non essere più indispensabile per l' equilibrio della natura, è il momento di cominciare a proteggerla nei parchi e nelle riserve. E la specie umana, genere maschile, sembra trovarsi nelle medesime condizioni. Di salute più cagionevole delle donne, non più indispensabili in famiglia perché all' educazione e, a volte, perfino al concepimento, ormai pensano da sole le madri, tra poco forse in crisi anche sul lavoro dove sempre più sono richieste attitudini femminili come flessibilità e costanza, i signori uomini sembrano saliti sullo scivolo che, dopo una sosta nel parco recintato, conduce alla scomparsa.
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A meno che, suggeriscono i professori, non comincino a vivere un po' più alla maniera nostra, non soltanto per quanto riguarda la cura del corpo, ma anche quella dello spirito. Quindi controlli medici ravvicinati, diete, sport e palestra per un verso, e per l' altro terapia della parola: chiacchiere, insomma, confidenze, letture, analisi e autoanalisi. Poveri uomini: se la loro sopravvivenza e la loro longevità passano attraverso la femminilizzazione, non ci resta, ovviamente, che rassegnarci al nuovo corso, perché una vecchiaia circondata da una miriade di vedove non può essere una prospettiva allettante. Ma sarà allettante trascorrere una vita accanto a un marito un po' troppo simile a una moglie?
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Che ha il filo diretto con il dottore, che la sera mangia fiocchi d' avena e mela cotta, che si chiude in camera con l' emicrania, che si trova con gli amici per lo yoga, per la ginnastica ritmica, per discutere di cucina, bambini e amore? Chissà che a molte non sembrerà preferibile passare un tempo sia pure un po' meno lungo, però con un maschio del modello vecchio e collaudato, che non eterni anni con un curatissimo e riguardatissimo signore che va a tisane, oroscopi e romanzi di Rosamunde Pilcher. La pigrizia degli uomini, italiani soprattutto, la loro refrattarietà ai cambiamenti nonché la scarsa disponibilità a mettersi in discussione potrebbero però scongiurare il rischio per molto tempo ancora.
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Bossi Fedrigotti Isabella
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03\11\2001
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[Pagina 001.020 - (Corriere della Sera)]