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Il dramma di subire... il coraggio di denunciare
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Abusi fisici o sessuali, minacce e intimidazioni, offese e umiliazioni, colpevolizzazioni, ricatti. Vittima: la donna. Carnefici: mariti, compagni, padri, fratelli. Luogo: la casa. Intorno: silenzio. La violenza domestica è una drammatica realtà. La violenza domestica, in qualsiasi forma si manifesti, è un reato. Chi lo compie (secondo quanto stabilito dalle norme approvate nel 1996) commette un delitto contro la persona e non più, come prima, contro la morale e il buon costume. Il passo è sostanziale. Cambia la percezione del crimine commesso e, soprattutto, cambiano le pene.
. Chiunque maltratti una persona di famiglia è punito con reclusione da 1 a 5 anni. Se dai maltrattamenti deriva una lesione personale grave, la pena prevista va dai 4 agli 8 anni (dai 7 ai 15 se la lesione è gravissima). Se la violenza porta alla morte della vittima, la pena può andare dai 12 ai 20 anni. A margine di tutto questo ci sono il terrore, l'imbarazzo, l'angoscia di chi, oltre ad aver subito la violenza, deve trovare il coraggio di denunciarlo. È questo il muro da abbattere. Perché se di fronte a certi fatti di cronaca si rimane sconcertati, il dubbio che quelli siano soltanto la punta dell'iceberg fa inorridire.
. Difficile, infatti, se non impossibile, fornire dati esaustivi del fenomeno. Il numero delle denunce penali non può essere rappresentativo: chi subisce violenza dai propri familiari difficilmente si rivolge all'esterno. Le indagini svolte su campioni di popolazione femminile, per loro stessa natura, fotografano una porzione di realtà. Stesso discorso, in questo senso, vale per le statistiche messe a disposizione dai servizi specifici (telefono rosa, centri antiviolenza, ecc.).
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Quello che rimane, e che nessuno potrà mai quantificare, è la devastazione che questa violenza provoca in chi la subisce. È da qui che bisogna partire per tentare qualsiasi soluzione.
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Barbara Del Pio
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Data dell'articolo: Non specificata
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FONTE:http://news2000.libero.it/speciali/11347.jhtml
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Barbara Del Pio
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Data dell'articolo: Non specificata
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FONTE:http://news2000.libero.it/speciali/11347.jhtml