ITALIANE CASALINGHE PER SEMPRE, AI FORNELLI SENZA L'AIUTO DEL PARTNER
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Le donne hanno dato la scalata alle industrie, alle istituzioni, ai media, ai palazzi della politica, dove pur essendo minoritarie giocano alla pari. Sono entrate nei "sancta sanctorum" degli uomini dimostrando di saper fare altrettanto, a volte anche meglio. Però, non si sono liberate dalla "casalinghità" intesa come ruolo subalterno al maschio. Anche quando lavorano il peso della casa è sulle loro spalle. Lo dimostra il sondaggio Ipsos,i cui dati sono riportati nella tabella al centro della pagina. Qualcuno dirà che è un risultato scontato, un risultato che non dovrebbe sorprendere più di tanto, dal momento che la "fatica" delle donne è sotto gli occhi di tutti. Invece, quel 77% di donne che s'affanna a scodellare manicaretti, cucinare pranzi e cene, sfamare mariti lamentosi e figli irrequieti, stupisce. E' la prova che la parità dei sessi, ancora oggi, si ferma sulla soglia di casa, che il Sessantotto non ha scalfito il ruolo delle donne e che anche l'arrivo del Terzo Millennio ha lasciato tutto com'era. Provvedere al cibo e fare la spesa sono attività degnissime, ma perché dovrebbero riguardare solo le donne? Perché i mariti si limitano ad aspettare il piatto in tavola? C'è uno sconsolante 54% di mogli che vanno da sole a fare la spesa e un 34% che "a volte" può contare su un aiuto.
. Eppoi, c'è uno scarno 2% che "insieme" a lui riempie la scorta. Ma c'è un dato che rende più inquietanti queste percentuali. Il coinvolgimento dei maschi, già tanto avaro, viene dato "per necessità" nel 58% dei casi e solo nel 39% "per una scelta", basata su un rapporto paritario tra uomo e donna. Dove stanno le donne che mettono in soggezione i maschi? Le donne che usano le armi della spregiudicatezza, a volte della seduzione, per affermare i loro diritti? In casa il ruolo della donna-mamma-casalinga resiste nel tempo. Perfino gli intervistati più giovani hanno parlato di collaborazione solo per "necessità" e non per "scelta": il 61,8% delle persone comprese fra i 18 e i 30 anni e il 56% delle persone tra i 31 e i 45. Nelle stesse fasce di età parlano di "rapporto paritario" solo il 23,1 e il 31,1%. Il quadro non cambia neppure tra chi ha titoli di studio elevati: il 55% degli intervistati in possesso di laurea continua a trincerarsi dietro la prima risposta, solo il 32,4% pensa che anche di fronte al carrello della spesa uomo e donna siano uguali. Eppure, quasi tutti sono d'accordo nel dire che il contributo degli altri è elemento di maggiore "serenità" in famiglia,82%. Solo l'11%, invece, parla di "tensione" se si aggiunge il contributo di qualche altro familiare. Solo 1 uomo su 100 prepara da solo il pranzo o la cena. I maschi dimostrano di avere uno scatto di autonomia solo davanti agli scaffali del supermercato. Quando vanno a fare la spesa nel 54% dei casi scelgono da soli le marche. Si "divertono" a fare di testa loro. Ma c'è sempre un 43% che, invece, segue le indicazioni date da una donna. Una curiosità: il Centronord ha il record della donna-schiava della spesa, 62,7%; seguono a ruota il Nordest, 59,5%; il Centrosud, 56,1%; e il Nordovest, 47,1%. Invece, vanno di più al supermercato insieme nel Nordovest, 35%. Eppure, molte ricerche hanno dimostrato che il lavoro domestico consuma molte energie. Dagli esperti è considerato "medio-pesante", soprattutto per gli orari. Stirare, rifare i letti, lavare angoli, spolverare librerie, comporta l'assunzione di posizioni scomode, a volte anche pericolose.
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Anna Maria Sersale.
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09\02\2004
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FONTE: Ilmessaggero.it