Ho sposato un deficiente.
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La strategia della Gioconda .
di Carla Signoris
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I l broncio è per me una faccia NEUTRA, non sorridente, non corrucciata, solo neutra. Tanto neutra da sembrare misteriosa. Tanto neutra che l’interpretazione del significato di quell’espressione dipende dallo stato d’animo di chi la osserva. Neutra come la GIOCONDA. Ci sono: la Gioconda era femminista e al contempo femminile, femminolenta, grondante femminitudine (beatitudine dell’essere femmina). E se poi la Gioconda fosse davvero, come molti dicono, l’autoritratto di Leonardo Da Vinci… beh, non mi stupisce! Leonardo Da Vinci per essere il più grande genio di tutti i tempi doveva per forza essere FEMMINEO! …ricapitoliamo… L’assunto della ricerca americana è FEMMINISMO = ROMANTICISMO = SESSO. Se sono sempre sorridente e accondiscendente lui si scoccia, mentre se mantengo l’espressione del viso sulla modalità NEUTRA, tipo Gioconda, il deficiente, che non è abituato a vedermi così, diventa automaticamente affettuoso. A quel punto io posso, finalmente, fare paciuccia nel modo romantico che piace a me! Dove paciuccia sta per coccole anche sessuali… e dopo una bella rissa il sesso ha un suo perché! E bravi questi americani… ma se telefonavano a mia nonna risparmiavano tempo e denaro! Ovviamente l’argomento richiederebbe maggior approfondimento, ma ormai è arrivato il mio turno allo sportello. Fare la coda alle poste per pagare le multe del deficiente lascia un sacco di tempo per pensare… e dopo tutte queste elucubrazioni mi fuma il cervello. Fortunatamente il resto della giornata potrò rilassarmi stirando una montagna di calzini e mutande extralarge!
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17\12\2007.
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FONTE:http://velvet.repubblica.it/dettaglio/La-strategia-della-Gioconda/32421?page=2
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La strategia della Gioconda .
di Carla Signoris
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I l broncio è per me una faccia NEUTRA, non sorridente, non corrucciata, solo neutra. Tanto neutra da sembrare misteriosa. Tanto neutra che l’interpretazione del significato di quell’espressione dipende dallo stato d’animo di chi la osserva. Neutra come la GIOCONDA. Ci sono: la Gioconda era femminista e al contempo femminile, femminolenta, grondante femminitudine (beatitudine dell’essere femmina). E se poi la Gioconda fosse davvero, come molti dicono, l’autoritratto di Leonardo Da Vinci… beh, non mi stupisce! Leonardo Da Vinci per essere il più grande genio di tutti i tempi doveva per forza essere FEMMINEO! …ricapitoliamo… L’assunto della ricerca americana è FEMMINISMO = ROMANTICISMO = SESSO. Se sono sempre sorridente e accondiscendente lui si scoccia, mentre se mantengo l’espressione del viso sulla modalità NEUTRA, tipo Gioconda, il deficiente, che non è abituato a vedermi così, diventa automaticamente affettuoso. A quel punto io posso, finalmente, fare paciuccia nel modo romantico che piace a me! Dove paciuccia sta per coccole anche sessuali… e dopo una bella rissa il sesso ha un suo perché! E bravi questi americani… ma se telefonavano a mia nonna risparmiavano tempo e denaro! Ovviamente l’argomento richiederebbe maggior approfondimento, ma ormai è arrivato il mio turno allo sportello. Fare la coda alle poste per pagare le multe del deficiente lascia un sacco di tempo per pensare… e dopo tutte queste elucubrazioni mi fuma il cervello. Fortunatamente il resto della giornata potrò rilassarmi stirando una montagna di calzini e mutande extralarge!
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17\12\2007.
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FONTE:http://velvet.repubblica.it/dettaglio/La-strategia-della-Gioconda/32421?page=2
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Ho sposato un deficiente
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Quando il marito è anche padre
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di Carla Signoris
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C hi me lo garantisce che invece non vada alle corse? A dirla tutta il mio papà un difetto l'aveva, era un giocatore di chemin-de-fer, gioco d'azzardo fatto con le carte. Guarda caso, l'unica caratteristica in cui mio marito somiglia a mio padre è proprio questo difetto: il deficiente gioca in Borsa, piccole cifre, per carità, ma che differenza c'è fra giocare al casinò e giocare in Borsa? In ogni caso si perde. Ma almeno il mio papà perdeva molto di più! Ricapitoliamo: mio marito ormai somiglia pochissimo a Sean Connery, non va a cavallo, è sampdoriano, non mi ha mai aiutata con i bambini, cucina e gioca in Borsa! Mio papà invece era meglio di Sean Connery, correva la cavallina, era sampdoriano, non voleva una femmina e giocava d'azzardo. Vuoi mettere che uomo affascinante: beata mia mamma! Chissà perché anche lei, seppur con amore, si lamenta di aver sposato un deficiente...Riservato a voi...«Cara Carla», mi scrive Dany, «sono schiava di un uomo che si sente in diritto di non alzare mai neanche un dito in casa o con mia figlia... Lui lavora e io no? Lui deve dormire e io no? Purtroppo le cose sono andate ancora peggio da quando è nata la bimba perché oltre a non prestare aiuto se non quando mi vede schiantata, facendomelo pesare, rompe pure e s'insinua con le sue ansie da neo padre nella gestione della piccola. Purtroppo lo amo ancora e pure tanto, ma non riesco a farmi capire. Dato che abbiamo una baby sitter, lui non riconosce neanche quello che faccio, per cui se nel weekend oso lamentarmi, mi risponde: «Ma perché, tu che fai?». Mi sto raffreddando... Che devo fare? L'ardua risposta nella prossima puntata.
C hi me lo garantisce che invece non vada alle corse? A dirla tutta il mio papà un difetto l'aveva, era un giocatore di chemin-de-fer, gioco d'azzardo fatto con le carte. Guarda caso, l'unica caratteristica in cui mio marito somiglia a mio padre è proprio questo difetto: il deficiente gioca in Borsa, piccole cifre, per carità, ma che differenza c'è fra giocare al casinò e giocare in Borsa? In ogni caso si perde. Ma almeno il mio papà perdeva molto di più! Ricapitoliamo: mio marito ormai somiglia pochissimo a Sean Connery, non va a cavallo, è sampdoriano, non mi ha mai aiutata con i bambini, cucina e gioca in Borsa! Mio papà invece era meglio di Sean Connery, correva la cavallina, era sampdoriano, non voleva una femmina e giocava d'azzardo. Vuoi mettere che uomo affascinante: beata mia mamma! Chissà perché anche lei, seppur con amore, si lamenta di aver sposato un deficiente...Riservato a voi...«Cara Carla», mi scrive Dany, «sono schiava di un uomo che si sente in diritto di non alzare mai neanche un dito in casa o con mia figlia... Lui lavora e io no? Lui deve dormire e io no? Purtroppo le cose sono andate ancora peggio da quando è nata la bimba perché oltre a non prestare aiuto se non quando mi vede schiantata, facendomelo pesare, rompe pure e s'insinua con le sue ansie da neo padre nella gestione della piccola. Purtroppo lo amo ancora e pure tanto, ma non riesco a farmi capire. Dato che abbiamo una baby sitter, lui non riconosce neanche quello che faccio, per cui se nel weekend oso lamentarmi, mi risponde: «Ma perché, tu che fai?». Mi sto raffreddando... Che devo fare? L'ardua risposta nella prossima puntata.
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15\10\2007
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Ho sposato un deficiente
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Le insidie del freddo
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di Carla Signoris
di Carla Signoris
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Tornato l'inverno, il maritino si prepara alla nuova stagione sciistica. Ma per farsi largo sulle piste dovrà sfidare altri due molestatori tipo: il principiante e lo snowboarder
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P resto inizierà la stagione sciistica, vorrei quindi infliggervi riflessioni di carattere generale, prettamente invernali, che potranno tornarvi utili. Ora parlo di tutti noi, poi parlerò di lui. Che bella questa nuova democratica usanza di andare a sciare nei fine settimana: TUTTI CONTEMPORANEAMENTE! In montagna è ovunque talmente affollato che, se sugli sci stai in piedi per miracolo, non corri il rischio di cadere perché la massa ti tiene su… oppure ti calpesta e non ti vede nessuno. Meglio che fare la figura del principiante. Perché guai a passare per uno che ha iniziato a sciare da adulto! L’attrezzatura è il primo indizio. Per il principiante gli scarponi devono essere dell’ultima generazione, in titanio espanso, con un gancio solo che si chiude telepaticamente e scarpetta interna riscaldata che quando torni in albergo sfili dal guscio metallizzato, e usi come pantofola o pinna a seconda se vai in camera a riposare o diretto in piscina a fare 80 vasche che sciolgono i muscoli perché, per ammortizzare le spese di albergo+attrezzatura+ skypass, in piscina devi andarci per forza! E se nella tua pensione a una stella non c’è, ammortizzi nuotando nella vasca del bagno comune in fondo al corridoio! La tuta da sci può essere intera o spezzata, l’importante è che sia firmata. Anche da tua sorella, ma firmata. Il principiante, ignaro, la compera intera, che fa figo e poi va in giro tutto il giorno con le maniche bagnate, perché con il freddo che fa, scappa spesso la pipì e nei bagni dei rifugi vige una legge fisica: o fai la pipì e contemporaneamente pucci le maniche della tuta o tieni su le maniche e la fai sulla tuta o la fai direttamente sulle maniche, che almeno la pipì è la tua! Nel rifugio il principiante lo riconosci subito: se la tira da maestro di sci, solo che porta gli occhiali da sole e si sa che nei rifugi c’è buio anche a mezzogiorno. Entra, si guarda intorno per vedere chi c’è, non vede untubo per via degli occhiali scuri e sbranando una fetta di torta ai mirtilli si spacca il femore scivolando sul parquet bagnaticcio. Tornato in città racconterà una versionedei fatti molto più avventurosa... Anche in pista lo riconosci subito: va velocissimo enon curva mai, perché le curve non le sa fare e non vuole che si sappia. E quelli che si danno allo snowboard?Una volta per tutte vogliamo chiuderli in un recinto a darsi le capocciate fra loro? Già in seggiovia, se osservi bene, è facile individuare colui che ti inforcherà a tutta birra. È quello con una gamba più lunga dell’altra: perché il peso della tavola attaccata alla gamba che penzola dalla seggiovia gli allunga l’arto ma non il cervello.
Sei sulla sua invisibile e pericolosa traiettoria ma non lo senti arrivare. E quando l’aria si fa scomposta è troppo tardi, è già su di te e siete un tutt’uno di carne misto Gore-tex. Io, che sono democratica, adoro gli sport di massa! Ma, come scrisse Joseph Roth: «È più facile morire per le masse che viverci insieme». In tutto questo pistolotto non posso non metterci mio marito. Tutti insieme (lui, i bambini e io), andiamo a sciare una sola volta l’anno, due giorni rigorosamente infrasettimanali, perché il deficiente, sedicente democratico, odia la massa. Circa 30 anni fa ha speso un patrimonio per l’attrezzatura, ma da allora non l’ha più rinnovata, quindi esce dall’hotel vestito come Pierino Gros quando andava a spazzanevee aveva solo due stellette. Imprecando contro il freddo e gli scarponi con i lacci si spacca un’unghia. Compra un costosissimo skipass giornaliero un quarto d’ora prima che diventi un più economico pomeridiano. Inforca gli sci di legno con gli attacchi arrugginiti. Sale in seggiovia rischiando il femore. Ne discende pochi minuti dopo con l’influenza perché ha dimenticato il berretto. Si lascia scivolare atleticamente fino alla baita più vicina, quella dove stanno le donne incinte con i bambini piccoli. Si toglie gli sci lasciandoci un’altra unghia. Entra in baita e, morigerato, ordina un caffè, tutti i quotidiani e qualche settimanale. Non li legge perché c’è buio. Quindi ordina stinco di maiale con polenta e birra. Chiede il bis. A seguire cappuccino con otto fette di torte diverse. Chiacchiera con l’oste della bellezza del luogo e delle aquile che non nidificano più per via del clima. Cita Al Gore. L’oste lo spiazza citando Gore Vidal. Lui la butta sul ridere e finiscono a parlare di bagnoschiuma. Starnutisce rumorosamente. Intanto si sono fatte le quattro ed è bene tornare alla seggiovia. In montagna viene buio presto e in quei 20 metri potrebbe perdersi. Influenzato, bolso di cibo e anche un po’ciucco torna in albergo. Giusto il tempo per una doccia ed è ora di cena… e se Dio vuole l’indomani si torna a casa! P.S. La settimana bianca la facciamo io e i bambini. Da soli!
Sei sulla sua invisibile e pericolosa traiettoria ma non lo senti arrivare. E quando l’aria si fa scomposta è troppo tardi, è già su di te e siete un tutt’uno di carne misto Gore-tex. Io, che sono democratica, adoro gli sport di massa! Ma, come scrisse Joseph Roth: «È più facile morire per le masse che viverci insieme». In tutto questo pistolotto non posso non metterci mio marito. Tutti insieme (lui, i bambini e io), andiamo a sciare una sola volta l’anno, due giorni rigorosamente infrasettimanali, perché il deficiente, sedicente democratico, odia la massa. Circa 30 anni fa ha speso un patrimonio per l’attrezzatura, ma da allora non l’ha più rinnovata, quindi esce dall’hotel vestito come Pierino Gros quando andava a spazzanevee aveva solo due stellette. Imprecando contro il freddo e gli scarponi con i lacci si spacca un’unghia. Compra un costosissimo skipass giornaliero un quarto d’ora prima che diventi un più economico pomeridiano. Inforca gli sci di legno con gli attacchi arrugginiti. Sale in seggiovia rischiando il femore. Ne discende pochi minuti dopo con l’influenza perché ha dimenticato il berretto. Si lascia scivolare atleticamente fino alla baita più vicina, quella dove stanno le donne incinte con i bambini piccoli. Si toglie gli sci lasciandoci un’altra unghia. Entra in baita e, morigerato, ordina un caffè, tutti i quotidiani e qualche settimanale. Non li legge perché c’è buio. Quindi ordina stinco di maiale con polenta e birra. Chiede il bis. A seguire cappuccino con otto fette di torte diverse. Chiacchiera con l’oste della bellezza del luogo e delle aquile che non nidificano più per via del clima. Cita Al Gore. L’oste lo spiazza citando Gore Vidal. Lui la butta sul ridere e finiscono a parlare di bagnoschiuma. Starnutisce rumorosamente. Intanto si sono fatte le quattro ed è bene tornare alla seggiovia. In montagna viene buio presto e in quei 20 metri potrebbe perdersi. Influenzato, bolso di cibo e anche un po’ciucco torna in albergo. Giusto il tempo per una doccia ed è ora di cena… e se Dio vuole l’indomani si torna a casa! P.S. La settimana bianca la facciamo io e i bambini. Da soli!
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19\11\2007
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