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G iuseppe De Masi, 26 anni, è deceduto in seguito a un arresto cardiocircolatorio. Era rimasto ustionato nell'incendio scoppiato il 6 dicembre scorso nell'acciaieria di Torino. Le condizioni del giovane, gravissime fin dalle prime ore, si erano ulteriormente aggravate negli ultimi giorni
E' morto alle 13.40 di oggi, per arresto cardiocircolatorio, Giuseppe De Masi, 26 anni, il settimo operaio della ThyssenKrupp rimasto coinvolto nel rogo del 6 dicembre scorso. Ricoverato all'ospedale Cto di Torino le condizioni del giovane, gravissime fin dalle prime ore, si erano ulteriormente aggravate negli ultimi giorni. De Masi era stato sottoposto a numerosi interventi chirurgici ma questo pomeriggio il suo cuore non ha più retto. Proprio venerdì gli operai dell'acciaieria avevano organizzato una fiaccolata di solidarietà per il loro compagno che stava lottando fra la vita e la morte. Mentre domani, per ricordare le sette vittime della ThyssenKrupp e tutte le vittime di infortuni sul lavoro partirà davanti all'acciaieria una fiaccolata organizzata dal Sermig.In una nota la Thyssenkrupp ha espresso il ''più sincero cordoglio alla famiglia'' assicurando ''tutto il supporto umano e finanziario necessario''.
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E' morto alle 13.40 di oggi, per arresto cardiocircolatorio, Giuseppe De Masi, 26 anni, il settimo operaio della ThyssenKrupp rimasto coinvolto nel rogo del 6 dicembre scorso. Ricoverato all'ospedale Cto di Torino le condizioni del giovane, gravissime fin dalle prime ore, si erano ulteriormente aggravate negli ultimi giorni. De Masi era stato sottoposto a numerosi interventi chirurgici ma questo pomeriggio il suo cuore non ha più retto. Proprio venerdì gli operai dell'acciaieria avevano organizzato una fiaccolata di solidarietà per il loro compagno che stava lottando fra la vita e la morte. Mentre domani, per ricordare le sette vittime della ThyssenKrupp e tutte le vittime di infortuni sul lavoro partirà davanti all'acciaieria una fiaccolata organizzata dal Sermig.In una nota la Thyssenkrupp ha espresso il ''più sincero cordoglio alla famiglia'' assicurando ''tutto il supporto umano e finanziario necessario''.
30\12\2007
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FONTE : http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1720079314
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LAVORO: 1.328 MORTI PER INFORTUNI OGNI ANNO, L'8% SONO DONNE
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R oma, 12 gen. (Adnkronos) - Ogni anno in media muoiono 1.328 persone per infortuni sul lavoro. Di questi l'8% sono donne. Due terzi, circa 850 lavoratori, perdono la vita per cadute dall'alto in edilizia; ribaltamento del trattore in agricoltura o in un incidente stradale nel trasporto merci per le eccessive ore alla guida. In media ogni morto perde 35 anni di vita, per un totale di 45 mila anni di vita persi ogni anno. La denuncia arriva da Cgil, Cisl e Uil, che alla salute alla sicurezza sul lavoro hanno dedicato un'assemblea nazionale al teatro Brancaccio di Roma, dove hanno partecipato circa mille quadri provenienti da tutte le Regioni.
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12\01\2007R oma, 12 gen. (Adnkronos) - Ogni anno in media muoiono 1.328 persone per infortuni sul lavoro. Di questi l'8% sono donne. Due terzi, circa 850 lavoratori, perdono la vita per cadute dall'alto in edilizia; ribaltamento del trattore in agricoltura o in un incidente stradale nel trasporto merci per le eccessive ore alla guida. In media ogni morto perde 35 anni di vita, per un totale di 45 mila anni di vita persi ogni anno. La denuncia arriva da Cgil, Cisl e Uil, che alla salute alla sicurezza sul lavoro hanno dedicato un'assemblea nazionale al teatro Brancaccio di Roma, dove hanno partecipato circa mille quadri provenienti da tutte le Regioni.
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FONTE : http://www.padovanews.it/
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Dall'articolo : 57ª GIORNATA NAZIONALE PER LE VITTIME DEL LAVORO
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Q uello degli incidenti sul lavoro rappresenta un fenomeno drammatico che, tra quelli evitabili, è secondo solo agli incidenti stradali e dove un elevato numero di vittime è rappresentato da donne (i primi dati accertati fanno contare 8 decessi al mese nel 2006)
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Dall' articolo : INFORTUNI SUL LAVORO: MENO INCIDENTI, PIU' MORTI
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U n elevato numero di vittime è rappresentato da donne (circa 8 decessi al mese nel 2006) e i giovani di età compresa fra i 17 e i 34 anni (lo scorso anno sono state 8.474 le denunce di infortunio fino a 17 anni e 350.751 fra i 18 e i 34 anni).
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D opo aver capito che nel mondo lavorativo contiamo più o meno come il due di briscola, dobbiamo imparare a convivere anche con un altro "esaltante" dato: noi donne siamo più a rischio degli uomini per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro.
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COMMENTO
.N ormalmente, quando si analizzano i numeri di una qualsiasi tragedia, se questa colpisce in modo maggioritario una certa categoria di persone, allora si evidenzia il fatto per far capire chi maggiormente è stato colpito da tale tragedia.
Nella questione delle morti sul lavoro invece non si mette in evidenza il fatto che la stragrande maggioranza delle vittime (il 92%) sono uomini. Al contrario, si punta l'attenzione sulla condizione delle donne, che rappresentano l'8% delle vittime.
Nella questione delle morti sul lavoro invece non si mette in evidenza il fatto che la stragrande maggioranza delle vittime (il 92%) sono uomini. Al contrario, si punta l'attenzione sulla condizione delle donne, che rappresentano l'8% delle vittime.
Per essere più precisi il valore della vita di una persona dipende dal suo apparato genitale.
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