LAVORO, MUORE UN OPERAIO INVESTITO SULLA A1
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Segnaletica lampeggiante accesa, spartitraffico e tute catarifrangenti. Purtroppo Giuseppe Simeone non è riuscito a spostarsi per tempo. La motosega che stringeva tra le mani insieme alla mascherina per il volto sono rimaste sull'asfalto. I primi soccorsi allo sfortunato operaio sono stati dati dagli stessi colleghi che hanno allertato il 118 e la Polizia stradale. Inutile la corsa verso il posto di primo soccorso dell'ospedale di Ceprano. L'operaio è arrivato privo di vita. L'impatto con le ruote del tir è stato devastante. L'esatta dinamica dell'incidente è ora al vaglio della Polizia stradale sottosezione A1 di Cassino. Gli uomini dell'ispettore Italia Acciaioli dovranno ricostruire l'intera fase dell'investimento. L'autista è sotto choc come i colleghi del 29enne. Il magistrato di turno della procura della Repubblica di Cassino, il dott. Carlo Morra ha disposto che venga effettuato l'esame autoptico e quindi si attende ora la nomina del medico legale.
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E intanto Emma Marcegaglia sempre giovedì mattina nel discorso d’insediamento da neo presidente di Confindustria, ricorda un operaio morto nei suoi stabilimenti di Casalmaggiore: «Potete immaginare con quale stato d'animo affronto questo tema. Esprimo la mia profonda tristezza e la vicinanza alla famiglia per la morte di Mario Di Girolamo». «Ogni incidente sul lavoro è per noi una sconfitta», prosegue Marcegaglia assicurando come la «sicurezza sul lavoro è un nostro obiettivo, prima ancora che la legge ce lo imponga».
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«Siamo pronti a collaborare in ogni modo –dice la neopresidente- per combattere gli infortuni sul lavoro, anzitutto con una campagna di sensibilizzazione, formazione, prevenzione. Come sapete noi non condividiamo il provvedimento approvato negli ultimi giorni della scorsa legislatura, soprattutto perchè manca quasi del tutto una politica attiva a favore della sicurezza. Questo per noi è un impegno molto forte».
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Immediata la replica di Dino Tibaldi responsabile lavoro dei comunisti italiani: «Non si può strappare l'applauso per il povero operaio morto nell'industria di famiglia e subito dopo dire che non va bene il provvedimento sulla sicurezza del lavoro. Delle due l'una: o si lavora per rendere i luoghi di lavoro sicuri e il provvedimento al varo del parlamento, peraltro discusso nella passata legislatura e arrivato a un consenso bipartisan, va in questa direzione, oppure le parole di cordoglio sono solo chiacchiere da sepolcro imbiancato e le lacrime versate, lacrime da coccodrillo».
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22\05\2008
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