Poco più di un anno fa a Minori in Costiera Amalfitana si compiva una di quelle tragedie che i giornali e telegiornali chiamano "le morti bianche", moriva Michele, di anni 56, operaio della Cartiera Camera. UN appassionato lettore del blog ce lo ha fatto notare, e anche noi lo stavamo facendo, stavamo dimenticando, o meglio abbiamo dimenticato. Abbiamo rimosso. Sicuramente non lo hanno rimosso i suoi figli, la moglie, i compagni di lavoro che hanno assistito alla tragedia. Ma noi, noi sì, tanti di noi se ne sono dimenticati, tanti hanno rimosso. Al di là della normalità, che normalità non dovrebbe essere, della celebrazione eucaristica fatta celebrare dalla famiglia, ad un anno dalla scomparsa, cosa abbiamo fatto per ricordare Michele, e chi prima di lui pure è deceduto in quello stesso luogo, ... nulla. Eppure tutti i giorni si parla di queste disgrazie. A tanti è rimasto nell´immaginario la tragica morte degli operai torinesi della Thyssen-Krupp, a tanti sono rimaste impresse le lancinanti grida ritrasmesse dai telegiornali, che nei mesi dopo riportavano le registrazioni delle telefonate tra i primi soccorritori ed il 118; quello straziante"...NO, NON VOGLIO MORIRE!..", gridato a viva voce. Lo stesso grido, di sicuro, espresso da Michele, proprio lo stesso, gridato, pensato, affidato agli occhi di chi gli era vicino, non importa, ma proprio lo stesso. Ma noi lo abbiamo dimenticato. Abbiamo dimenticato perché vogliamo rimuovere, perché tutto sommato ci fa comodo, non ci fa affrontare i problemi, non ci fa riflettere, non ci fa protestare, non ci fa indignare. Continuiamo a vivere la nostra vita, sempre la stessa, senza domande, ma di quelle domande a cui volendo si possono dare delle risposte, ma che preferiamo non andarcele a cercare, perché ci darebbero gravi risposte. Lo ribadiamo,di certo gli unici che non hanno dimenticato, perché non devono e non possono, sono i suoi familiari, ed i colleghi di lavoro, soprattutto quelli che erano presenti in quei tragici momenti; a tutti loro deve andare il nostro pensiero. A noi non resta che dover pensare a Michele, o agli altri come lui che hanno subito questa fine tragica, come ad un nostro padre o ad un nostro marito o ad un nostro fratello o più semplicemente ad un nostro amico.
20/07/2008
FONTE:http://www.positanonews.com/dettaglio.php?sez=MINORI+NON+DIMENTICHIAMO+LE+MORTI+BIANCHE&id=15140