La
sinistra è estranea al sentimento di appartenenza nazionale. Darle una
connotazione territoriale (
italiana,
francese,
tedesca etc.) non ha alcun senso per il semplice motivo che si tratta di
un'ideologia mondialista — che agisce trasversalmente alle nazioni — ed è finanziata da pochi
oligarchi internazionali. Una ideologia che auspica un "un mondo
neutro,
vuoto, senza
confini nazionali" che usa il
pretesto del nazismo
per far accettare indiscriminatamente l'individuo indefinito (
sessualmente,
etnicamente e
culturalmente) e
che segna un ulteriore passo sulla strada in cui è avviata l'Europa: la dissoluzione dei suoi popoli e tradizioni. Condizione necessaria per creare una massa informe e facilmente addomesticabile, poichè priva di identità comune e spirito di patria. Il piano è anche denominato come strategia dell'omologazione. In un futuro non troppo distante, questo miscuglio di individui indefiniti — nato dal ricatto morale anti-razzista — richiederà un tributo altissimo: le nostre anime.
"Il femminismo, il progressismo, il liberismo, il modernismo..." è
fumo negli occhi. Dietro al
paravento della democrazia, l'oligarchia finanziaria internazionale, stà attuando questo piano di
annullamento sociale.
Le femministe (purtroppo) sono sempre esistite, ieri come oggi. La differenza ? Il
potere dei soldi ha dato loro
visibilità.
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Lo speculatore finanziario George
Soros con la femminista Emma Bonino. |
Alcuni finanzieri internazionali hanno aperto il portafogli e le hanno
sovvenzionate economicamente. Come ho scritto in altri post —
senza denaro — non è possibile promuovere alcun
movimento di pensiero su larga scala. Il femminismo misandrico ha avuto un ruolo cruciale:
ha permesso l'azzeramento delle nascite nel continente europeo favorendo — con questa immigrazione fuori controllo di gente di colore — il realizzarsi di quel
mondo senza identità come già
teorizzato da Kalergi nel 1925.
Povere femministe. Si credevano tanto furbe ma sono solo uno strumento del potere dei soldi. Un ingranaggio, seppur importante, di un sistema più complesso.

Chi controlla la moneta di una nazione ha fra le mani il suo destino. Ha la capacità di poter influenzare la sua cultura, la sua politica, può imporre la propria visione del mondo, insomma ha la facoltà di poter decidere su tutto.