Oggi vorrei porre l'attenzione sul sistema finanziario attuale — in vigore in quasi tutti i paesi del mondo — indipendente e al di sopra da qualsiasi controllo, che unisce ai suoi poteri interni la creazione del denaro.
L'Italia ha ceduto la sovranità monetaria ad una banca terza, la quale presta denaro per consentire alla nazione di assolvere alle sue funzioni essenziali: pagare gli stipendi, pensioni, opere pubbliche e quant'altro. Per giunta, la suddetta banca, gestita da pochi privati, pretende il pagamento di un interesse sulla emissione monetaria. La prima domanda che possiamo, anzi dobbiamo porci, iniziando a ragionare è proprio la più semplice ed elementare: come può lo stato restituire più carta-moneta di quanto la banca privata ci concede visto il suo diritto esclusivo di emettere banconote ? La seconda domanda — strettamente correlata alla prima — riguarda invece il motivo per cui il potere dell'emissione monetaria non debba essere soggetto ad uno stretto controllo da parte del governo nazionale. Ma perchè ? Anche a fronte di una crescita spaventosa, del debito pubblico, derivato proprio da prestiti monetari gravati dal pagamento di interessi. Il ragionamento mi permette di concludere che questa manifesta illogicità assume i contorni di una vera e propria forma di autolesionismo indotto. Vi sarebbe infine una terza domanda, in un certo senso la più inquietante: se la quasi totalità delle nazioni hanno ceduto il potere di emissione e gestione della moneta, alla categoria dei banchieri privati con conseguente perdita di autonomia economica, quali potrebbero essere i possibili obiettivi perseguibili da parte dei padroni del mondo ?
Non mi venite a parlare di festa della liberazione dal giogo fascista, di democrazia o della felicità universale perchè, altrimenti, mi inferocisco come una iena.
Non mi venite a parlare di festa della liberazione dal giogo fascista, di democrazia o della felicità universale perchè, altrimenti, mi inferocisco come una iena.