Ieri pomeriggio mi sono collegato sul sito web di una azienda, per cui ho lavorato molti anni, prima che decidessi di dare le dimissioni, causate dalla riduzione dei salari. E con mia somma sorpresa ho scoperto che l'azienda in questione ha delocalizzato, parte dell'attività produttiva in Romania, non perché affascinata dai miti e leggende su vampiri che sono parte integrante del folklore tradizionale, ma per il costo orario del lavoro piú basso derivato dal diretto impiego della manodopera locale.
E ciò mi ha portato a fare una riflessione. L'immigrazione di massa, come ho avuto modo di osservare migliaia di volte, diluisce le identità, ma svolge anche una seconda funzione, ovvero consente alle imprese, soprattutto alle grandi multinazionali, di abbassare il costo della forza-lavoro autoctona. Questi radical chic sinistroidi e tutti questi falsi buonisti con il rolex al polso, difensori dell'accoglienza a spese rigorosamente degli altri, stanno creando condizioni disumane nei confronti dei lavoratori italiani. Infatti, con l'arrivo di migliaia di migranti che ogni anno varcano le frontiere italiane, disperati e dunque disposti ad accettare qualsiasi salario, inevitabilmente porteranno alla riduzione del costo del lavoro nella penisola. Dunque, il lavoratore italiano non avrà scelta e sarà costretto ad adeguarsi alle nuove condizioni del mercato, al fine di poter competere con chi è disposto a tutto pur di risolvere le proprie difficoltà.
Il nesso sinistra/grandi gruppi della finanza e multinazionali si rivela ancora una volta assai forte.
Il nesso sinistra/grandi gruppi della finanza e multinazionali si rivela ancora una volta assai forte.
