L'italiano medio fantastica sulle depravazioni che allignano e proliferano nel sociale mentre assiste, impassibile, alla demolizione metodica della propria civiltà.
L'ideologia anti-fascista ha svolto certo opera di corruzione e di demolizione - più o meno sotterranea - dei principi tradizionali e dell'unità etnica nazionale.
La depravazione si alimenta attraverso la perpetuazione di un "insegnamento ideologico" corrotto. I movimenti di liberazione sessantottini, di formazione democratica e anti-fascista, furono promotori di una politica che pensò che si potesse far saltare tutti i "tabù", compresi quelli dell'incesto e pedofilia. Inoltre la mancanza di limiti - "vietato vietare" - con la sua tolleranza circa la libera circolazione e l'uso di droghe, fece passare, implicitamente, il messaggio che le sostanze stupefacenti fossero libertà e non una schiavitù; l'emancipazione degli invertiti, le legislazioni sul divorzio, la contraccezione su larga scala, l'aborto, lo sdoganamento di una misandria radicale come effetto dell'avanzata del femminismo, vanno certamente annoverati tra le cause che hanno contribuito a determinare la situazione di forte denatalità odierna - in Italia e in Europa - che, è, certamente, il segno più palese di "no al futuro".
Tolleranza zero.