Si deve ritenere che l'Occidente sia destinato all'estinzione, non per mano di minacce di genocidi, guerre (o offerta dalle bombe atomiche) ma a causa della componente libertario-nichilista dell'eredità del "Sessantotto" o, per meglio dire, dell'impegno antifascista nell'alveo delle forze che hanno dato vita all'esperienza "multicolore" di protesta. La perversione antifascista diventa così l'agente, corruttore, della perduta purezza morale dell'Occidente.
L'antifascismo esplicato nella formulazione "freudomarxista" della contestazione sessantottina, ha rappresentato quella energia necessaria per portare la civiltà occidentale alla decadenza e al collasso. D'altronde non bisogna mai dimenticare che, uno dei motti più celebri del "grandioso" fenomeno libertario "vietato vietare", fu visto come apertura al desiderio senza freni, si pensò che la rivoluzione sessuale dovesse abolire ogni concetto di perversione. Risultato ? il tramonto delle grandi ideologie, con i relativi sistemi politici, ed un Occidente diventato luogo di sperimentazione, di carne viva, della strategia della depravazione.
L'endonismo dell'essere, del "godiamo illimitatamente" ha maturato, nell'odierno contesto sociale, convinzioni secondo le quali tutto è possibile, anche l'impossibile.
Tolleranza zero.