Ci hanno raccontato che Gheddafi doveva cadere per esportare la "democrazia". In realtà lo hanno massacrato come un cane perché aveva osato sfidare il dollaro. Gheddafi stava preparando "il clistere" che prendeva il nome di dinaro d'oro. Una moneta coperta dalle immense riserve libiche, destinata a liberare l'Africa dal cappio coloniale del franco CFA e a mettere in discussione il sistema del petrodollaro che tiene in piedi l'impero americano. Il vero crimine di Gheddafi fu di voler restituire sovranità a un intero continente.
La NATO è entrata per i diritti umani, ma quali diritti umani? Sono entrati per difendere il privilegio di stampare carta verde che vale solo perché imposta con le bombe. Hillary Clinton, nelle sue email, parlava chiaro. Gheddafi stava costruendo un'arma monetaria capace di minacciare gli interessi francesi e americani in Africa. E allora via coi missili, via coi droni, via con le "primavere arabe" telecomandate.
Il finale lo conosciamo tutti. Un uomo linciato, umiliato, assassinato senza processo. Non una guerra, ma un'esecuzione programmata. La Libia, da paese con il più alto tenore di vita in Africa, è stata ridotta a una rovina fumante, terreno di sciacalli e milizie. È così che l'Occidente esporta "libertà" sterminando chi non si piega e tenendo in piedi un sistema finanziario che vive di sangue e rapina.
Gheddafi aveva osato dire che l'oro vale più della carta. Per questo è stato eliminato. Non per il "dittatore", ma per l'eretico monetario. E l'eresia, in un mondo dominato da banche centrali e multinazionali, si paga col sangue.
