MORTE OPERAIO: SI ATTENDE LA VISITA AUTOPTICA
CESA - Cade dalla gru, spira nel cantiere. Ieri mattina un operaio è stato vittima di un tremendo infortunio mentre era a lavoro in un cantiere a Cesa in via Atellana al civico 117, nei pressi del cimitero locale. L’uomo era titolare della ditta incaricata di costruire la gru, che serviva per i lavori di costruzione. Il consorzio Co.Na.Pe., titolare dei terreni edificabili in via Atellana, ha dato in appalto i lavori di costruzione degli alloggi ad uso privato, alla ditta di costruzioni Mcn. La suddetta azienda ha dato in gestione il lavoro di costruzione e messa in opera di una gru, comprata smontata e che doveva essere montata per essere usata nei lavori al cantiere. La ditta a cui erano stati affidati i lavori è la Samet, di Umberto Pucci. Ieri mattina, erano circa le 11.00, il titolare dell’azienda Samet si trovava a completare i lavori di costruzione della gru e a provare l’arnese. Così il signor Umberto Pucci, nato a Torre del Greco il maggio del 1968, originario di Portici e residente a Cicciano in provincia di Napoli, è salito sulla pedana con un altro operaio, facendosi tirare su, fino alla testa della gru, all’altezza superiore per costruire la cuspide, sotto a controllare i lavori ed a eseguire ordini dal capo, c’era un altro operaio. I due uomini si trovavano sulla pedana che è formata da tre parti, che corrispondono a tre bande. Le due laterali sono fisse e quella centrale è invece mobile in quanto si poteva aprire. Il poveretto si trovava a lavorare sulla banda centrale nel momento in cui questa si è aperta all’improvviso dal di sotto. L’uomo è stato scaraventato giù di botto, non ha avuto il tempo di afferrare qualunque cosa a cui potersi aggrappare. Il malcapitato ha fatto un volo tremendo di ben quaranta metri, andandosi a schiantare sul blocco di cemento che si trovava sotto la pedana. Nessuno scampo per lo sfortunato,la morte è stata istantanea. Uno schok terribile per i poveri operai presenti, l’uomo alla pedane era impietrito, peggio quello che era rimasto giù, che era stato colpito dal sangue della vittima. Subito i colleghi hanno allertato il servizio sanitario del 118, sul posto è arrivata l’ambulanza di Aversa. Gli operatori hanno potuto solo confermare il decesso dello sfortunato operaio. Poco dopo sul posto sono arrivati i militari dell’Arma di Aversa che si sono incaricati di fare i rilievi del caso. Il corpo del poveretto è stato trasportato al reparto di medicina legale dell’ospedale San Sebastiano e Sant’Anna di Aversa, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott.ssa Ilaria Del Verme, che ne ha richiesto la visita autoptica. Dalle prime indagini dell’Arma è evidente che il poveretto non aveva indossato l’elmetto di protezione, ma anche se lo avesse indosso non sarebbe servito a nulla, dopo un volo di quell’altezza qualunque cosa si sarebbe fatta in pezzi. Purtroppo il guaio è stato che sbadatamente, pur avendo addosso la cintura di protezione, questa non era agganciata alla balaustra. La cintura sarebbe stata l’unica cosa che gli avrebbe potuto salvare la vita. Il cantiere, dopo la tremenda tragedia, sono arrivati gli impiegati dell’Asl per la pubblica sicurezza, il cantiere è stato sequestrato , i lavori interrotti. Le indagini per la dinamica proseguono, sono gli agenti dell’Arma locale che dovranno fare luce sull’accaduto e dissequestrare il cantiere richiederà del tempo. Ma tutto ciò non ridà la vita al povero Umberto, caduto sul lavoro. Lascia la moglie, sposata da pochi mesi ed una bambina di tre mesi che non conoscerà il suo papà e che lui stesso purtroppo non potrà vedere crescere. Una tragica fine di un uomo, che si aggiunge alla lunga lista dei caduti sul lavoro.
Laura Ferrante
30\07\2008