Morti bianche, dov'è la Giustizia?
Parole, parole, tipo questa: Giustizia. Dov'è? O forse sono io che non riesco a comprenderla?! Quante umiliazioni, quante beffe, quanti calci nel sedere, quanta sofferenza. Per che cosa? Non sono una pazza, sono una mamma, una moglie. Parlo delle famose "morti bianche". Io nel giro di quindici mesi, ho perso due persone a me molto care.
Per l'esattezza, il 28 aprile del 2000, verso le otto meno dieci, mi squillò il telefono, era mio marito. Mi disse che stavano venendo a prendermi, si era fatto male Luciano (questo è il nome di mio figlio). Arrivò un geometra, gli chiesi cosa era successo, ma lui mi disse che non sapeva niente. Non si arrivava più, la strada era lunga. Dentro di me le pensavo tutte: si è rotto una mano? Con i mezzi che ci sono oggi guarirà. Arrivai al pronto soccorso, questo geometra mi disse di aspettarlo fuori, che chiedeva se era li. Ero rimasta un bel po' fuori ad aspettare, poi uscì e disse: non è qua.
Ma nel frattempo arrivò un'altra macchina e li c'era mio marito. Ricordo ogni singolo particolare: arrivò un ambulanza, quello dell'ambulanza si arrabbiò, perchè c'era la macchina che aveva portato me li. Non so cosa si dissero, ma vidi quest'uomo allargare le braccia come chiedere scusa. Ma io non sapevo che proprio in quella lettiga coperta da un qualcosa di verde c'era il mio Luciano. Quella maledetta mattina mio figlio e mio marito andarono a lavoro, perchè lavoravano insieme. Dovevano ricostruire un centro per anziani a Briosco (MI). Dovevano portare sul tetto delle travi, ma a 20/30 metri queste maledette travi si sono inclinate e sono scivolate giù. Sotto, nel cortile, c'era mio figlio e un altro suo collega, e mio marito che guidava la grù. Incominciò a urlare di spostarsi, il suo collega si salvò, invece mio figlio venne preso in pieno dalle travi, e morì sul colpo.
Nel processo mi sono costituita sia parte civile, che penale. Condannarono il principale, e lui fece ricorso in appello a Milano. La condanna fu confermata, ma il carcere non l'ha mai fatto, anzi il giorno dopo era nel cantiere che continuava tranquillamente a lavorare, e io non ho ricevuto nessun risarcimento. Ancora oggi, 7 luglio 2008, di mio figlio non ho preso un centesimo di risarcimento.
Cambiarono cantiere dopo un po' di mesi, andarono a lavorare a Varese. Mio marito che aveva sempre fatto il capocantiere, dalla morte di nostro figlio Luciano, non ne volle più sapere di farlo. Un giorno era a Varese a lavorare, e mi chiamò, e mi disse: chiama l'Asl di Varese e chiedi cosa devi fare per un ponteggio che non è a norma, ma non dirgli chi sei. Io chiamai subito, ma invece gli dissi chi ero, e che non volevo che succedesse qualcosa a mio marito, visto che 15 mesi prima aveso perso mio figlio.
Tre/quattro giorni dopo, io non ero in casa (ero andata a prendere un quadretto). Quando tornai a casa c'erano un po' di chiamate in segreteria. Feci il primo numero, mi rispose l'ospedale, ma siccome ero io che chiamavo continuavano a dirmi cosa volevo, e io che gli dicevo: ma non mi avete chiamato voi? Ma la risposta fu: quando sa cosa vuole richiami. Feci l'altro numero, era lo zio, io gli dissi: come mai mi chiami la mattina se sai che Gianfranco (è il nome di mio marito) è a lavoro? Lui cominciò a chiamarmi per nome: Franca, Franca!! Li capii che c'era qualcosa che non andava, e gli dissi, fammi il nome, perchè io ho altri 5 figli. Mi fece il nome di Gianfranco: misi giù il telefono e richiamai l'ospedale.
Mi rispose la stessa persona, quasi scocciata, e mi disse: se non sa neanche lei cosa vuole, cosa ci posso fare io? E io gli risposi: adesso lo so, hanno portato li mio marito. Lui mi rispose: aspetti un attimo, e mi misse una musichetta di attesa. Dopo un bel po' mi rispose un medico, dicendomi di andare subito li perchè mio marito era grave. Chiamai invano l'ufficio dove lavorava mio marito, ma non ebbi risposta. Verso mezzogiorno rispose il geometra. Io ero molto arrabbiata, e gli dissi: non vi siete neanche presi la briga di chiamarmi, ma nel frattempo arrivò anche un cugino di mio marito, gli dissi di venire con me.
Mi portò al cantiere, li c'erano già quelli del sindacato, e gli dissi: vi prego, non lasciatemi sola, devo fargliela pagare. E questo geometra continuava a dirmi che non sapeva dov'era l'ospedale. Ma quelli del sindacato mi dissero: la portiamo li noi. Vidi il cartello rianimazione, e entrai. Mi chiesero cosa volevo, e gli dissi: hanno portato qua mio marito. Mi risposero: qua oggi non è arrivato nessuno. Subito dopo qualcuno mi disse: vieni qua. Ancora pronto soccorso, entrai in una stanza, c'era una barella e una sedia a rotelle. Il medico mi girò verso la sedia e allargò le braccia: non c'è l'ha fatta.
Destino crudele, stessa ora, stessa telefonata, quel dannato ponteggio aveva portato via anche mio marito. Quando me l'hanno fatto vedere era già dentro una cella frigorifera. A dieci giorni dalla morte di mio marito, mi diedero i 5 milioni di lire che mi spettavano di liquidazione di mio figlio. Quando è morto mio figlio (il 28 aprile del 2000), abbiamo scoperto che era in nero. Il suo datore di lavoro è andato ad assicurarlo il 2 o il 3 maggio del 2000. L'assicurazione risponde, io non le do niente, perchè il giorno che è morto non era assicurato. A 4 mesi dalla morte di mio marito il datore di lavoro dichiara fallimento.
Un giorno al processo gli ho chiesto se lui di notte riusciva a dormire tranquillamente, e con la sua aria di strafottente mi ha detto: certo signora, perchè non dovrei dormire. Due anni e mezzo fa il processo di mio marito era quasi finito. Sentenza finale: troppi colpevoli, tutto da rifare. Il 23 luglio fa 7 anni che mio marito è morto, ma il processo è tutto da rifare. C'è la prescrizione, e i miei avvocati dicono, che a sette anni e mezzo, 'sti signori, per non dargli un termine diverso, non verranno mai giudicati, né puniti. L'Asl di Varese mi fece una lettera, scusandosi perchè non avevano personale, e non avevano potuto mandare nessuno a controllare il cantiere.
E' questa la nostra bella Italia, uno va sul posto di lavoro per portare a casa il pane quotidiano, e invece ti portano via in una cassa, anzi in due, nel giro di 15 mesi: stessa impresa. Io mi chiedo: anni di processo per cosa? Io ho pagato sulla mia pelle le mie disgrazie (anche a livello economico). Lo so che non potrò più riavere mio figlio e mio marito, ma pretendo giustizia. Vorrei rivolgere delle domande a quelli molto in alto: Perchè devono succedere queste cose? Perchè oltre la disgrazia devi pagare anche per poter avere giustizia?E molto salato, per non arrivare mai ad una conclusione? Perchè durante i processi stai li tutta una giornata per sentirti dire: rinviato a dopo 3/4 mesi? I morti sul lavoro sono degli eroi.
Sono stanca, perchè non sono mai arrivata a dire: si, la giustizia funziona, si, la giustizia c'è: mio figlio Luciano aveva solo 22 anni, e mio marito Gianfranco solo 41. Certe cose ti cambiano la vita, e la mia si è proprio ribaltata, ma devi andare avanti per i tuoi figli, perchè queste cose non accadano più, invece accadono tutti i giorni. Se ci fossero più controlli e meno agevolazioni, secondo me ci sarebbero meno morti e infortuni sul lavoro. Se ci fosse una punizione giusta, forse ci penserebbero due volte prima di rifare l'errore. Il mio appello: controlli, controlli, controlli, severità. Non dire mai la prossima volta, ma punirli severamente da subito, perchè quella delle morti sul lavoro è un bollettino di guerra. Vi giuro che fino a quando avrò fiato, mi batterò con tutte le mie forze per avere giustizia.
Ringrazio tanto quelli che avranno la pazienza di leggere la mia lettera. Non voglio pietà, ma una vera giustizia, allora si che potranno riposare in pace anche i miei cari
Franca Mulas
30\07\2008
FONTE:http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=28647&sez=HOME_MAIL
LEGALIZZARE LA MISANDRIA
*** MISANDRIA
*** DENUNCIA DELLA MISANDRIA NEI MASS MEDIA
- * ARTICOLI MISANDRICI [AGG. 28\05\2008]
- * I MASCHI? UN ERRORE... DELLA GENETICA!
- * NASCERE MASCHIO? E' UN ERRORE (GENETICO)
- * GENETICA: NASCERE MASCHIO E' UN ERRORE
- * GENETICA: MASCHIO SUPERFLUO
- * IMMAGINA UN MONDO SENZA MASCHI...
- * CROMOSOMA Y
- * I MASCHI SI ESTINGUERANNO TRA 125MILA ANNI
- * UN MONDO DI SOLE DONNE E' POSSIBILE?
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LA MISANDRIA COMPRENDE:
1) Il desiderio di soggiogare, opprimere, punire, danneggiare, ferire o uccidere gli uomini a causa del loro sesso.
2) La deliberata misitificazione femminile delle menzogne contro la verità. [Articoli di giornale]
3) La convinzione che il padre non può essere un buon genitore.
4) L' idea che la mascolinità ed il sesso maschile (più in generale) sono il male della società e, quindi, portatori di violenza e oppressione.
5) Il presupposto che ogni uomo è (o può diventare) sessualmente violento e\o oppressivo.
6) L' idea che le donne non possono essere sessualmente violente e\o oppressive.
7) L' attribuzione di tutte le atrocità della storia al genere maschile ignorando, al tempo stesso, tutte le azioni femminili.
8) La promulgazione di false statistiche contro gli uomini per quanto riguarda lo stupro e la violenza in famiglia.
9) La creazione di informazioni false nei confronti di un qualsiasi uomo per via del suo apparato genitale.
La deliberata distorsione o repressione dei fatti che mostrano la colpevolezza femminile.
10) La negazione del contributo maschile al progresso umanitario, spirituale e intellettuale. Tutti quei fattori che hanno portato all' evoluzione della nostra civiltà.
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[home.earthlink.net/~elnunes/misandry.htm]
LEGALIZZAZIONE DELLA MISANDRIA
Un mondo basato sul femminismo ideologico, che presenta tutti i problemi dal punto di vista delle donne e, al tempo stesso, attacca esplicitamente (o implicitamente) gli uomini come gruppo. Il femminismo ideologico a silenziosamente ridefinito il diritto, politica pubblica, l'istruzione, e il giornalismo. La legalizzazione della misandria offre le prove per dimostrare la pervasività di questo nuovo modo di pensare...
[Mqup.mcgill.ca]
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"Il femminismo non è mai morto è molto più presente di quanto sembra: è entrato nelle istituzioni migliorando la qualità della vita delle donne". Emanuela Moroli [Presidente - Differenza donna nella Casa]
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[Uomini_fuori.htm]
[Mqup.mcgill.ca]
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"Il femminismo non è mai morto è molto più presente di quanto sembra: è entrato nelle istituzioni migliorando la qualità della vita delle donne". Emanuela Moroli [Presidente - Differenza donna nella Casa]
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[Uomini_fuori.htm]
NON VEDO, NON SENTO E NON PARLO
"Il comportamento diffuso da molte donne (oggi) è quello di negare il femminismo riservandolo alle manifestazioni di 40 anni fa. Non vogliono riconoscere che le manifestazioni femministe erano solo la punta di un iceberg ben più profondo. La rivoluzione non è avvenuta nelle piazze. La rivoluzione è avvenuta nel quotidiano. In televisione, radio, sui giornali tramite la propaganda. Oggi che sono arrivate a ciò a cui aspiravano ossia la sottomissione morale del maschio, negano il femminismo come ideologia dominante e praticata ovunque, perchè così facendo, gli uomini non possono prendere coscienza della loro reale situazione. Oggi, le donne, non hanno nessuna intenzione di rinunciare al potere morale. "Basta che non se ne accorgano" questa è la parola d'ordine..." Renato [U3000]
L'odierna cultura "politicamente corretta" cosente solo un giudizio: la misandria. I casi di misoginia vengono osservati da vicino e sono moralmente e legalmente condannati.
Agli uomini viene chiesto di essere rispettosi nei confronti delle donne mentre, contemporaneamente, la mancanza di rispetto nei confronti degli uomini è prevista, condonata, perpetua e anche insegnata. La misandria è ammissibile, scusabile e non viene percepita come un problema.
Sulla base di questa premessa che viene diffusa.
Tuttavia, i messaggi veicolati, sono deleteri e influiscono negativamente sullo sviluppo psicologico maschile con effetti catastrofici...
Odio, in breve, non è rabbia. Non è un sentimento (anche se a volte assume le "sembianze" di rabbia). E 'un modo di pensare che più persone promuovono deliberatamente attraverso articoli o libri, film o romanzi, talk show o sitcoms, notizie o editoriali, pubblicità o gli annunci stampa e così via.
L' influenza ideologica del femminismo su certi argomenti è forte e non è possibile discuterne. I mezzi di informazione vengono usati per sostenere le "tesi del giorno", e sempre più in casa, mariti e padri sono identificati come pericolosi e fonte di tutti i mali. Demonizzare gli uomini, questo è il modo in cui agisce la misandria.
Agli uomini viene chiesto di essere rispettosi nei confronti delle donne mentre, contemporaneamente, la mancanza di rispetto nei confronti degli uomini è prevista, condonata, perpetua e anche insegnata. La misandria è ammissibile, scusabile e non viene percepita come un problema.
Sulla base di questa premessa che viene diffusa.
Tuttavia, i messaggi veicolati, sono deleteri e influiscono negativamente sullo sviluppo psicologico maschile con effetti catastrofici...
Odio, in breve, non è rabbia. Non è un sentimento (anche se a volte assume le "sembianze" di rabbia). E 'un modo di pensare che più persone promuovono deliberatamente attraverso articoli o libri, film o romanzi, talk show o sitcoms, notizie o editoriali, pubblicità o gli annunci stampa e così via.
L' influenza ideologica del femminismo su certi argomenti è forte e non è possibile discuterne. I mezzi di informazione vengono usati per sostenere le "tesi del giorno", e sempre più in casa, mariti e padri sono identificati come pericolosi e fonte di tutti i mali. Demonizzare gli uomini, questo è il modo in cui agisce la misandria.
MORTI LAVORO: OLTRE MILLE MORTI OGNI ANNO
*** DESTRUTTURARE LA STORIOGRAFIA FEMMINISTA
LAVORO: 1.328 MORTI PER INFORTUNI OGNI ANNO, L'8% SONO DONNE
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850 per cadute dall'alto in edilizia, ribaltamento trattore
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ROMA - Ogni anno in media muoiono 1.328 persone per infortuni sul lavoro. Di questi l'8% sono donne. Due terzi, circa 850 lavoratori, perdono la vita per cadute dall'alto in edilizia; ribaltamento del trattore in agricoltura o in un incidente stradale nel trasporto merci per le eccessive ore alla guida. In media ogni morto perde 35 anni di vita, per un totale di 45 mila anni di vita persi ogni anno. La denuncia arriva da Cgil, Cisl e Uil, che alla salute alla sicurezza sul lavoro hanno dedicato un'assemblea nazionale al teatro Brancaccio di Roma, dove hanno partecipato circa mille quadri provenienti da tutte le Regioni.
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12\01\2007
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[padovanews.it]
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850 per cadute dall'alto in edilizia, ribaltamento trattore
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ROMA - Ogni anno in media muoiono 1.328 persone per infortuni sul lavoro. Di questi l'8% sono donne. Due terzi, circa 850 lavoratori, perdono la vita per cadute dall'alto in edilizia; ribaltamento del trattore in agricoltura o in un incidente stradale nel trasporto merci per le eccessive ore alla guida. In media ogni morto perde 35 anni di vita, per un totale di 45 mila anni di vita persi ogni anno. La denuncia arriva da Cgil, Cisl e Uil, che alla salute alla sicurezza sul lavoro hanno dedicato un'assemblea nazionale al teatro Brancaccio di Roma, dove hanno partecipato circa mille quadri provenienti da tutte le Regioni.
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12\01\2007
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[padovanews.it]