Questo mercoledì pomeriggio è iniziato, all'apparenza, come tutti gli altri: dopo aver indossato la tuta da ginnastica, mentre mi stavo recando in un parco vicino casa per correre, ho notato una persona accasciata al suolo, riversa a terra in preda a spasmi e tremori che la scuotevano in tutto il corpo.
Una scena che non dimenticherò facilmente ma quello che soprattutto mi ha colpito è stata l'indifferenza della gente che ha fatto finta di non vedere, fino a qualche istante prima del mio intervento. Dinanzi a uno spettacolo del genere, ho richiamato ad alta voce l'attenzione dei passanti facendo pressione affinchè qualcuno chiamasse il 118.
Quando vado a correre non porto mai il cellulare con me.
Una dozzina di curiosi si è quindi fermata a osservare la scena, mentre una femmina ha chiamato l'ambulanza.
A un certo punto, da terra, ha tentato in ogni modo di rialzarsi. Allora mi sono avvicinato e la persona che ho sostenuto, coperta dal cappuccio, si è rivelata essere un ragazzo dai tratti nordafricani. Allora l'ho preso su di peso e l'ho fatto sedere su un muretto adiacente. Dopo un attimo di esitazione, ha continuato a provare ad alzarsi, – fallendo miseramente ogni volta –, incurante delle mie richieste di fermarsi. Stava fuori di se: movimenti incontrollati, ritmici e la comparsa di dolore al braccio.
Lui è sembrato non capire la mia lingua.
Lui è sembrato non capire la mia lingua.
Vista la situazione mi sono visto costretto a bloccarlo fino all'arrivo del personale competente. Secondo me deve aver avuto un qualche problema cardiaco, spero l'abbia superato.
Un fuori programma inaspettato.
Durante le fasi più turbolente mi sono dimostrato lucido, freddo, distaccato. Adesso però sono scosso.
Il tempo di qualche ora.
Durante le fasi più turbolente mi sono dimostrato lucido, freddo, distaccato. Adesso però sono scosso.
Il tempo di qualche ora.
