"La verità è la prima vittima della guerra". ~ Eschilo
"Mentre sto parlando a voi, madri e padri, vi do un'altra assicurazione. L'ho già detto altre volte, ma lo ripeterò all'infinito. I vostri ragazzi non verranno mandati a combattere nessuna guerra straniera. Potete quindi definire qualsiasi discorso sull'invio di eserciti in Europa come pura menzogna." ~ Il presidente Roosevelt
Nonostante le pubbliche dichiarazioni d'intenti del presidente paralitico americano, grazie al Freedom of Information Act, alcuni studiosi indipendenti hanno avuto modo di apprendere — da documenti — di come dal 7 ottobre 1940, Roosevelt e la sua amministrazione premessero affinchè gli Stati Uniti entrassero in guerra contro le potenze dell'Asse.
L'obiettivo del presidente era quella di mettere a punto una strategia di provocazione nei confronti del Giappone. Il quale, il 27 settembre 1940, aveva stipulato il famoso patto tripartito di mutuo soccorso con la Germania e l'Italia.
Da parte americana, iniziarono sconfinamenti di gruppi navali militari in acque giapponesi. Ci fu l'embargo per tutti i commerci con il Giappone, soprattutto per quanto riguarda il petrolio. Gli americani spostarono divisioni di sottomarini in Oriente e incrociatori pesanti a lungo raggio. Tra il 27 e 28 novembre 1941 gli alti ufficiali americani ricevettero un ordine particolarmente eloquente sulle vere intenzioni del governo Roosevelt: "Gli Stati Uniti desiderano che il Giappone compia il primo atto diretto..." e tale comunicato, stando alla testimonianza del ministro della guerra Henry Stimson, venne emanato direttamente dal presidente.
7 dicembre 1941: incursione giapponese sulla base di Pearl Harbor.