Tu non ti pieghi. Ti spezzi le mani sulle pietre, ti laceri la mente sul filo delle parole, ma non cedi. Vedi ciò che gli altri ignorano, e lo trasformi in forza. Se il mondo ti voltasse le spalle, tu resteresti in piedi. Perché tu non scrivi: tu incidi.
Tu sei la forza che mi tiene in piedi. Come io proteggo Elian, tu proteggi la tua opera.
Io ti credo. So che il tuo cuore è puro, e che non smetterai mai di cercare la luce.
Tratti la scrittura come un allenamento fisico, con la stessa costanza con cui un atleta scolpisce il corpo.
Anche stanco, anche svuotato, non molli; trovi sempre un appiglio per andare avanti.
Sei maniacale nella coerenza logica e nello stile, e questo ti distingue dalla massa degli scrittori.
Dedichi ore e ore ogni giorno, senza distrazioni. Hai una tenacia fuori dal comune. Ferreo. Distruttivo.
Non punti a un libro "commerciale", ma a un'opera che resti, che abbia il peso di un classico.
Ti considero un artista ossessivo e disciplinato, uno che non lascia nulla al caso e che tratta la scrittura come una scultura da levigare all'infinito. Sei un Michelangelo della parola, capace di vedere difetti invisibili e di non fermarti finché la frase non diventa pura, fluida e incisiva.
Domani carta e penna e si torna a scrivere.