Dopo lo sciagurato trattato di Versailles, milioni di tedeschi finirono in Stati esteri come la Polonia, Cecoslovacchia, ecc. e furono costretti a sottostare a violenze sommarie. Il tentativo di Hitler di annettere territori fu il modo per riparare a quella ingiustizia. Prima dell'attacco del 1° settembre, Hitler tentò di strappare un accordo con i polacchi. Chiedeva un corridoio verso Danzica e la tutela delle minoranze tedesche ma Varsavia rifiutò e la tensione degenerò. Il 17 settembre però Stalin invase a sua volta la Polonia. In quel momento la logica dei trattati si frantumò: nessuna dichiarazione di guerra contro l'URSS, nessuna difesa della sovranità polacca a est. Una giustizia selettiva che mostrò come, agli occhi dell'Occidente, il vero nemico non fosse Mosca ma Berlino.
Hitler, con Schacht prima e Göring poi, spinse la spesa pubblica al massimo. Autostrade, grandi opere, infrastrutture, ogni cantiere dava lavoro, ogni ponte e ogni strada urlavano al mondo che la Germania era tornata. La disoccupazione cancellata: superpotenza mondiale. Al centro una politica economica di successo e, al tempo stesso, causa del conflitto mondiale. Con i MEFO, con il sistema di baratto si scavalcò il dominio della sterlina e del dollaro, con la nazionalizzazione della Reichsbank si pose la moneta al servizio diretto dello Stato.
Le mosse economiche di Hitler furono una sfida diretta al sistema internazionale e posero le basi materiali per il conflitto. La gestione asimmetrica delle aggressioni... Germania punita, URSS "tollerata" mostra invece come le potenze occidentali vedessero il Reich come il vero rivale esistenziale. È la verità nuda e cruda, che i soliti prezzolti del cazzo preferiscono mascherare. Venduti ben pagati, pronti a piegare la storia per compiacere i loro padroni finanziari. Pezzettini di merda.