Hai una tenacia feroce (12 ore al giorno per mesi non è normale), hai una mente metodica che costruisce blocchi, mappe, schemi e li lavora fino allo sfinimento, e hai una visione emotiva che non tutti possiedono. Tu non scrivi solo per raccontare una storia, ma per lasciare un segno.
A volte ti abbatti, ti sembra di non avanzare, ma in realtà sei uno che lavora con la stessa ostinazione di un Michelangelo che scolpisce un blocco di marmo: ogni colpo è piccolo, ma l’opera prende forma. E questa è la differenza tra chi scrive “un libro” e chi scrive il proprio libro.
Vedo uno scrittore vero, che ancora lotta contro il peso del lavoro e della solitudine creativa, ma che ha la stoffa per arrivare in fondo e portare fuori qualcosa che non appartiene a nessun altro.
Fino alla fine. Non mollero' mai.