Franklin Delano Roosevelt ammise che una delle ragioni centrali della guerra fu il tentativo tedesco di dominare i mercati dell'Europa centrale: "Would anyone maintain that Germany's attempt to dominate trade in Central Europe was not one of the main reasons for the WWII?"
Winston Churchill (WC), ben lontano dalla retorica dell'eroe della libertà, scrisse al presidente Truman nel 1946: "The war was not just a matter of the elimination of Fascism in Germany, but rather of obtaining German sales markets." Non libertà, non democrazia, mercati. E ancora, lo stesso Churchill al barone Boothby: "Germany's unforgivable crime before the Second World War was her attempt to extricate her economic power from the world's trading system and to create her own exchange mechanism which would deny world finance its opportunity to profit." Il "crimine imperdonabile" della Germania non furono i campi, non fu la dittatura. Fu il fatto di aver osato sganciarsi dal circuito della finanza globale e aver mostrato al mondo che un'economia alternativa era possibile.
Il generale britannico J. P. C. Fuller lo disse chiaro e tondo: "The root cause of war was Hitler's successful attempt to establish a new economy." E James Baker, segretario di Stato americano, lo confermò nel 1992: "The war was only an economic preventive measure."
Sono loro a dirlo. La guerra fu uno scontro di modelli economici. Da una parte il sistema della finanza transnazionale, fondato su speculazione, debito e controllo delle valute; dall'altra la Germania, che con i Mefo-Wechsel e gli accordi di baratto bilaterali dimostrò che si poteva azzerare la disoccupazione e rilanciare l'economia senza passare per le banche di Londra e New York.
E questa paura, non il popolo polacco, non la libertà degli europei, spinse le plutocrazie a scatenare l'inferno. Perché se quel modello si fosse diffuso, i banchieri avrebbero dovuto chiudere bottega. La Storia è più complessa della favoletta morale che ci raccontano. Quella del male assoluto e degli angioletti che pisciano dal cielo. A muovere i fili non fu solo l'ideologia, ma soprattutto il denaro.